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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024

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La dittatura di Benito e quella dello “Spread”

La dittatura di Benito e quella dello “Spread”

| Il 18, Lug 2012

Le riflessioni di Giuseppe Minnella, segretario provinciale Fiamma Tricolore Reggio

La dittatura di Benito e quella dello “Spread”

Le riflessioni di Giuseppe Minnella, segretario provinciale Fiamma Tricolore Reggio

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Qualche giorno fa il rapporto della BCE, guidata dall’italiano Mario Draghi, riportava testuali parole: “in vari paesi la correzione al ribasso dei salari è stata modesta, e ciò malgrado l’aumento della disoccupazione, a indicazione della necessità di ulteriori riforme che favoriscano la flessibilita’ dei salari”. Le riforme “dovranno mirare anche a incoraggiare la flessibilità dei mercati del lavoro e la moderazione salariale”.

ECCOLA LA “DEMOCRAZIA” DI LOR SIGNORI!

Traduzione per i meno svegli:

“Cari italiani, cari europei c’è la crisi, i prezzi aumentano, le tasse non ne parliamo ma voi guadagnate ancora troppo!! E lo dice la BCE mica un pincopallino qualunque! E’ scandaloso il fatto che ancora molti di voi, non tutti per fortuna, riusciate a metter in tavola pranzo e cena nello stesso giorno!

Come faremo noi banchieri, noi usurai mondiali e massoni a guadagnare miliardi di euro se voi vi ostinate a non rinunciare al vostro piatto di pasta, ad un paio di scarpe ogni sei mesi (addirittura!) e ad una vacanza di una settimana o poco più all’anno?”

Cosa dovranno dire e scrivere altro questi signori per rivelarsi? Ci hanno imposto una moneta, ci hanno imposto un Governo e addirittura la settimana scorsa Monti ha rimproverato chi critica il governo: “le critiche fanno alzare lo spread”, noi paghiamo più interessi sul debito (di chi è questo debito però nessuno lo dice) e diventiamo più poveri. Ma si sa: chi vuole la democrazia deve pagare questi prezzi!

E giù con la “spending review”: chissà perchè per intendere il termine “pezze ar’ culo” inventano sempre paroloni difficili. Fare spending review fa “kitsch”, è di moda, e dunque giù pensioni, giù salari, più tasse, meno scuole, tribunali ed ospedali. Con i soldi risparmiati pagheremo gli interessi ai banchieri: gli interessi non il debito! Per ridurre quello venderemo l’Italia, i suoi palazzi, le opere d’arte.

Grazie a questi interventi però manterremo il nostro sistema democratico! Che bello il nostro sistema: rubi 50 milioni di euro come Lusi e non ti fanno niente; rubi una fetta di carne come ha fatto un anziano qualche mese fa e ti danno 4 mesi di carcere! E pensare che nessuno per il pensionato ha votato “l’autorizzazione a procedere”, nessun garantista si è fatto avanti!

Che bella la democrazia! Pensate come erano tristi i vostri nonni lavoratori con la dittatura fascista! Prima lavoravano 7 giorni su 7 all’anno fino alla morte poi quell’uomo spregevole di nome Benito e cognome Mussolini introdusse le pensioni, ferie pagate, giornata lavorativa di otto ore, tredicesima, quattordicesima, assegni famigliari, tutela del lavoro minorile e delle donne. Non citiamo tutto il resto perchè altrimenti avrei bisogno di altre 24 ore per terminare l’articolo. Di certo sarebbe stato uno scandalo se allora ci fosse stata la BCE!!!

Per fortuna però che dopo la guerra tornarono in Italia i sindacati! Quante conquiste che ebbero con loro i lavoratori… me ne citereste una? Mi sfuggono al momento. E pensate: facendo credere ai lavoratori di essere loro alleati, ovviamente antifascisti per statuto, rubano da anni piccole parti di stipendio con il quale foraggiarsi. Un capolavoro!

Oggi finalmente stiamo dicendo basta a questi diritti scandalosi pericoloso retaggio e residuato di una dittatura sanguinaria! In venti anni una quarantina di condanne a morte contro gli oltre 100 suicidi a cui siamo arrivati dall’inizio dell’anno per problemi economici e per i debiti con Equitalia! E’ ora di tornare al 1800 quando tutta la famiglia stava insieme durante il giorno, riunita attorno a grandi catene di montaggio! Grandi e piccini tutti in fabbrica, gomito a gomito, a lavorare per sopravvivere e nonostante ciò morire di fame!

Basta alle certezze conquistate dai lavoratori italiani durante gli anni del “sanguinario” fascismo. Oggi finalmente sono messe a rischio e minacciate dai tecnici dello spread che visto il continuo aumentare dello stesso devono tagliare, ridurre, “razionalizzare”.

Un giorno troverete vostra madre o vostra moglie a tavola che vi dirà: “oggi ho razionalizzato il pasto: non si mangia un c***o! C’è lo spread!”

Ci dicono che esaltare i personaggi e i metodi del fascismo costituisca “apologia di reato” e pertanto penalmente punibile. Bene.

Noi non esaltiamo nessuno: la storia è quella e quelle sono state le riforme fatte! Ciò che è ancor più certo è che noi non possiamo certo raccontare fandonie. A quello ci pensano gli storici di regime dal ’45 ad oggi.

Benissimo allora urliamo tutti insieme: W lo spread!

Giuseppe Minnella – segretario provinciale Fiamma Reggio