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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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La Confesercenti riunisce gli Stati Generali dei Dirigenti delle Regioni del SUD Italia In via di definizione il piano per il Sud a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Calabria e Basilicata presenti con concretezza e qualche preoccupazione

La Confesercenti riunisce gli Stati Generali dei Dirigenti delle Regioni del SUD Italia In via di definizione il piano per il Sud a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Calabria e Basilicata presenti con concretezza e qualche preoccupazione

Si è riunito venerdì 9 aprile il Coordinamento “Politiche per il Sud” che ha visto presenti i massimi dirigenti di Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna Il dibattito, dopo la due giorni organizzata dalla Ministra Carfagna, si trova in un momento importante della definizione del Piano. Le risorse europee a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano un’occasione che il Sud non può permettersi di sprecare. Si è analizzata nel dettaglio la memoria del Ministro Franco sulla Proposta di PNRR fatta al Parlamento. Ad oggi è il documento più aggiornato in merito ai cambiamenti che il nuovo Governo sta apportando (o intende apportare) sul lavoro fatto dal governo Conte II. I lavori sono stati aperti dal Responsabile delle Politiche per il Sud Confesercenti Vincenzo Schiavo che ha evidenziato quanto il problema delle tempistiche possa penalizzare il Sud che ancora oggi paga il tributo più caro per una macchina burocratica spesso farraginosa e antiquata: “entro il 2022 dovranno essere impegnate il 70% delle risorse, entro il 2023 si dovrà raggiungere il 100% ed entro il 2026 bisognerà rendicontare quanto speso sulla base dell’impegnato. Difficile immaginare di proporre grandi opere infrastrutturali anche se il Sud ne avrebbe evidente esigenza”.
Molto interessante è stato l’intervento del Presidente nazionale Assoturismo, il siciliano Vittorio Messina, che ha sottolineato l’esigenza di affiancare alla progettare di infrastrutture mirate oramai non più procrastinabili anche azioni di sviluppo per forme turistiche che abbiano come oggetto la valorizzazione dell’enogastronomia, il ripopolamento dei piccoli centri con una particolare attenzione alla digitalizzazione che appare oggi come ancora di salvezza non solo per la promozione delle aziende quanto per lo snellimento delle pastoie burocratiche alle quali le imprese vengono sistematicamente sottoposte e che potrebbero rappresentare un ulteriore difficoltà all’utilizzo dei fondi comunitari.
Per la Regione Calabria era presente il Presidente Vincenzo Farina che ha messo in guardia su come le strette tempistiche potrebbero portare soprattutto i piccoli comuni a portare avanti progetti di piccolo cabotaggio tralasciando progetti di più ampio respiro e prospettiva invece in grado di creare uno sviluppo concreto e possibile per il futuro.
Tra i 18 partecipanti al Summit ben quattro hanno rappresentato la Regione Basilicata. Presenti il Presidente Confesercenti Lamorgese, il Direttore Palumbo, il Dirigente Cassino, il Presidente materano Martino e il Presidente Assoturismo Confesercenti Maratea – Pz Munafò.
Il Piano Confesercenti, oramai ben delineato, verrà presentato ora al Governo. Il Presidente del Consiglio Draghi presenterà il Suo documento di sintesi alla Camera ed al Senato il 26 ed il 27 aprile e consegnerà la copia definitiva a Bruxelles il 30 aprile come previsto dalla naturale scadenza.
Conclude la nota, il Presidente Assorismo Confesercenti Maratea – Pz, Munafò, presente al Summit: “penso che la Confesercenti non potesse fare realmente più di quanto ha fatto. Si è cercato in ogni modo di orientare il PNRR in una direzione che sia sostenibile e oggettivamente fruibile da parte di Enti pubblici ed aziende private. La voce e le istanze del nostro Sud, della Calabria e della Basilicata in particolare sono sicuramente state finalmente ben rappresentate. Non possiamo sbagliare perché non dobbiamo dimenticarci che questa grande opportunità nasce, comunque, da un nuovo grande debito. A noi l’onere di trasformarlo in un investimento e la serietà con la quale stiamo affrontando la fase progettuale sembra un buon auspicio perché per la prima volta i territori appaiono realmente coinvolti e protagonisti”.