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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 GENNAIO 2025

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La condanna di Berlusconi nata da una fake news Ecco la riflessione del nostro Giovanni Alvaro sulla fake news pubblicata da La Stampa e dal Secolo XIX

La condanna di Berlusconi nata da una fake news Ecco la riflessione del nostro Giovanni Alvaro sulla fake news pubblicata da La Stampa e dal Secolo XIX
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di Giovanni Alvaro

L’uscita della Stampa e del Secolo XIX di proprietà dell’ingegnere Carlo De Benedetti con la notizia che Berlusconi fosse indagato dalla Procura di Milano per riciclaggio ed autoriciclaggio, a seguito della vendita del Milan ad un imprenditore cinese, si è liquefatta, quasi subito, per la netta smentita dal Procuratore Capo Francesco Greco, che ha dichiarato che non solo non esiste alcun fascicolo a nome Berlusconi ma non esiste neanche una indagine conoscitiva. In sostanza Greco ha fatto assumere alla notizia, lanciata dai due autorevoli quotidiani, lo status di fake news. Cioè di notizia falsa. E, pertanto, la vicenda offre spunti per ulteriori riflessioni.

In passato, infatti, erano le Procure che passavano ai propri ‘tappetini’ (megafoni eccellenti ed insuperabili) le notizie che si credeva potessero essere utilizzate politicamente, oggi il problema sembra totalmente invertito perché sono i giornali a dettare la linea che, in assenza di fatti concreti, si aggrappano alle fake news per costruire il casus belli contro l’arcinemico Berlusconi che è risorto dalle ceneri di una precedente fake news e incute timore, per la sua capacità di costruire larghe alleanze.

Ricordiamo tutti la notizia, data con un titolo a nove colonne dal Corrierone, che informava che “tra pochi giorni scade il tempo della prescrizione del reato per il quale si stava procedendo contro Berlusconi”. Essendo in piena estate le sezioni in cui si divide la Cassazione non erano operative e si è messa in piedi la cosiddetta sezione feriale liquidando la sezione fiscale che già aveva dato ragione a Berlusconi per ben due volte. In pratica è stato sottratto il Cav alla sua Sezione naturale ed affidato ad una sezione messa in piedi ad hoc.

E, il 1° agosto 2013, la Sezione feriale presieduta dal Giudice Antonio Esposito confermerà la condanna a 4 anni di reclusione, emessa dalla Corte d’Appello di Milano (si scoprirà, dopo la sentenza, la ‘voglia’ di Esposito ‘far fuori’ il Cav così come testimoniato da diversi amici del Giudice Esposito come l’attore Franco Nero). Senza perdere tempo, la sinistra si muove per chiudere il cerchio, e, infatti, la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari presieduta da Dario Stefano si è dichiarata favorevole alla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore in base alla legge Severino che prevede l’incandidabilità per persone condannate a pene superiori a due anni. Il tutto, come è palese, costruito dopo che su una fake news si era sviluppato il percorso che aveva portato alla condanna.

Ora nessuno vuol sostenere che con la fake news, usata dai due giornali debenedettiani, si sarebbe potuto ottenere un risultato pesante contro Berlusconi. Nella vicenda è mancata la disponibilità dell’attuale Capo della Procura di Milano che ha, nettamente, sgombrato il campo da ogni possibile strumentalizzazione. Ci fosse stata questa disponibilità avremmo avuto una campagna elettorale totalmente assorbita dalle facezie antiCav, invece d’avere una campagna elettorale tutta protesa sui programmi che le varie forze politiche propongono.

Ma era proprio questo che i registi dei due quotidiani volevano ottenere per poter fermare la vittoria del Centrodestra. Dormire sonni tranquilli? Giammai, bisogna vigilare costantemente perché contro i moderati e liberal, da ora al 4 marzo, ne sforneranno di fake news a iosa.