La Calabria svenduta, dal porto di Gioia Tauro alla sanità. Serve una svolta L'editoriale del direttore Luigi Longo in occasione dell'esordio di ieri della nuova e rivoluzionaria testata giornalistica "La Novità online"
Creare un quotidiano online è un’esperienza formativa arricchente da molti punti di vista, soprattutto come occasione per far crescere la nostra Regione sotto diversi aspetti. La Novità online ha un obiettivo ben preciso, raccontare la verità senza omologarsi al pensiero dominante nella nostra Calabria. Il nuovo quotidiano online non nasce contro nessuno, nessuno è animato di vendette verso chicchessia. Noi abbiamo la volontà di unire. La stessa scelta di creare un network va nella direzione di unire e non dividere. Porte aperte a tutti, senza preclusioni. La Calabria ha bisogno di unità altro che divisioni!
Però non possiamo tacere sulla gravità della crisi economica e sociale che attanaglia la nostra terra. Dobbiamo dire con chiarezza le cose negative che affliggono il nostro territorio.
Ad iniziare dalla sanità vera piaga sociale, dove si spendono miliardi per avere una sanità da terzo mondo. Ci sono delle nicchie positive per impegno di medici e paramedici dal sacrificio immane per mandare avanti i propri reparti. Ma diciamolo chiaramente, chi lavora si trova a combattere con una certa classe politica impegnata a promuovere amici e compari per fini elettorali. Una vergogna! Noi dobbiamo dire senza infingimenti che continuando in questa direzione non possiamo andare avanti per lungo tempo. La sanità è il 70% del Pil pubblico. Poi abbiamo il Pil privato in mano al porto di Gioia Tauro. Vogliamo essere franchi… il porto di Gioia Tauro è frenato… per una parte della classe politica noi dobbiamo rimanere ancorati al transhipment. Nel mondo i porti si distinguono se oltre al transhipment si attiva la logistica integrata. Zona franca con deposito doganale di tipo C significa far rimanere i contenitori a Gioia Tauro. Poi aprire i contenitori ed avviare la logistica. In Olanda ci sono riusciti, diventando modello economico mondiale. A Gioia Tauro mediamente arrivano oltre 3 milioni di teus ogni anno. Il 98% va via con un modello che si chiama T1. Per essere chiari i contenitori che arrivano da paesi fuori della comunità europea vanno via in transito comunitario. insomma, vengono sbarcati con la nave madre per poi far arrivare la nave feeder o il gommato o treni per poi sdoganare nei porti o interporti del centronord, con il pagamento del dazio ed Iva in quelle Regione.
La Calabria per questo sistema di subalternità perde oltre 3 miliardi di euro all’anno. Ci aveva rincuorato il presidente Occhiuto, l’estate scorsa a Cosenza, al convegno del movimento politico dell’ex consigliere regionale Orlandino Greco, il governatore era stato chiaro, dobbiamo far pagare dazio ed iva a Gioia Tauro quantificando la cifra in 3,4 miliardi di euro l’anno. Poi il silenzio! Questa è la verità. I calabresi devono sapere che razza di classe politica abbiamo. Tutto può essere invertito… ma ci vuole la volontà ed il coraggio di essere indipendenti da tutti i punti di vista. Ecco basta omologazione, indipendenza ed autonomia richiedono una rivoluzione pacifica.
Noi dobbiamo essere incavolati con Roma. Ci ha spolpato sulla sanità in 14 anni quasi 8 miliardi di euro che sono usciti dalle tasche dei calabresi per rimpinguare il centronord. Fate voi il calcolo dei miliardi che la Calabria regala al centronord per la logistica. Una montagna di soldi. Adesso è arrivato il tempo di dire basta. La “Novità online” racconterà la verità senza guardare in faccia nessuno. I calabresi meritano rispetto a tutti livelli. Tanti ci utilizzano per costruire il proprio orticello personale… a tutti i livelli, un binomio che vede sulla stessa barca, politici, magistrati ed imprenditori senza scrupoli ecc… quando rialziamo la testa?
Luigi Longo
Presidente CdA Coop.Ed. “Corriere Italia”