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TAURIANOVA (RC), SABATO 28 DICEMBRE 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

| Il 31, Lug 2013

Le CHICCHE della lanterna di Diogene

La Lanterna di Diogene

Le CHICCHE della lanterna di Diogene

 

 

Ed ora cosa si fa? Una città in preda alla criminalità mafiosa ed a quella “camorrista”.
Cari Commissari prefettizi così gentili e cortesi che citate persino Papa Francesco, asserendo “che le nostre borse ce li portiamo noi”, e riflettendoci, occorre capire bene cosa contengono quelle borse! Cosa contengono, cari Commissari?
Speriamo speranze fresche, piene di legalità e trasparenza sì, sono cose fondamentali che mancano da anni a Taurianova. Però, sarebbe opportuno portare con se una ventata di “freschezza” insieme a delle dosi di un buon disinfestante. Che servirebbe a disintossicare e debellare veleni che imperano impetuosamente. E magari, quando incontriate i vari responsabili dei partiti politici taurianovesi, leggere e studiare la storia di questo paese attraverso loro. E da lì ripartire ed inoltrare gli inviti, se è il caso di inviarli, a qualcuno o meno di qualcuno. Invitereste mai il Conte Dracula ad una manifestazione per la raccolta di sangue dell’Avis?
Ognuno deve fare il proprio dovere e deve dare il suo contributo fattivo alla città per la sua rinascita, tranne le “ombre” e le “vergini ad orologeria” della politica locale. Così come del mondo associazionistico (oltre quaranta, e chi diavolo sono? E dove erano?).
Io non cito Papa Francesco, anche se mi piace, però mantengo il mio status di “mangiapreti” e le cito dal “Il libro dell’inquietudine” Fernando Pessoa che scrisse, «L’uomo non deve potersi guardare in faccia. È la cosa più terribile. La Natura gli ha fatto dono di non poterla vedere, così come di non poter fissare i propri occhi. Soltanto nell’acqua dei fiumi e dei laghi poteva scrutare il suo volto. E la postura che doveva assumere era peraltro simbolica. Doveva piegarsi, abbassarsi, per commettere l’ignominia di vedersi. Chi ha inventato lo specchio ha avvelenato l’anima dell’uomo».
A voi la palla….o meglio lo “specchio”….
GL