La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 02, Lug 2013
E se il Comune di Taurianova venisse sciolto? E se non venisse sciolto? Ma se ce ne andassimo al mare……
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
E se il Comune di Taurianova venisse sciolto? E se non venisse sciolto? Ma se ce ne andassimo al mare……
a cura di Giuseppe Larosa
Considerando che ho sempre posto in essere quello che G. B. Shaw, a proposito delle idee quando nella sua metafora, «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee», e quindi incline alle idee subalterne alle mie, perché tali rappresentano un concetto reale di democrazia liberale. E considerando che, nella mia vita ho sempre avuto un’accentuata repellenza per gli “avvoltoi”, in quanto per loro natura, si alimentano di carcasse di animali morti. Aggiungo anche a questi un’altra specie “l’avvoltoio profeta”, ma non come Cassandra, lei lo era per maledizione degli dei, quello che prefigura e spera disgrazie per poi trastullarsi sulle carcasse e sputare su di loro.
Quest’ampia prefazione per dire che, “il cerchio si sta stringendo”, manca pochissimo ed il Consiglio dei Ministri deciderà se sciogliere o meno il Consiglio comunale di Taurianova per infiltrazioni mafiose, per la terza volta. Record fino ad ora detenuto dai quei comuni (Casapesenna e Casal di Principe), dove si respira aria e camorra. Due domande: Taurianova merita questo? La comunità taurianovese è simile a quel contesto mafioso? La riflessione è d’obbligo, siete tutti coinvolti (tranne gli “avvoltoi”. La loro risposta è cosa nota, ma non “buona e giusta”). Evito di parlare delle solite “coglionate di corridoio” che molti cronisti amano per dare un accento in più al loro pezzo, come “teste mozzate” o “città indietro agli anni bui” o altre bagattelle d’autore da copia e incolla dal sapore anacronistico.
A scanso di equivoci (umani e non), non ho mai amato (intendo, in senso lato e spero senza equivoco alcuno), il sindaco Romeo. Non mi è mai piaciuto politicamente, né ho mai condiviso le sue tesi politiche ed amministrative, come non ho mai condiviso le sue vittorie elettorali. Ma li ho rispettate. E come tali devono essere rispettate da tutti quei cittadini (residenti e non), che hanno a cuore la condizione democratica di un paese ed il responso del voto che esso esprime.
Romeo nel 2007 aveva vinto le elezioni e nel 2009 è stato mandato a casa da alcuni dei suoi consiglieri di maggioranza, poi si insediò la commissione di accesso ed in due mesi si è decretato lo scioglimento per condizionamento mafioso. Nel 2011 si ripresenta, rivince e nel settembre dello scorso anno si (ri)presenta la commissione di accesso. Da lì sono trascorsi quasi dieci mesi (sic). Ma cosa c’era di tanto scottante per prolungare i termini così a lungo rispetto alla scorsa volta? In teoria, considerando la relazione della commissione di accesso del 2009 e considerando che c’è ancora lo stesso sindaco ed alcuni di quei “membri” e non “molti”, ma alcuni. E leggendo alcuni dispositivi di sentenze di qualche tribunale amministrativo, insieme alla condizione che la legge attuale applica in questi casi, ossia di prevenzione, dovrebbe essere sciolto per la terza volta. È tangibile ed inequivocabile, ma io non ci credo.
Immedesimiamoci in un Comune sciolto. Tutti a dire, specie quei partiti politici , “ve lo avevamo detto!”. Mi riferisco ai partiti che in questi mesi vivono in condizioni di mummificazione perpetua, quella specie di personaggi che li vedi in qualche film di Romero dal titolo lugubre che finisce “….i morti viventi”. Poi ci sono i paladini della legalità che dicono sempre, e che dicono? Ah sì…”ve l’avevamo detto!”, è un contesto sociale ciclostilizzato. E poi non dimentichiamoci dei “profeti”, quelli che sembrano “sciamani” da teatro dell’operetta e che parlano difficile, però solo in privato, magari perché non gli è stato concesso qualche beneficio dall’Amministrazione, e quindi, profetizzano una sodomizzazione al Paese. Che dolore (per alcuni sì…), e che disgrazia per questi menti disturbate privi di senno e di “seni”. Certo io penso che una cosa è certa, molti avranno ripercussioni psicologiche serie….però le cure ci sono.
E poi, non dimentichiamoci del sempre noioso, ripetitivo, becero e irritante slogan “non c’è agibilità democratica”. Ma andate a fare…..un bel bagno che è estate!
E se per pura “disgrazia”, il Comune non venisse sciolto? Ma io non ci credo. Che fate amici miei (sempre in senso lato e senza equivoco alcuno)? Come passeranno questi due anni e mezzo senza un motivo, una canzone o un velo di cazzeggiatura patologica? Condito da qualche nota di “gossip”. Beh, io un’idea ce l’avrei….ma non ve la dico, però una “mela” ce l’ho!!!