La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 23, Apr 2014
«Perché esiste il male in questo mondo?». Rocco Cosentino risponde con il suo libro che: “Succede tutto per caso”
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
«Perché esiste il male in questo mondo?». Rocco Cosentino risponde con il suo libro che: “Succede tutto per caso”
a cura di Giuseppe Larosa
Come ci insegnava Bertrand Russell, «Esistono due motivi per leggere un libro: uno, perché vi piace, e l’altro, che potrete vantarvi di averlo letto». Questo è stato il pensiero che mi ha “invaso”, dopo il mio viaggio nella lettura del libro di Rocco Cosentino, «Succede tutto per caso (Luigi Pellegrini editore)». Ed è stato, quello di provare un senso di orgoglio e di “vanto”, perché c’è un qualcosa che ti lascia dentro e che ti fa riflettere ad ogni pagina che sfogli.
Non è solo un libro e nemmeno va ridotto semplicemente ad un “Noir”, è qualcosa di più. È un insieme di intrecci basati sulla moralità e sulle finte apparenze che ingannano. È anche una lezione tratta da uno spaccato quotidiano, dove noi tutti ci ritroviamo ad affrontare ogni giorno della nostra vita. Il tutto in un accumularsi di istanti e di personaggi, ognuno con le proprie debolezze, con i propri rimpianti, con i loro problemi insieme ai propri vizi e virtù: figli di una società moderna.
C’è una sorta di “vendicatore” dall’animo apparentemente buono, come se la sua missione “per vocazione e necessità”, sembra quella di rendere un favore alla giustizia, non quella dei Codici, ma a quella della morale e della “pulizia” di gente che lede e infetta tutto con le loro azioni spregiudicate e criminose. Avulsa da quella divina, e forse per colpa del suo cognome, “di Dio”, si appropria il diritto di porre fine a chi, forse, potrebbe nuocere alla salute della società stessa. Una società fatta di ipocrisie, di stati d’animo viziati dall’avidità del potere e dal denaro, e che la legge dei codici dello Stato molte volte li rende impuniti, esenti da ogni giudizio della “legge uguale per tutti”.
Leggendo il libro di Cosentino, che tra le altre cose è delicatamente scorrevole nella lettura, si legge in un attimo, forma non molto consona per un noir. Ho trovato lo stile e la filosofia di vita del Candido. In quest’opera straordinaria di Voltaire, il tutto ruotava intorno alla domanda, «Perché esiste il male in questo mondo?», ed era corredato da un intersecarsi di metafisica, ironia e perfezione stilistica dell’autore con i protagonisti del libro. Al “Succede tutto per caso”, basta associare i principi del Candido ed al suo apprendere attraverso gli insegnamenti dal suo precettore Pangloss, ossia, “tutto va per il meglio” ed ognuno “coltivi il proprio giradino”. Massimo di Dio, coltivava il suo giardino, formato dalla necessità di una sua vendetta vocativa al suo senso della giustizia tutta particolare e auto determinante.
Tutto questo fa sì che questo strumento definito libro diventi qualcosa di vero, di autentico e che la sua veridicità sta in quello che si legge. Con un peso della lettura che combacia con la fatalità ed il giudizio, che sono poi gli ingredienti principali di un qualcosa che non poteva non essere scritto.
Ed il lettore lo trova essenziale nella sua forma, nella sua tesi assolutista di attesa al nuovo evento che ogni pagina che trascorre con il tempo della lettura, esso stesso, il lettore, si arroga il diritto di essere un traduttore per dovere concesso dalla lettura stessa.
Marcel Proust nella sua Recherche diceva che «Ciascun libro è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere. E le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine», e questa è la solitudine del personaggio che vive una doppia vita, quella di un uomo con pesanti responsabilità lavorative insieme ad una vita sentimentale serena ed ad un suo ruolo fattivo nella società, e quella di un assassino vendicatore per “vocazione e necessità”.
Un misto che fa riflettere e comprendere, e che arrivando all’ultima riga dopo aver lottato con l’avidità del tempo che si è impiegati a leggerlo, ci fa capire che nella vita, è proprio vero, “Succede tutto per caso”. E fa parte di quei libri che, non si può fare a meno di leggere tutto di un fiato, da capo a fondo.