La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 30, Ago 2012
Quando l’indignazione non fa l’indignazione e la violenza supera la coscienza civile
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
Quando l’indignazione non fa l’indignazione e la violenza supera la coscienza civile
a cura di Giuseppe Larosa
A questo punto credo che la misura sia colma. La violenza sta superando limiti di condizionamento della vivibilità sociale in cui nessuno, ripeto, nessuno si dovrà sottrarre alle proprie responsabilità. E tra questi fanno parte politici, forze dell’ordine, magistratura, associazionismi e chiesa.
Stiamo vivendo in un clima irrespirabile per la sequela di eventi delittuosi che stanno colpendo in maniera brutale la nostra città, e tali brutalità vengono fatte come se ci trovassimo in una “terra di nessuno”. Scriveva Alessandro Manzoni nei suoi promessi sposi, «Gli uomini, generalmente parlando, quando l’indignazione non si possa sfogare senza grave pericolo, non solo dimostrano meno, o tengono affatto in sé quello che sentono, ma ne senton meno in effetti». E gli effetti si stanno avvisando, sempre più intensi e più condizionati nella nostra vita, nel nostro intimo e soprattutto nella nostra sicurezza personale che ci dovrebbe essere garantita, a prescindere, dalla Costituzione Italiana.
«Solo la violenza può servire dove regna la violenza» diceva Brecht, e che diamine di “servitù” e mai questa? In quasi due anni abbiamo assistito a saccheggi di appartamenti, alcuni vittime di saccheggi pure di violenze, automobili incendiate nella notte senza un perché, ed ora, addirittura con bombe fanno saltare attività commerciali. Ma chi sono costoro? Possibile che un nome non è consentito averlo? Abbiamo una città che nutre di tre presidi di legalità e di sicurezza, come mai ancora non sono stati presi questi delinquenti che regnano infondendo paura e violenza? Vorrei semplicemente chiedere da umile semplice cittadino rispettoso delle leggi e della Costituzione di questo paese, mancano uomini delle forze dell’ordine ossia c’è carenza di pianta organica?
Essere portavoce contro i disagi e le violenze non è mai una condizione facile se essa non venga accompagnata dall’indignazione. C’è un paese, una comunità che non si indigna più! Oramai quando si sentono episodi di violenza sembra quasi che rientrano nella normalità quotidiana.
Ma voi, Partiti politici, uomini politici di qualunque genere e grado, dal più piccolo al più “importante”, voi che durante le campagne elettorali “rompete i Coglioni” alla gente per un voto, che diavolo di fine avete fatto? Possibile che un briciolo di dignità e di coraggio non lo trovate per far provare lo sdegno e alimentare un dialogo che possa servire al ripristino della legalità? Dove diavolo stanno quei giovani saputelli di alcuni partiti politici che sanno solo riempirsi la bocca di emerite stronzate e giudizi da esseri superiori, se avete quel coraggio di affrontare un presente per un vostro futuro, fatelo! Parlate ora oppure tacete per sempre…ma davvero per sempre. E questo appello è anche rivolto anche alle associazioni (con fini di lucro e senza), indignatevi anche voi…cazzo (oh mannaggia, questo è di troppo ma lo lascio lo stesso) anche senza profitto! Perché una volta spente le luci difficilmente potranno ancora riaccendersi. E la Chiesa (vi accontento e vi scrivo in maiuscolo) che diavolo fa? Io dico, a voi parroci invece di andare a chiedere solo soldi ad amministratori e cittadini oltre a piangervi addosso sempre miseria, quando poi andate vestiti con ghingheri e macchine di lusso, date anche voi un messaggio (pastorale o pastorizia non importa), ma datelo anche divulgando la parola legalità nelle vostre parrocchie e fargli capire alla gente che la violenza porta solo violenza, facendo dei convegni, seminari e dire che la violenza fa schifo e produce solo merda! Quanti sindacalisti ci stanno in questo sfortunato paese, ditemi una cosa che ancora non ho capito, voi che fate?
Mentre scrivo, mi arriva la notizia di un altro attentato. Un altro vergognoso attentato di nuovo ai danni della famiglia del primo cittadino Domenico Romeo, altri due ettari di kiweto danneggiati durante la notte. Cioè, per dirla breve e sintetica, mentre la gente a Taurianova si divertiva per le strade durante la notte bianca, c’erano dei delinquenti che danneggiavano la coltivazione in un terreno di proprietà della famiglia di Romeo (precisamente della madre).
Molti conosceranno Karl Popper, ecco, lui in un momento così delicato avrebbe sicuramente detto su cosa consiste il comportamento in un mondo civilizzato, ed è «nel ridurre la violenza. È questa la funzione principale della civilizzazione ed è questo lo scopo dei nostri tentativi di migliorare il livello di civiltà delle nostre società». E chi può ridurre questa violenza? Sicuramente non chi la genera, ma coloro che presi da un pizzico di ribellione e di amore per la propria terra, per la propria comunità iniziano a collaborare e stravolgere culturalmente un modo di pensare. Capire a fondo che il problema sta nella non educazione alla legalità, nel comportamento sociologico di ognuno di noi che molte volte per far fronte a degli sgarbi noi stessi ci atteggiamo a mafiosi (che personalmente a me fanno schifo e mi faccio schifo da solo al pensiero di avere un comportamento del genere). Siamo in una comunità che un’occhiata storta rischia di culminare in un litigio o peggio ad una violenza brutale. Qua sembra che tutti hanno una pistola come accessorio nemmeno fosse un telefonino.
Occorre indignarsi, ribellarsi e non dare confidenza a gente che si pensa sia in odor di mafia, queste persone vanno isolate solo così potremmo dare un aiuto concreto alla società che è quella in cui noi viviamo. Perché non basta vigliaccamente dire, io mando i miei figli fuori a studiare perché questa terra non è per loro, ecco, facendo così si alimenta un clima di intolleranza e di connivenza oltre che di rassegnazione per un futuro che è già a priori nero. Intanto alimentiamo il presente con la speranza del domani ed osserviamo il passato con attenzione affinché quegli errori e quelle violenze fanno sì che rimangono inghiottiti nell’inferno di una sottocultura che oggi e domani potrà finalmente vedere la luce della legalità.
lalanternadidiogene@approdonews.it