La Cgl accusa la Squillacioti: “Atto aziendale solo per pochi intimi”
redazione | Il 29, Set 2011
Ecco il documento del sindacato
La Cgl accusa la Squillacioti: “Atto aziendale solo per pochi intimi”
Ecco il documento del sindacato
REGGIO CALABRIA – La F.P. CGIL dei Comprensori di Gioia Tauro e Reggio Calabria/Locri, ricevuta l’informazione sull’atto aziendale, in data 20 c.m., e, dopo aver formalizzato immediatamente la richiesta per l’apertura di un tavolo di concertazione/consultazione ritiene importante, alla luce del grave e incomprensibile silenzio aziendale, sottoporre all’attenzione della Dr.ssa Squillacioti alcuni macroscopici errori, violazioni di norme, e pericolose decisioni, rilevate da una prima lettura delle 74 pagine che compongono le norme fondamentali sull’organizzazione e il funzionamento dell’ASP di Reggio Calabria.
Preliminarmente si ribadisce la necessità, già espressa in sede d’informazione, di coinvolgimento di tutte le istituzioni locali presenti nella provincia di Reggio Calabria, poiché siamo certi che la partecipazione attiva dell’intero territorio sia un fatto politicamente fondamentale per ottenere il risultato che serve a una sintesi di qualità per rafforzare la decisione storica sulla politica sanitaria provinciale. Questo ancora non è stato fatto e non si intravede neanche la trasparenza richiesta, ossia la pubblicazione sul sito aziendale dell’atto organizzativo e di tutte le deliberazioni adottate dalla Squillacioti. Tuttavia, pur evidenziando una presunta incompetenza dell’attuale direttore generale (vedi decisione del Giudice del Lavoro a favore dell’ex Direttore Dr. Renato Carullo), in questo bailamme riteniamo utile entrare nel merito di questa incompiuta partita, giocata da una sola squadra che tenta la vittoria a tavolino. Purtroppo siamo giunti all’ultimo giorno utile e la Squillacioti non ha dato cenno di fissare incontri con le parti sociali, pertanto, riteniamo che il suo tempo è scaduto il nostro tempo incomincia adesso, a partire dalle seguenti osservazioni:
- Il D.Lgs 81/2008 testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, all’Art. 31 statuisce l’obbligo, al datore di lavoro delle strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori, ad istituire il servizio di prevenzione e protezione all’interno dell’azienda. Tale omissione comporta l’arresto da 3 a sei mesi o ammenda da € 2.500,00 a € 6.400. Nell’atto aziendale non esiste il servizio di prevenzione e protezione;
- Dipartimento Salute Mentale – non si comprende che fine ha fatto l’SPDC di Reggio Calabria, né tantomeno quale sia stato il criterio nell’assegnazione di Struttura Complessa al Centro di Salute Mentale di Palmi. Sicuramente il Direttore Generale si è tappato gli occhi, le orecchie e la bocca, per non capire e vedere dove si trova il punto di eccellenza che evidenzia in maniera chiara e intellegibile l’efficienza e l’efficacia, prodotta con alta professionalità e ampiamente riconosciuta dai parenti dei disabili. Qualità professionale e quantità delle prestazioni non si possono inventare, né tantomeno essere prerogative di un senso di appartenenza che si vuole tutelare a tutti i costi ma non a discapito del diritto alla salute;
- Il DPRG n. 18/2010, prevede soltanto 3 Strutture Complesse di Chirurgia ma, evidentemente consente la moltiplicazione dei pani e nell’atto aziendale ne risultano 4;
- La Legge regionale 11/2004, prevede la gestione unica degli ospedali ricadenti nel territorio aziendale, organizzati in rete ed accorpati in presidio unico, con un’unica Struttura Complessa di direzione di presidio ma, anche qui è servita la moltiplicazione dei pesci e le strutture diventano 2;
- Nel materno infantile, troviamo una nuova struttura complessa, denominata “promozione salute bambino e adolescente”. Forse il Direttore Generale dimentica che queste funzioni sono assegnate alle S.O.S. dei Consultori Familiari;
- 6.Nel Dipartimento di Prevenzione si intravedono interessi di parte. Infatti, mentre da un lato si disconosce la 502/92 e le linee guida, dall’altro si istituiscono S.O.C. del tipo coordinamento screening oncologici e tre S.O.S. afferenti all’UOPISAL. Intanto, scompare l’Educazione Sanitaria;
- 7.Con deliberazione n. 691 del 10/11/2009, è stato istituito e regolamentato il Servizio della Professioni Sanitarie Infermieristiche, Tecniche, della Riabilitazione e Ostetriche ed approvato il relativo Regolamento. Nell’atto aziendale viene stravolta la natura del SIT e, anziché rispondere in staff al Direttore Sanitario Aziendale, viene snaturata l’autonomia gestionale delle professioni del comparto e s’inseriscono tanti cappelli e cappellini di scettro di comando per ogni settore organizzato mischiando le competenze dei dirigenti medici a quelle delle professioni del comparto – un grande passo indietro in violazione della legge;
- 8.i responsabili delle “numerose”in staff non possono essere nominati su base fiduciaria. La normativa, e quindi numerose sentenze, con il termine fiducia chiariscono che la fiducia è “nella professionalità” che deve essere ampiamente dimostrata.
Questi alcuni punti critici emersi da una prima lettura che ci offre uno spaccato tremolante con una presenza esponenziale di strutture complesse e semplici in staff alla direzione aziendale: i vuoti strutturali non danno risposte alle realtà ospedaliere chiuse da riconvertire; il mancato utilizzo dell’ex ospedale di Cittanova, completamente ristrutturato (sono stati spesi oltre 4 miliardi e mezzo di vecchie lire e tanti altri finanziamenti sono pronto cassa inutilizzati), destinato ad RSA con riabilitazione intensiva ed estensiva, scompare lasciando enormi spazi da utilizzare; desta grande preoccupazione l’intento di ricoprire i nuovi posti di S.O.C., se saranno confermati alcuni nominativi anticipati dalla voce di popolo; è impensabile che persino la medicina scolastica non rientri nelle grazie della Squillacioti; non si fa alcun cenno alle UU.OO., da istituire a medio e lungo termine, necessarie a riempire quel contenitore che dovrebbe essere il nuovo ospedale; quali posti letto saranno attivi in tutta l’ASP, per rispettare gli standards per numero di abitanti ed i Livelli Essenziali d’Assistenza; quale è la dotazione organica che farà funzionare il Servizio Sanitario Pubblico Provinciale?
Tutto questo e tanto altro ancora dovrebbe far riflettere seriamente la direzione aziendale ma, stante i tempi dettati dalle linee guida regionali e il ritardo accumulato nella stesura dell’atto aziendale, non ci aspettiamo nulla di buono. Pertanto, nostro malgrado, annunciamo sin d’ora azioni mirate per evitare l’adozione di un atto di governo della sanità pubblica, non corrispondente alle necessità di salute della popolazione provinciale e inadeguato a garantire il diritto alla salute dei cittadini.
IL SEGRETARIO GENERALE F.P. CGIL IL SEGRETARIO GENERALE F.P. CGIL
Comprensorio di Gioia Tauro Comprensorio Reggio/Locri Giuseppe Gentile Giuseppe Delfino
IL SEGRETARIO F.P. CGIL MEDICI ASP
Dr. Francesco Losch