“La giunta Oliverio vende fumo mentre maggioranza si rompe” Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5s Bianca Laura Granato e Paolo Parentela
«La giunta Oliverio vive nel suo magico mondo incantato, fatto di parate, annunci
e verità sepolte». Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5s Bianca Laura Granato
e Paolo Parentela, con particolare riferimento alla recente deliberazione con cui
l’esecutivo regionale ha approvato la seconda fase del Piano di rafforzamento amministrativo
per la gestione del Programma operativo Calabria Fesr-Fse 2014-2020. «Oliverio e
soci – proseguono i parlamentari 5stelle – ci propinano grandi interventi e risultati,
quando la Regione è a terra su tutti i fronti, a partire da quello burocratico,
caratterizzato da pesanti incrostazioni di potere e perfetta continuità di metodi
con il predecessore Scopelliti ». «Oliverio – incalzano i 5stelle – ha una
gestione verticistica, sia della politica che dell’amministrazione. Ora anche dalla
sua maggioranza arrivano netti segnali di rottura, come l’autosospensione dal Pd
di Carlo Guccione ed Enzo Ciconte, che hanno capito come agisce il governatore, il
quale si è circondato di amici e compari obbedienti, non accetta critiche ed è
politicamente responsabile dello scandalo delle ingessature con il cartone all’ospedale
di Reggio Calabria. Peraltro, lì di recente Oliverio aveva partecipato alla conferenza
stampa di presentazione del futuro nosocomio tenuta dal direttore generale Frank
Benedetto, senza accorgersi di gravi criticità organizzative già rilevate dai sindacati
dei medici ». «Oliverio – concludono Granato e Parentela – ignora i pesanti
ritardi della Regione, più volte rimarcati pure dal collega 5stelle Giuseppe d’Ippolito,
sulla depurazione e la gestione dei rifiuti. Ancora, il governatore resta immobile
sulla riforma del Terzo settore, malgrado i numerosi appelli ricevuti dagli operatori
e dal nostro Movimento, che, peraltro, tramite la collega Dalila Nesci aveva denunciato
lo scandalo del mancato trasferimento alla Regione dei dipendenti dell’ex Demanio
della Provincia di Cosenza, con conseguenze nefaste per l’utenza e le casse pubbliche».