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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 28 GENNAIO 2025

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La casta politica calabrese prova ad ostacolare il voto previsto ad ottobre

La casta politica calabrese prova ad ostacolare il voto previsto ad ottobre

| Il 21, Ago 2014

Approvati degli atti che non consentiranno di tornare alle urne in tempi rapidi

La casta politica calabrese prova ad ostacolare il voto previsto ad ottobre

Approvati degli atti che non consentiranno di tornare alle urne in tempi rapidi

 

REGGIO CALABRIA – Semmai ce ne fosse stato bisogno, la lettera che ieri il Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, ha inviato alla presidente ff della giunta Antonella Stasi sull’individuazione della data delle elezioni, conferma le “furbizie” messe in atto da Palazzo Campanella in questi mesi per rinviare la data delle elezioni dopo la riduzione da 50 a a 30 del numero dei membri. Piano messo in atto modificando Statuto e legge elettorale, consapevolmente incostituzionali, per creare un ingorgo e procrastinare il più possibile il diritto dei calabresi ad eleggere un nuovo governo regionale dopo le dimissioni di Giuseppe Scopelliti.

Talarico, infatti, ricorda alla Stasi i motivi per cui non si può votare ad ottobre, data condivisa anche dal premier Matteo Renzi. «Lo Statuto della Regione Calabria- scrive Talarico -modificato in seconda lettura nella seduta di Consiglio del 3 giugno 2014, pubblicato sul Burc in data 9 giugno 2014, prevede, tra l’altro, la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 50 a 30. Il citato atto statutario entrerà in vigore, cosi come previsto dall’art. 13 – terzo comma – della Costituzione e dall’art. 2 della legge regionale n. 35 del 10 dicembre 2001, novanta giorni dopo la sua pubblicazione, al fine di dare la possibilità ad un numero di consiglieri regionali pari ad un quinto o un cinquantesimo degli elettori della Regione di potere presentare eventuali proposte referendarie. Di conseguenza le elezioni con un Consiglio a 30 consiglieri non potrebbero essere indette prima del 9 settembre».

«In relazione al precedente punto – prosegue Talarico – si evidenzia che l’art. 3 della legge 108/68 prevede che la convocazione dei comizi elettorali e l’affissione dei manifesti da parte dei Comuni deve avvenire il 45/mo giorno precedente la data delle elezioni. Inoltre, in data 7 agosto scorso l’Assemblea legislativa ha modificato la legge regionale n. 25 del 17 agosto 2009 – «norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione dei candidati alla elezione di Presidente della giunta regionale – e la signoria vostra in data 13 agosto 2014, con decreto n. 84, pubblicato sul Burc n. 37 del 14 agosto ha indetto le citate primarie di coalizione, che dovrebbero svolgersi giorno 21 settembre 2014. Pertanto, se entro il 29 agosto venissero presentate le candidature, appare chiaro che la data di consultazione non potrebbe essere fissata per il 12 ottobre. Tra l’altro, l’art. 13 della legge regionale n. 25/2009 prevede che entro quindici giorni dal Decreto di indizione delle “elezioni primarie”, il Consiglio regionale elegga il Collegio regionale di garanzia elettorale composto da tre membri di riconosciuta indipendenza, dotati di esperienza e competenze nel campo del diritto pubblico o delle scienze politiche».

«Questa Presidenza – scrive ancora Talarico – ha intenzione di convocare – prima dei 45 giorni previsti dalla legge per le elezioni, durante i quali non è possibile tenere, ai sensi dell’art. 3 della legge 108/68, alcuna riunione di Consiglio per cessazione dei Consiglieri dalle funzioni – una seduta di Consiglio regionale al fine di apportare le dovute modifiche alla Legge elettorale, modifiche da effettuare in considerazione dell’impugnativa della citata norma, da parte del Governo, innanzi alla Corte costituzionale. Detto adempimento si ritiene opportuno e necessario per evitare eventuali contenziosi subito dopo la tornata elettorale».

Il consiglio regionale ha avuto oltre un anno per approvare lo Statuto con la riduzione del consiglieri e la modifica della legge elettorale è stata chiesta a più riprese ai consiglieri di minoranza per votarla nelle due sedute precedenti, ma ciò (volutamente) non è stato fatto per poter prendere altro tempo. La vicepresidente Stasi, ieri sera, ha spiegato che è sua intenzione e della giunta andare al voto al più presto così come chiesto dalla forze politiche.