La Corte di Appello revoca la misura cautelare al cittanovese Girolamo Giovinazzo (detto Gimmi) Gli avvocati Roberto Ripepi e Valerio Spigarelli, che hanno assistito il Giovinazzo nelle diverse fasi processuali, manifestano la propria soddisfazione professionale
redazione | Il 30, Nov 2024
Dopo essere stato sottoposto a procedimento penale per una contestata ipotesi associativa (procedimento Alchemia), vicenda per la quale veniva mandato assolto con formula piena dal Tribunale di Palmi in esito ad una intensa attività istruttoria, Giovinazzo Girolamo (detto Gimmi) veniva ugualmente sottoposto alla misura di prevenzione personale da parte del Tribunale Penale di Reggio Calabria nel 2020.
Sulla scorta della ritenuta pericolosità sociale del Giovinazzo, il Tribunale Penale Misure di Prevenzione aveva anche disposto la confisca del patrimonio del prevenuto, nel quale erano ricompresi beni mobili, beni immobili e partecipazioni societarie, tra le quali figurava anche la società Oliveto Principessa, proprietaria della splendida struttura ricettiva realizzata dalla famiglia Giovinazzo nei primi anni del 2000.
A seguito di ordinanza della Corte di Cassazione che ha disposto l’annullamento con rinvio dell’atto impugnato, la Corte di Appello di Reggio Calabria, dopo anni di travagliate vicende giudiziarie, ha definitivamente annullato il decreto emesso nei confronti del prevenuto revocando la misura di prevenzione personale a suo tempo applicata dal Tribunale.
Gli avvocati Roberto Ripepi e Valerio Spigarelli, che hanno assistito il Giovinazzo nelle diverse fasi processuali, manifestano la propria soddisfazione professionale per il provvedimento con il quale la Corte di Appello, recependo le istanze difensive proposte nel corso dei diversi giudizi, ha finalmente posto la parola fine alla lunga vicenda giudiziaria restituendo al Giovinazzo l’opportunità di poter riprendere, con serenità, il proprio percorso lavorativo bruscamente interrotto a causa delle vicissitudini giudiziarie patite.