La Comunità dei grani antichi ed i mulini a pietra attivi presenta la legge regionale Un grande risultato per le istituzioni egli operatori per fare filiera e qualità
ALTOMONTE (CS) – Si è conclusa la straordinaria manifestazione “La Festa del Pane“ a Altomonte, pensata non solo per esaltare le tipicità calabresi, di cui il pane rappresenta elemento di grande valore economico e sociale. Numerosi anche gli espositori provenienti da ogni parte della Calabria. Altomonte, in particolare il Castello, location della manifestazione, ha ospitato tanto senso e valore di comunità e tanta partecipazione al ritorno della terra buona , dei grani antichi e dei mulini a pietra attivi. Aderenti all’importante appuntamento, con la magistrale regia organizzativa di Antonio Blandi, oltre alla Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, il Parco Nazionale d’Aspromonte, Il Parco Nazionale del Pollino, l’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche della Calabria, il Parco Agricolo della Calabria, l’Associazione Terre bruzie, l’AIAB, le Acli Terra Calabria, la Camera di Commercio di Cosenza, il Parco regionale delle Serre. Dentro la manifestazione due i momenti particolarmente significativi: “ Panturismo, il cammino del pane “ e TEO il turismo dell’esperienza e dell’ospitalità. Luogo anche di autentico ed emozionante confronto tra istituzioni, produttori, studiosi, coltivatori, imprenditori e cittadini.Nell’ambito della manifestazione una sezione è stata dedicata alla discussione sulla “legge regionale dei grani antichi e dei mulini a pietra attivi “. Pino Campisi, Presidente di Acli Terra Calabria, ha relazionato sulla proposta, che nei prossimi giorni sarà consegnata all’on. D’Acri, il quale ha dato piena disponibilità ad istituire anche un tavolo tecnico-istituzionale e più in generale sul tema valoriale della biodiversità. Presenti al dibattito anche l’on. Carlo Guccione e Giovanni Soda, Dirigente del Nucleo di Valutazione, Giorgio Durante Pres. dell’Accademia delle tradizioni Enogastronomiche della Calabria, l’on. Franco Laratta Commissario ISMEA e Pasquale Faenza Coordinatore Biodistretti Calabria. Pino Campisi, in rappresentanza di tutti gli altri partner , ha presentato le motivazioni della costituenda Comunità dei grani antichi e dei mulini a pietra attivi, idea progettuale di grande successo e coesione sociale.Il progetto, è promosso da un ampio partenariato qualificato e di esperienza:Parco Agricolo Calabria (soggetto proponente) , Slow Food condotta Lamezia, Acli Terra Calabria, Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Lamezia Terme,- Progetto Policoro L. Terme , Associazione Il cammino del pane, AveLavoro, Comune di Miglierina, Feder Agri Calabria, Associazione Calabrese Archeologia Industriale, Fai Cisl, Cooperativa Sociale L’Arco, Mulino a pietra di Raffaele Campisi (Dinami), Pastificio Fioccata, Pastificio Cardamone, Il Pastaio di Palmi, Associazione Un Ponte per l’Europa, Cooperativa Sociale Giacobbe, Cooperativa sociale AIDP, Ist. Istruzione Superiore R. Piria di Palmi , Associazione Acli Arte Spettacolo Nuova Scena, Associazione Rivivere la Nostra Terra, Azienda Agricola Imperi, Azienda Agricola Fassi, La via dei Mulini ad acqua Belmonte Calabro,Az. Agricola Mario Arlia , Comune di San Pietro a Maida ( La via dei Mulini – Fiume Pilla), Forum Regionale delle Famiglie, Il Bio-Distretto dell’Alto Tirreno Cosentino, Accademia delle tradizioni Enogastronomiche di Calabria, Azienda Agricola San Miele Luzzi.
In buona sostanza Campisi ha sottolineato e messo in evidenza che attraverso la legge si vuole una regolamentazione della produzione e trasformazione in termini qualitativi. Incentivare i produttori-coltivatori autentici di grani antichi certificati, creare un marchio-brand unico Calabria, un disciplinare per tutta la filiera, sostenere e incrementare la ricerca universitaria in direzione della sicurezza e alta qualità del prodotto, avviare un processo di istruzione e formazione sulla meccanica-idraulica dei mulini a pietra, creare un percorso regionale sull’archeologia industriale dei mulini a pietra. Insomma la Comunità propone una Calabria che si mette in cammino e in rete per creare nuove e buone occasioni di lavoro ed imprese che producono beni di qualità, rimettendo in azione lo sviluppo autopropulsivo del territorio, partendo da un punto di forza che è qualità e forza di una terra pulita.