La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 25, Mar 2011
E’ tempo di elezioni a Taurianova e di bocca in bocca rimbalza spesso la parola “discontinuità” e proprio su questo concetto il nostro filosofo punta la sua lanterna
La lanterna di Diogene
E’ tempo di elezioni a Taurianova e di bocca in bocca rimbalza spesso la parola “discontinuità” e proprio su questo concetto il nostro filosofo punta la sua lanterna
Io voglio bene a Taurianova. Io adoro Taurianova. A scanso di equivoci, inizio con queste parole (e me ne scuso) per porre in essere dei sentimenti verso una comunità flagellata dai tanti eventi (politici e non), e che in questi anni è stata percossa. Certe volte capita che mi ritrovo nell’affermazione di Balzac quando disse «Una delle sventure delle persone molto intelligenti è di non poter fare a meno di capire tutto: i vizi non meno che le virtù». E come accade spesso ogni qualvolta scrivo un pezzo al di là dei miei errori di punteggiatura, di avverbi ed infine sulla consecutio temporum (ossia che non azzecco i cosiddetti “tempi” nella mia scrittura), cortesemente segnalate da alcuni “giovani professionisti” e da qualche “ingegnere” che ha preteso di essere chiamato per titolo e non per nome. Vengo sommerso da critiche di ogni genere e da insulti tra mail e social network. Ah…dimenticavo per correttezza, i “giovani professionisti” sono la nuova leva del PD. Povero Enrico Berlinguer, si rivolterà dalla tomba se solo sapesse. Però c’è anche da pensare che forse, caro Enrico, tali “giovani professionisti” non sanno nemmeno chi sei e cosa facevi, ma soprattutto cosa dicevi. Perdonali se puoi: non sanno quello che fanno (e nemmeno quello che dicono)! Ma veniamo al dunque. Vengo accusato solo di criticare e di non essere propositivo quando poi ho sempre scritto che la mia preferenza e la mia idea era quella di costruire un centrosinistra in una coalizione “naturale” di appartenenza. Ossia con PD, SEL, le forze di sinistra e qualche altra lista civica che durante il cammino si aggregava a questo progetto. È semplice, io penso chiaramente questo. Ritengo “sconcertante” l’alleanza fatta con FLI, MPA, API e PSDI giustificata per una condizione di “salute pubblica (?)” e di “discontinuità (?)”. Tralasciando la salute pubblica che in questi giorni è seriamente compromessa a causa dei cumuli immensi di spazzatura per le via della città. Pongo in analisi nel contesto la parola “discontinuità” ossia la rottura con il passato politico di questo paese. Bene, iniziamo per gradi e gradirei essere smentito se dico cose non vere, ma non nei bar o negli angoli di strada o su Facebook, ma pubblicamente. Visto che si contesta in nome dell’alleanza le amministrazioni comunale che vanno da Biasi a Romeo, così mi pare di aver letto, e tralasciando il PSDI perché a dire il vero non saprei cosa dire se non il fatto che il responsabile alle ultime elezioni alleato con Alleanza Nazionale dell’on. Napoli, si sono schierati durante la fase di ballottaggio a favore di Romeo contro l’altro candidato a sindaco Orlando. Ma detto questo provo a ragionare nella speranza di essere capito. Ricordate quando Biasi si candidò illegalmente per il terzo mandato consecutivo alla carica di sindaco (che poi vinse)? Ripeto, si candidò illegalmente. Sapete chi era l’alleato che poi fu rappresentato in giunta con la nomina a vice sindaco dell’avv. Mandaglio? L’MPA. Si chiama discontinuità questa? Ricordate chi faceva parte sia delle amministrazioni di Biasi come vicepresidente del consiglio comunale e con Romeo come assessore alla cultura? Adesso illustre esponente dell’API. Si chiama discontinuità questa? Ricordate AN? Quel partito che insieme a Biasi per sette lunghi anni ha condiviso tutta l’azione amministrativa per ben sette anni, dico sette anni. Adesso si chiama FLI. Ricorda il PD alle ultime elezioni amministrative con candidata Angela Marafioti contestava alla vecchia giunta guidata da Biasi molte cose tra cui la società di imbottigliamento dell’acqua, la società di riscossione dei tributi ed altro ancora? La vostra alleata è stata parte integrante di tutte queste votazioni sia in giunta che in consiglio comunale. Per poi abbandonare la nave mentre stava per affondare e non quando ingiustamente furono defenestrati tre assessori in un colpo solo perché magari non erano in sintonia con il sindaco (sultano) di un tempo. Si chiama discontinuità questa? Cambiamo argomento. Ho letto con interesse l’articolo di oggi di Nino Bixio su questo sito ed a dire il vero mi sento smarrito come attonito e senza meta. Perché se è vero quello che scrive il lungimirante Bixio (personaggio storico a me molto antipatico), dove si paventa una carrellata di nomi da far paura come se ci trovassimo in quel paese sfortunato che ha bisogno di eroi. Le riflessioni da fare sono tantissime ma cercherò di essere sintetico (anche se….non so cosa dire), come al solito, secondo Bixio, FLI “non decide”, non è una novità. Romeo, ehm…Domenico Romeo: ma che fine ha fatto? Si candida? Zucco “nominato” tra trappole e demolizioni, c’è sempre il solito sempreverde Cordova e l’insalata è pronta. Ci ritroviamo così con due candidati sicuri che nel loro insieme sembrano messi bene, uno è Luciano Loiacono per SEL e l’altro è Peppe Rigoli (potenziale vincitore allo stato attuale). Ed infine, dulcis in fundo, la chicca, ecco “l’eroe” proposto da una parte politica: Antonio Marziale. L’uomo che va sempre in tv per spiegare come non si deve andare in tv. Visto che si sta facendo spesso e volentieri il suo nome, e visto che molte volte in questi anni si sono fatti nomi illustri e meno illustri, mi rivolgo personalmente a Marziale se è vera questa voce per poi trarre alcune mie pubbliche conclusioni (come sempre). Intanto, visto lo scenario che si presenta, chissà se un giorno riusciremo a dire le stesse cose che Cesare Pavese nel suo romanzo “La luna e i falò” scrisse? «Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».
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