La calma il cielo di Beirut
redazione | Il 16, Ago 2024
Di Vincenzo Speziali
La calma il cielo di Beirut
Lo ripeto e lo ribadisco: nossignore, non ho paura!
Certo, ciò non va scambiato per incoscienza, epperò non si possono non avere i nervi saldi, poiché allorquando si diventa poco lucidi, le sciocchezze le puoi commettere ogni due per tre.
E -grazie a Dio Onnipotente!- ancora tutto tace, qui a Beirut.
Si, tutto tace, ma fino a quando?
Non è dato saperlo, benché oggi, sarà una giornata cruciale!
Si vive sospesi, tra incertezza ed attesa, ma purtuttavia, si continua a vivere, non per sopravvivere, semmai per godere lo sfavillio della vita, esorcizzando il pericolo e, principalmente, sperando in un mondo migliore.
Assisto ad una calma irreale, orbene surreale, proprio conoscendo l’animo e le viscere di questa città, di questo Paese e di questo popolo.
Poi, qualcuno mi sussurra, nel mentre il mio salotto di casa riapre e ricevo la gente, gli ospiti e tanti con cui ci si incontra pure per ricordare questi vent’anni passati da me a siffatte latitudini, con l’eco costante di una frase che stona, ma qui, potrebbe persino essere consona.
“Fino a quando ci sarà lui” -sarebbe Netanyahu- “illusioni non ne abbiamo. Vuole una guerra totale, un caos generale e persegue il tutto, altalenando, come in una macabra giostra, provocazioni e blitz, finte aperture e massacri continui”.
Si può dar torto a questa gente libanese, la quale comunque, lo si voglia o meno, discende dai Fenici?
Ho l’obbligo deontologico e l’assoluta coerenza verso me stesso, di non far commenti, di non parteggiare, semmai di raccontare una cronaca vera.
Ma, ad ogni buon fine, proprio in virtù di queste succitate premesse, ovvero professionalità, onestà e sincerità, non nego un giusto, doveroso e persino naturale ‘coinvolgimento emotivo’, fondato sulla solidarietà e la partecipazione, nei confronti delle persone di tal luoghi, poiché in fondo al cuore e per adozione, io sono parte di essi.
Tutto tace -ancora e grazie a Dio Onnipotente- sotto il cielo di Beirut.
Tutto tace al momento, quasi fossimo al preludio di un evento che comunque avverrà.
Tutto tace, avendo la sensazione di essere innanzi alla quiete prima di un accadimento, pacifico o bellico che sia, poiché in entrambi i casi, sarà sfrenato.
Ed intanto, qui, dalla mia postazione di casa, prima di incedere per strada e filmare la situazione, oppure di illustrare e fedelmente riportare i fatti, Beirut si sveglia dopo aver passato una sua solita notte scintillante e mondana, nonostante i venti di guerra spirino gelidi, persino con il tipico caldo afoso, il quale quasi attanaglia il respiro.
Ma sarà solo il caldo?
Non credo, non lo penso affatto, pur avendo la certezza, che adesso, 16 Agosto, ricomincia il caleidoscopio libanese, diviso tra guerra e pace, vita e morte.
Bonjour Beirut.