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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

| Il 22, Feb 2013

E se ci turassimo il naso e votassimo il Partito Democratico? A cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

E se ci turassimo il naso e votassimo il Partito Democratico?

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

Siamo alle battute finali di questa campagna elettorale, e tutto è come sempre. Confusione, smarrimento e poca credibilità da parte di chi si presenta al popolo, con la solita faccia dentro un vestito nuovo.

Se diamo uno sguardo si nota una sorta di “verminaio” di idee che tende a scuotere pericolosamente la coscienza di un Paese che si appresta ad esprimere il proprio potere sancito dalla Costituzione con il diritto al proprio voto verso la coalizione preferita.

Ci ritroviamo con un “tale” che continua a prendere in giro gli italiani e loro come bacucchi a crederci e stare a bocca aperta, a partire dal rimborso dell’Imu per finire magari con l’avvento del nuovo Messia. Quando pochi mesi prima era stato l’artefice del peggior disastro economico dal dopoguerra ad oggi, oltre a ridicolizzarci nel mondo intero con le scorribande notturne tra nipoti di Mubarak e Olgettine. E chi come lui, fa parte di quelli che come diceva Gaetano Salvemini, ignorano quei fattori quando «I principi di Diritto e di Giustizia esistono nella coscienza morale, e vi agiscono e reagiscono come forze effettive; ed è un grave errore ignorarli e deriderli». Definire “cialtroni” come ha fatto il premier Mario Monti, in questi casi “è cosa buona e giusta”.

Vista la potenza mediatica che ad ogni elezioni contraddistingue questa anomalia italiana di centrodestra, sarebbe opportuno fare un passo indietro, quando nel 1976 vista l’avanzata del Pci come partito di maggioranza relativa, alle elezioni dell’epoca Indro Montanelli disse di “turarsi il naso” e votare DC. Adesso a distanza di anni sarebbe opportuno oggi come allora, nei corsi e ricorsi storici, “turarsi il naso” e votare Partito Democratico.

Sì, è vero, qualcuno potrebbe dire che anche lui ha avuto le mani in pasta, c’è lo scandalo del Monte dei Paschi d’Italia; è pur vero che viene gestito da una fondazione nominata dai sindaci di Siena, provenienti sempre dall’ex Pci fino al PD. Ma le mele marce ci stanno ovunque, e in questo partito ce ne sono state, ma in misura molto inferiore rispetto a quelli che oggi vogliono apparire come ignari del “disastro”. Ed è anche vero che, in Italia per chi non sputa sentenze politiche e tende ad avere un’onestà intellettuale (rara da sempre), che le banche sono controllate da due Istituti importanti, una è la Banca d’Italia e l’altra è un Authority chiamata Consob. Allora, prendersela con un partito politico e strumentalizzare le elezioni è facile, ma sarebbe molto più facile e doveroso dare anche un corretto segnale di informazione.

Poi ci sono i “satelliti”, e quelli in cerca di un continuo “posto al sole”, come i vari Casini, Fini ed altri che sotto l’insegna di Mario Monti, utilizzando il suo prestigio vorrebbero sempre fare il vecchio gioco dell’ago della bilancia di craxiana memoria. Pur sapendo che non hanno nessuna possibilità di vincere, ma solo di creare, così come il PdL, un situazione di stallo. Ingroia dice e non dice, parla e non parla, e soprattutto crea un qualcosa che sembra un copione visto e rivisto molte volte con le stesse modalità e condizioni. Ed alla fine chi vincerà. Uno ha vinto sicuramente ed è Beppe Grillo, ecco lui sarà il vero vincitore delle prossime elezioni. Che con la sua nutrita squadra di parlamentari sarà in maniera decisa l’artefice e l’attore della prossima legislatura.

E quindi, cosa dire? Ma soprattutto cosa fare? Una sola cosa, turiamoci il naso e votiamo PD.

lalanternadidiogene@approdonews.it