La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 26, Gen 2014
Gent.le signor Sprizzi…..Argiroffi e la mia presunta denigrazione
La lanterna di Diogene
Gent.le signor Sprizzi…..Argiroffi e la mia presunta denigrazione
Gent.le signor Sprizzi, sicuramente lei ha dato un’interpretazione “passionale” al mio pezzo che, lungi da me, non è stato scritto con la stessa intenzione di chi, come lei, desse un’interpretazione personalistica e campanilistica.
Il pezzo, pur sapendo delle reazioni feroci (ma contrastanti tra di loro), oltre alla sua, si sono manifestate, non voleva essere portatore di denigrazione nei confronti di un personaggio, che anche io ho conosciuto, nei suoi ultimi anni di vita. Ho notato con disappunto, e mi creda, adesso con indifferenza il dibattito che si è aperto in merito al pezzo, che si è usciti fuori dal tema. Lei ha scritto “Non intendo entrare nel merito della vicenda relativa all’eredità di Emilio Argiroffi, né alle scelte operate dalla compianta sorella Maria, poiché queste coinvolgono sfere personali, su cui non ho alcun titolo per esprimere giudizi”, il pezzo trattava proprio questo (sic!). Ho, seppur indegnamente, espresso un “giudizio” sul fatto che, una città come Taurianova che ha dato tanto ad Emilio Argiroffi, compreso la sua affermazione professionale, il giusto riguardo, l’accoglienza, come dice lei, tra le fila del PCI. Con l’azione della sorella Maria, si fosse dimenticato tutto quanto, caduto nell’oblio, e non c’è peggior cosa dell’essere irriconoscenti verso chi ti ha adottato e ti ha reso quel che sei ora, con i tuoi lustri, gli onori e tanto altro ancora.
Nessuno ha mai messo in dubbio le doti culturali e letterarie di Argiroffi, come nessuno ha mai criticato le sue azioni politiche da senatore della Repubblica, ma gent.le signor Sprizzi, io, a dire il vero, e come me tanti altri, non ne conosciamo i frutti.
Il “tale” che le scrive, non rispecchia sicuramente di simpatie avverse alla Sinistra, questo glielo posso garantire. Ho sempre amato quegli intellettuali come Gobetti, Rosselli, Amendola fino a Pertini. Quindi, mi consenta una critica seppur non maliziosa nei confronti di un uomo che non ha dato quel che doveva (o forse poteva) dare ad una città che l’aveva “incoronato” Sindaco dopo un periodo, forse il più brutto, il più drammatico della storia di Taurianova.
Io penso che Argiroffi, e lo confermo, al di là della sua indiscutibile “fama”, penso che non sia stato all’altezza del ruolo che gli è stato attribuito per mandato popolare. Forse le sarò antipatico dicendo questo, ma se lei mi vorrà dare notizie positive in merito, per smentirmi sarò ben lieto di poterle accogliere, accettare e semmai, chiedere scusa, chiedendo venia. Ma allo stato attuale, non è così, e la memoria non è mai stata un optional da utilizzare secondo i propri fini. Lei è stato un comunista (o forse lo è ancora), e sa meglio di me quanta importanza ha la memoria.
Il resto del suo intervento, mi consenta, è solo un arrampicarsi sugli specchi della mediocre dietrologia politica che spero, nel terzo millennio, in un mondo in ti chiede un riformismo reale, non dovrebbe più accadere. Almeno per gli uomini di buon senso che cercano in qualche modo di definirsi “politici”.
Con simpatia la saluto
“Tale” Giuseppe Larosa