La denuncia di un cittadino “Scomparso il monumento ai caduti”
redazione | Il 01, Nov 2011
Scomparso nel nulla il Monumento cinquefrondese. E’ stato rimosso nel 1980 e
non è più tornato al suo posto
di Danilo Loria
La denuncia di un cittadino “Scomparso il monumento ai caduti”
Scomparso nel nulla il Monumento cinquefrondese. E’ stato rimosso nel 1980 e
non è più tornato al suo posto
CINQUEFRONDI (RC): Il cittadino cinquefrondese ed appassionato di arte e
cultura Renato Macedonio denuncia in maniera chiara e forte la scomparsa del
monumento ai Caduti di Piazza della Repubblica, rimosso negli anni Ottanta e
mai più tornato al suo posto. Macedonio dice “non esiste più il monumento
ai
Caduti. L’aquila, le scritte dei nostri caduti, il bassorilievo. Se sarà
confermato-continua-si perde un pezzo della nostra Cinquefrondi”. Il cittadino
cinquefrondese rincara la dose “mi sento profondamente indignato.Restituisco
al comune simbolicamente la medaglia al Valor Militare di mio nonno,
Mace
donio Agostino, morto nella guerra del 1915–1918″. L’esperto d’arte fa un
accusa ben precisa “agli amministratori dal 1980 ad oggi.I quali si sono resi
responsabili di aver cancellato la storia.Si vergognino”. Si sottolinea
l’aspetto affettivo nei confronti del monumento in questione,soprattutto per
coloro “che non hanno conosciuto il proprio caro per via della guerra.Quanto
meno-afferma Macedonio-potevamo leggere almeno il nome e cognome In ricordo
dei nostri cari. Vi era il monumento ai Caduti nel centro della Piazza con l’
aquila in procinto di spiccare il volo. Un volo di libertà, di pace, di fra
tellanza, di gioventù forse persa inutilmente”. In conclusione il cittadino
di Cinquefrondi pone alcune domande a chi di dovere e fa un auspicio “Non
sarebbe ora di ricostruire il monumento nella sua collocazione originale
? In ricordo di chi ha perso la vita per la libertà. E per chi ? Dobbiamo can
cellarli dalla memoria? Ma non dai nostri cuori”.
Facciamo anche noi un appello alle istituzioni preposte affinchè non venga
cancellata la storia dai nostri paesi.
Danilo Loria