La flai cgil Gioia Tauro spiega il perché, del no ai voucher… Il rischio e’ quello di ridurre o addirittura bloccare gli approvvigionamenti di prodotti agricoli a negozi e supermercati
In quest’ultimo periodo, in piena emergenza da coronavirus, non se ne fa altro che parlare in maniera costante vista la carenza di manodopera in agricoltura dove a causa del covid-19 e del conseguente blocco delle frontiere, mancano in ambito nazionale all’appello, circa 300 mila braccia per la raccolta di agrumi, frutta e verdura da garantire sulle nostre tavole. Il rischio e’ quello di ridurre o addirittura bloccare gli approvvigionamenti di prodotti agricoli a negozi e supermercati. A tal riguardo abbiamo proposto e continueremo a farlo sostenendo che, per sopperire alla carenza di manodopera e per dare maggiore tutela sanitaria, serve la regolarizzazione dei migranti africani che da anni vivono come schiavi e la diffusione di contratti regolari e non accessori. Il ripristino dei voucher, darebbe vita ad un vero e proprio fallimento del mondo del lavoro così come lo è stato in passato; infatti spiega Borgese, si è trattato di un vero e proprio effetto sostituzione del lavoro ordinario con quello accessorio, dove il mondo agricolo più di ogni altro settore ne ha pagato le conseguenze in maniera letale. Il voucher ha ridotto profondamente negli anni passati la riduzione delle tutele, dei diritti e delle retribuzioni e non ci possiamo permettere dopo le battaglie fatte dalla Flai e con un milione e mezzo di cittadini che hanno firmato il referendum proposto dalla Cgil nel lontano 2017, per la loro cancellazione, rivederceli imposti giuridicamente come regolari. Sarebbe un ritorno infausto al passato. Per combattere la precarietà, lo sfruttamento,-continua borgese- serve lavoro regolare e ben retribuito, contrattualizzato e non certo il voucher che in tal senso non darebbe alcun tipo di garanzia; infatti i dati hanno confermato e lo confermano ad oggi, che dal momento della loro introduzione non hanno certo ridotto la precarietà, ma al contrario l hanno estesa e istituzionalizzata, non ostacolando affatto ne lavoro nero né il caporalato col suo meschino sfruttamento. Bisogna non lasciarci contagiare da proclami di appartenenza politica in cerca di consensi poiche’ la pandemia non puo’ essere sfruttata con proposte che vanno a danno dei diritti dei lavoratori e della salute. La reintroduzione dei voucher, conclude borgese, rischierebbe di allargare solamente la platea degli sfruttati e questo lo dobbiamo evitare con tutte le nostre forze.