La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 10, Lug 2013
Le CHICCHE della lanterna di Diogene
La lanterna di Diogene
Le chicche
È assolutamente detestabile, se non irritante, quando si “marcia” vergognosamente, su un problema senza sapere la causa del problema stesso e cosa l’ha creato.
Tre scioglimento per infiltrazione mafiosa sono di una gravità inaudita. E nessuno vuole distogliere l’interesse di tale situazione, che dovrà essere affrontata con lo spirito giusto, e che sia innanzitutto sereno, privo di pregiudizi alcuni.
A me (lo ripeto), Mimmo Romeo non è mai piaciuto né come Sindaco né come ha gestito la sua condizione di volersi candidare a tutti i costi per la seconda volta. Specie, dopo la prima onta dello scioglimento per mafia. Che oltretutto nel decreto di scioglimento non viene mai citato se non per una condizione di “continuità amministrativa (…)”. Ma doveva riposarsi, almeno per un turno elettorale.
È giusto e doveroso in questa fase delicata, mettere in primo piano l’onestà intellettuale e non dare spazio all’odio personale. Quest’ultimo con la politica e con le sorti di una comunità c’entra ben poco.
Gli atti dello Stato vanno rispettati (figuriamoci se non lo faccia io), senza se e senza ma. E vanno rispettati i nuovi Commissari, che a breve si insedieranno nel palazzo municipale. Ma ai cittadini chi li rispetta? Chi li tutela? Chi gli va a dire che vivono ignari, in un paese in cui pende un marchio indelebile che penalizza la democrazia?
Stamani ho saputo di esultanze di gioia per questo provvedimento assolutista dello scioglimento. E l’ho voluto constatare personalmente anche io, anche dentro questo strumento qual è Facebook.
L’esultanza ed il giudizio prefigurano dei concetti fondamentali, uno tra tutti il candore della propria coscienza e delle nostre azioni di vita personali. E qui mi fermo! Ma consiglio, a questi avventisti della morale e della ritrovata legalità, sia per “induzione” che via Web. Vi prego, nel profondo del vostro cuore: Vergognatevi!
Ai cittadini (ed a me stesso), dedico una frase (sempre in voga), di Leo Longanesi, dato che IO, voglio bene al mio paese, «Non sono le idee che mi spaventano, ma le facce che rappresentano queste idee».
GL