La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 03, Nov 2012
A Taurianova se è vero che la parola è “un’ala del silenzio”, ci sarebbe da scrivere un’enciclopedia
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
A Taurianova se è vero che la parola è “un’ala del silenzio”, ci sarebbe da scrivere un’enciclopedia
a cura di Giuseppe Larosa
A Taurianova c’è una Commissione d’accesso a cui gli fa compagnia il silenzio della politica. A Taurianova c’è “suspense teatrale” peggio di un Thriller che già dall’inizio si attende trepidante il finale per sapere chi è l’assassino. Ed intanto la Commissione lavora dopo essere stata inviata dal Prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli ed insediatasi il sette settembre scorso. Sta portando avanti il proprio lavoro per accertare se esistono o meno infiltrazioni mafiose. E quindi, se (il condizionale è d’obbligo), tali esistessero, si arriverebbe ad un “condizionamento” della vita amministrativa della città e quindi sciogliere per la terza volta il consiglio comunale di Taurianova dopo le prime due, nel 1991 (Olga Macrì) e nel 2009 (Domenico Romeo).
Bocche cucite, nessuno parla. Il silenzio religioso (nel senso che nemmeno i preti parlano). Nel suo libro, L’arte di tacere, Dinouart, scriveva che «Talvolta il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo: è una lezione per gli impertinenti e una punizione per i colpevoli» ed è quello che si sta cercando , proprio il “colpevole” per dare appunto una lezione ai tanti “impertinenti” politici (da passeggio).
Ed intanto, Lei, la Commissione lavora e lo fa sul serio, guidata dal viceprefetto Francesca Crea e composta tra gli altri dal capitano dei Carabinieri Giulio Modesti, dal tenente della Guardia di Finanza di Palmi Fabio Di Bella e dal vice questore Andrea Ludovico. Quest’ultimo già componente della precedente Commissione di accesso che nel 2009, uscì la relazione finale che stabilì lo scioglimento del consiglio comunale. in carica c’era l’attuale sindaco Domenico Romeo (che nei fatti era decaduto prima dello scioglimento perchè sfiduciato da alcuni dei suoi componenti della maggioranza “in concorso” con una parte dell’opposizione). Però, nessuno parla, tutti attendono il responso finale del lavoro certosino che sta effettuando la commissione. Si sente la solita solfa, tipo “per correttezza non diciamo nulla della Commissione per principio”, altri invece, “il sindaco è già sciolto perché la commissione se è venuta lo ha fatto per sciogliere”, ed altri ancora come Salvatore Zucco (consigliere di minoranza e già candidato alla carica di sindaco), che proprio in seno al consiglio comunale ebbe a dire che “D’ altronde è stato lo stesso Sindaco, qualche mese fa, a dichiarare pubblicamente dalle pagine dei quotidiani locali che gli atti intimidatori perpetrati ai suoi danni e dell’intera sua famiglia erano strettamente correlati all’attività istituzionale-amministrativa da egli stesso ricoperta, se così fosse, si potrebbe ipotizzare il condizionamento, lo stesso che nel passato ha portato allo scioglimento del Consiglio Comunale”. Tradotto: se le cercata lui, il Sindaco.
Ma per il resto cosa si sa? Voci circolanti nell’aria dicono che la commissione abbia chiesto le carte di molte delibere oltre alla composizione delle liste che hanno partecipato all’ultima competizione elettorale. Bè, questo è normale. Però ha chiesto altre delibere come ad esempio la tanto discussa “pista di pattinaggio”, oggetto di polemiche e di un’interpellanza al sindaco sulla questione di alcuni “vizi” sull’autorizzazione. E sul fatto che la concessione sia stata data ad alcuni consiglieri comunali della maggioranza per la sua gestione. La risposta a questa interpellanza è arrivata proprio nell’ultimo consiglio comunale, in maniera diciamo (para)professorale con atteggiamento da filosofeggiare in atteggiamento cogitabondo ma incisiva (per chi rispondeva) e dormiente (per chi ascoltava). Certo è che al Rigoli non è piaciuta, e lui…zacchete, “mando tutto alla Procura della Repubblica”. Altre carte richieste sarebbero quelle dell’affidamento delle “colonie estive” degli ultimi due anni affidate allo stesso lido balneare. In entrambi i casi, sono le stesse carte che hanno richiesto, sia Rigoli che Sposato. Però. E sì, c’è un però interessante, la coppia Rigoli-Sposato si è anche recata spontaneamente dalla Commissione per consegnare numerosi falconi (attenzione che non è una parolaccia), riguardanti tutte le loro denunce tra interpellanze ed altri prodotti nati dalla loro opposizione a Romeo.
Intanto, il sindaco Domenico Romeo nel suo “eremo”, ripete ad ogni occasione che è “tranquillo” e che “la sua Amministrazione è priva di condizionamenti mafiosi nel modo più categorico possibile”. Anzi, “assolutamente categorico”. La commissione di accesso ha tre mesi di tempo fino agli inizi dicembre, salvo proroghe, per redigere una relazione. Tali possono essere rinnovati “una volta per un ulteriore periodo massimo di tre mesi”. E stavolta se verrà sciolto saranno guai, perché secondo il “pacchetto sicurezza” approvato nel 2009, chiunque sia entrato in qualche modo nei motivi di scioglimento non potrà candidarsi per il turno successivo elettorale, ed i dipendenti “collusi” saranno rimossi dai propri incarichi. L’attesa ed il tempo saranno padroni del destino, e ci diranno se Taurianova è uguale a Casapesenna e Casal di Principe, patria dei Casalesi, unici comuni in Italia sciolti per tre volte.
Ed intanto il silenzio impera e il bravo de La Rochefoucauld avrebbe detto, che «Il silenzio è l’atteggiamento più sicuro per chi diffida di sé stesso». Silenzio! Perché presto saranno “loro” a parlare.