La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 28, Giu 2012
Egregio sig. Siclari (ex assessore comunale e dirigente del PdL), le confesso una cosa, sono un imbecille!
di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
Egregio sig. Siclari (ex assessore comunale e dirigente del PdL), le confesso una cosa, sono un imbecille!
Egregio sig. Siclari (ex assessore comunale e dirigente del PdL), inizio dalla fine della sua “filippica”, non volevo farlo. Lo faccio, con fastidio e rabbia (sentimenti che lei come nessun altro mi ha procurato in questo momento), e precisamente quando afferma, «(…) non mi sembra “moralmente corretto” approfittare della possibilità di divulgare il proprio pensiero attraverso un giornale on line, per cercare rivalse personali che nulla hanno a che fare con la politica e delle quali, probabilmente, la gente se ne infischia». “Rivalsa personale (?)” e “non mi sembra moralmente corretto”. Sulla seconda, ho già da tempo steso un velo pietoso. Sulla prima ho serie difficoltà a risponderle, però le dico brevemente che personalmente nulla nutre nei miei sentimenti di “rivalsa” né sull’ex sindaco (ed ex amico) Biasi né di quello attuale Romeo e né tantomeno nei suoi riguardi, che fa parte anche di quella schiera di “ex amici” o “ex conoscenti” o meglio di “ex amico di miei fraterni amici”, faccia lei tanto è la stessa cosa. Semplicemente, ho espresso una mia opinione basata su fatti, alcuni riportati in documenti ufficiali altri riportati su testimonianze reali. Poi si sa, tutto nella vita è discutibile e la verità assoluta è un qualcosa che nessuno di noi mortali detiene. Però lei mi cita solo su questioni che le fanno comodo e non su altri che ho ampiamente descritto quando parlavo di “Questione morale” ed altro ancora: già quelli sono finiti in prescrizione (sic). Ma non importa, oramai non mi sorprende più nulla ed io non sono e mai sarò un suo avversario politico, forse ideologico sì, questo lo ammetto. Però le garantisco che ogni volta che una mia azione che scaturisce un pensiero e quindi un’opinione, IO guardo con fiducia alla mia coscienza e lo faccio con il sorriso nel mio volto appagato, specie la notte quando vado a dormire.
La “verità”, che lei e per sua stessa ammissione dice di non detenere in maniera assoluta ma accusa me di scrivere per “rivalsa personale”, è sempre un qualcosa che tende ad essere molte volte, diciamo “modificata” per mera visibilità (e comodità), o magari per dire quello che nei fatti non si è mai detto o voluto dire. Dovevo ripercorrere tutte le tappe della relazione della commissione di accesso, e non mi è sembrato il caso tediare “la gente che se ne infischia”. Perché ripeterci? Oramai la gente sa e lo ha dimostrato con il voto popolare e democratico ed esso va accettato (almeno per chi rispetta le leggi e la Costituzione di questo Paese). Occorre andare avanti.
Ero convinto che, visto il clima che si respira, che qualche mal di pancia sarebbe arrivato, ma onestamente da lei non mi aspettavo questo primato, da altri sì ma da lei no.
Sono altresì contento quando cita Flaubert, perché in un suo dialogo disse, «Tre cose occorrono per essere felici: essere imbecilli, essere egoisti e avere una buona salute; ma se vi manca la prima, tutto è finito». Ecco, io sono felice in quanto non darò seguito ad una polemica perchè è partita già “malata” e quindi ci tengo alla salute; sarò egoista perché continuerò per la mia strada, ma soprattutto farò (o forse perché già lo faccio) l’imbecille, che in questi casi conviene sempre per essere felici.
Ossequi
Giuseppe Larosa
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