La Francia alza la tensione nel mare di Cina
Di Maurizio Compagnone
Ci mancava la Francia a surriscaldare le tensioni nel Mar Cinese Meridionale. Ha posizionato un convoglio navale tra cui un sommergibile nucleare in appoggio a quella degli Stati Uniti.
La flotta salpata dal sud della Francia, ha il compito di perlustrare il Mare della Cina meridionale, in risposta alla Cina che arroga pretese sul Mar della Cina Meridionale, ricco di giacimenti di petrolio e gas.
Quelle acque sono contese anche dalle Filippine, Taiwan, Brunei, Malesia e Vietnam che ne rivendicano la proprietà.
Le rivendicazioni di Pechino sono contestate dagli Stati Uniti e da diversi paesi europei e asiatici. L’ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, nel 2020, ha formalmente presentato una comunicazione diplomatica all’ufficio del Segretario generale delle Nazioni Unite in cui si sostiene che le rivendicazioni marittime della Cina nel conteso Mar Cinese Meridionale sono “incompatibili con il diritto internazionale”. Al reclamo degli Stati Uniti si sono uniti anche Giappone, una delle principali potenze asiatiche, Regno Unito, Francia, Germania, Malesia, Australia, Indonesia, Vietnam e Filippine, tutte hanno presentato osservazioni simili alle Nazioni Unite.
In questo contesto geopolitico marittimo sempre più teso, la Francia vuole ribadire che ha i propri interessi da tutelare nella regione. Nel rapporto del ministero della Difesa pubblicato nel 2019, si ricorda che tra Gibuti, nel Corno d’Africa e il territorio d’oltremare della Polinesia francese, vivono 1,5 milioni di cittadini francesi, pertanto per la Francia la sua zona indo-pacifica si estende dal Golfo di Aden fino al di là dell’Australia.
Se così fosse non essendo citato il Mar di Cina Meridionale, per quale motivo è presente una flotta francese?
Forse approfittando di una Europa allo sfascio, le nazioni europee, pensano di riprendersi quelle terre e ricostruire i loro imperi?
La Francia non è una nazione debole, al contrario ha una forza militare tecnologicamente avanzata e ben armata, un personale efficiente che opera in aree turbolenti dell’Africa sub sahariana, equatore e nelle aree che si affacciano sull’Oceano indiano.
Ha il quinto esercito più potente al mondo, la seconda marina più potente ed è una nazione importante e pesantemente nucleare, ha centrali nucleari disseminate in tutta la Francia. Non è un caso, sfatiamo il luogo comune che la Francia, ha tante centrali elettriche per produrre energia da vendere al resto d’Europa tra cui l’Italia. Il motivo è altro, la produzione di prodotti di scarto che possono essere utilizzati in armi nucleari.
La Francia era un impero globale che si estendeva in tutti i continenti, oggi ci sono circa 235 milioni di francofoni di prima lingua e circa 100 milioni che adottano la lingua francese come seconda lingua.
La maggior parte di coloro che parlano la prima lingua, e quasi tutti quelli che parlano la seconda lingua, sono distribuiti nelle ex colonie francesi, che si trovano principalmente in Africa ma anche in parti dell’Asia del Sud America e Nord America. Ci sono nel mondo più non francesi che parlano il francese che nativi francesi. La lingua francese è seconda solo alla lingua inglese, e con l’uscita del Regno Unito dalla Ue, la lingua francese sarà la lingua ufficiale dell’Unione europea.
La Francia controlla anche tutta la valuta delle sue ex colonie in Africa, il franco dell’Africa occidentale e il franco dell’Africa centrale tramite la Banca di Francia. La ricchezza francese non è data dai beni che produce, ma dalla manipolazione della valuta e delle bilance commerciali in Africa.
La Francia senza l’Africa sarebbe una piccola nazione.
È per questo che è l’unica nazione, che ha un intero gruppo militare separato, la Legione Straniera, creata solo con lo scopo di proteggere i propri interessi nelle ex colonie.
Senza la loro influenza indiretta, la Francia sarebbe un paese povero schiacciato da Inghilterra e Germania.
Per questo sta cercando, come il resto d’Europa, di assumere un ruolo più diretto negli affari politici. Tecnicamente è ancora una colonizzatrice con il suo dominio finanziario, ma ora sta tornando al controllo politico.
Ecco spiegato la presenza delle navi nel Mar della Cina Meridionale. Mira nuovamente al controllo della ricca Indocina e, con essa a parti della Cina. La Francia non vuole farsi trovare impreparata, vuole essere presente al tavolo quando le potenze occidentali si spartiranno la Cina come un secolo fa.
La Cina lo ha capito ed ecco spiegata la sua aggressività,
vuole impedire il piano imperialista francese.
Sarà interessante, osservare il comportamento della Francia in Asia, la risposta della Cina e degli Stati Uniti, presenti in forza con le forze navali francesi.
Taiwan sarà solo il pretesto per giustificare un eventuale attacco alla Cina.
Maurizio Compagnone