La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 20, Lug 2012
Passata la festa, gabbatu lu Santu. Storia di ordinaria condizione contributiva
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
Passata la festa, gabbatu lu Santu. Storia di ordinaria condizione contributiva
a cura di Giuseppe Larosa
Ed anche questa mattina l’emigrante austro-calabrese mi incontra per strada, stavolta aveva una camicia azzurro cielo tutta abbottonata ma con alla fine un doppio nodo che ometteva i bottoni facendo intravedere uno scorcio di ombelico dai contorni pelosi. Ed era più arrabbiato della volta scorsa, e con aria di quello che stava per darmi uno schiaffo da un momento all’altra mi dice: “Ma vui sulu cu dericina l’aviti e cu so parrucu, pecchì non scriviti ca pure a jatrinnuli si pigghiaru i sordi du cumuni e non misaru mancu i luminari ‘nto corso?”, ed ancora, “Mentitili sti cosi intra a lanterna di androgeno!”. E purtroppo, a malincuore gli ho dovuto dare ragione. In effetti, quello che molti anni fa è stato unito, in occasione delle festività della Madonna del Carmelo (in maiuscolo), adesso è stato diviso, e proprio come era la sua suddivisione originaria tra Radicena e Jatrinoli. Secondo il parroco di Jatrinoli don Alfonso Franco, nei suoi 50 anni di sacerdozio per farsi una sua festa ha diviso Taurianova in Radicena e Jatrinoli, facendo mettere i luminari solo nella parte bassa dopo la villa comunale che fa parte di Jatrinoli e non sul corso XXIV maggio che è invece territorio di Radicena.
Quindi, è vero quello che si dice nelle Chiese che “non osi l’uomo dividere ciò che Dio ha unito”, in effetti la fusione tra Radicena e Jatrinoli da cui è nata Taurianova, è una fusione laica (sic), ma l’ha divisa un prete, eh sì, le vie del signore sono sempre infinite e oltrepassano i valori della laicità (battuta)!
C’è chi può e c’è chi subisce….in silenzio, e vanno pure dietro alla Madonna (anche se questa volta ho visto pochissimi dietro).
Ma perché, santo Iddio (ops, chiedo scusa), devo sempre mettermi in questi pasticci ecclesiastici di chiese e di preti quando davvero potrei farmi i fatti miei? Maledetto emigrante australiano, d’ora in poi cambierò strada quando ti vedrò….
È giusto ed anche sacrosanto (ops, ci sono di nuovo cascato, stavolta chiedo scusa e venia al contempo), che se alcuni mesi fa avevo posto in essere la questione del bilancio fantasma durante la festa della Patrona di Taurianova (Tiè..), e visto che forse, ma credo di no visto che sono andati porta a porta a chiedere contributi, il sindaco non abbia dato nulla viste anche le condizioni di carenza economica che stiamo attraversando così come penso non darà nulla alla prossima festa patronale di settembre. Ed anzi, azzardo pure che se qualora il sindaco Domenico Romeo dovesse dare dei contributi per la festa patronale così come per le altre feste, i vari parroci per contribuire all’opera di risanamento economico, credo che rifiuterebbero tale contributo per amore e misericordia di questa triste economia da risanare e lascerebbero questi soldi per investimenti di necessità primaria.
Certo comunque, ritornando alla festa che si festeggia il sedici luglio, è stato desolante fare figli e figliastri, vedere dei giochi ed altre “bancarelle” allestite ma che non avevano l’arco dei luminari a far sì che tutto è festa, davvero desolante oltre al fatto che chi è venuto da fuori ed ha visto ciò, non è che ci abbiamo fatto una bella figura! Oh scusate, mi assento un attimo, mi squilla il telefono: “Cosa? Davvero?”, “Non ci credo?”. Avevo chiesto lumi ad un consigliere comunale, se fossero stati erogati dei contributi comunali in occasione della festività di Jatrinoli, e mi ha chiamato per dirmi questo, “Non lo so Peppe di preciso. Forse 3mila euro, perché in bilancio ci sono circa 11mila euro per queste manifestazioni”. TREMILAEURO????????
E che diavolo (ops, ci vuole proprio), ho perso tempo a scrivere quelle cose prima, se alla fine i soldi glieli hanno dati? Che diavolo (ops, di nuovo), di progresso e di risparmio potremmo mai avere? E pensare che la cosa da un lato mi avrebbe dispiaciuto e che non ci avessimo fatto una bella figura, però in questi tempi duri, i sacrifici li dovremmo fare tutti. Ed invece no! I luminari non sono state messe, ma i soldi li hanno avuti insieme ai sempre contributi dei fedeli nel porta a porta.
Attendiamo e bramiamo, così come lo abbiamo fatto per la chiesa matrice di “Radicena”, la pubblicazione del bilancio anche per la chiesa matrice di “Jatrinoli”, sperando che almeno in questo non ci siano divisioni. E che Dio davvero unisca ciò che l’uomo riesce sempre a dividere….
Victor Hugo nei suoi I miserabili scrisse che «La prima prova della carità, nel prete, è la povertà»….ho qualche dubbio in merito sulla tesi di applicabilità della “povertà”…purtroppo!
lalanternadidiogene@approdonews.it