Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

| Il 31, Mag 2011

All’indomani del ballottaggio che ha decretato Domenico Romeo nuovo sindaco di Taurianova, ecco le riflessioni del nostro filosofo

La lanterna di Diogene

All’indomani del ballottaggio che ha decretato Domenico Romeo nuovo sindaco di Taurianova, ecco le riflessioni del nostro filosofo

 

Il nostro è un popolo bizzarro come diceva Winston Churchill che «Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni divisi fra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultavano dai censimenti».

Quello della nazione è lo specchio poi delle piccole realtà locali e lo è anche a Taurianova “grosso centro alle falde dell’aspromonte…in cui un tempo volarono teste mozzate, attentati incendiari”, etc..etc.. come direbbe un noto cronista di Calabria Ora, per dare un tocco di colore al pezzo dove lo stesso Goethe, che di spettri di colori se ne intendeva, gli farebbe invidia.

Tutto questo per dire che Domenico Romeo e (ri)diventato Sindaco della città. A discapito di relazioni antimafia, di commissioni di accesso, di scioglimenti per condizionamento mafioso, di arringhe dell’on. Napoli (come anche audizioni pubbliche in commissione parlamentare antimafia), di sortite urlate dai palchi elettorali in cui si accusava di incapacità, di non saper parlare, di aver bisogno del tutore, di non sapere nemmeno leggere quello che gli veniva scritto nei foglietti dei comizi elettorali, dell’essere solo un “bamboccione” gestito dal padre. E via discorrendo. Alla gente non gliene frega nulla di tutto questo. E penso che mai gliene sia fregato nulla, ciò è molto drammatico e preoccupante come è preoccupante e merita una riflessione il cosiddetto “partito dell’astensionismo”.

Romeo vince contro Giuseppe Rigoli per poco più di cinquecento voti divisi tra un distacco a Taurianova centro di qualche decina e le frazioni (San Martino ed Amato) con più di 550 voti! Romeo consolida la sua vittoria grazie alle frazioni, cui credo dovrà darne conto anche nella sua futura attività amministrativa, come anche nella presenza in giunta, ridotta di tre unità rispetto all’ultima volta da parte della legge dello Stato. C’è da sudare e rimboccarsi le maniche.

C’è da ridare decoro e dignità ad una comunità che si è vista sciolta per mafia in quasi venti anni per ben due volte ed in quest’ultima un commissariamento prefettizio che dura da due anni e che in un certo qual modo seppur in molti contesti criticabili ha operato nel risanare quello che le relazioni prefettizie avevano evidenziato, ossia uno sfacelo amministrativo che dura da molti anni, attraverso le relazioni della commissaria prefettizia Luisa Latella fino ai giorni tristi dello scioglimento del consiglio comunale per condizionamenti mafiosi. C’è da ridare fiducia alla gente ed ai tanti cittadini che vivono in questa comunità, come c’è da rimboccarsi le maniche per lavorare senza favoritismi e lontano dai “parassiti” e dai “lacchè” di turno che si muovono impetuosi come onde, ma mai che vanno a sbattere su uno scoglio, si rialzano sempre e stanno sempre in piedi!

Domenico Romeo ha vinto anche perché è riuscito ad essere sempre presente tra la gente anche se il comune era in mano ai commissari, non demordendo mai ma presentandoti sin dallo scioglimento come il candidato a sindaco per le future elezioni. Avendo sempre al suo fianco la “squadra” che lo difendeva e divulgava il suo nome in ogni angolo di piazza. Ha vinto perché è stato attaccato da tutti indistintamente (tranne che da Domenico Zucco e dalla sua pacatezza di concorrere in questa tornata elettorale), ha vinto perché in fin dei conti nessuno dei suoi concorrenti era veramente preparato a competere contro lui. C’erano altri obiettivi da perseguire come quelli di essere contro qualcuno e determinare la sua sparizione dalla scena politica taurianovese, impresa riuscita in parte in quanto qualche residuo in giro resta ma non è influente come le altre volte.

Giuseppe Rigoli perde le elezioni perché forse non ha saputo parlare bene alla gente ed anche perché prima della tornata di ballottaggio è stato penalizzato fortemente dalle voci che lo vedevano “apparentato” di nascosto con una coalizione perdente al primo turno e che ha contribuito a far sì che il voto per Romeo fosse un voto “contro”. Resta l’amarezza di un’occasione mancata ma potrebbe essere un inizio di un percorso per la costruzione di un obiettivo per contribuire a dare quello che veramente Taurianova ha bisogno ossia una concreta stabilità. E questa ci sarà se e solo se oltre ad una maggioranza amministrativa che governa ci sarà un’opposizione intransigente che controllerà il suo operato in tutti i suoi indirizzi e programmi. Così come tale controllo dovrà anche esserci da parte del centrosinistra taurianovese che non ha partecipato alla competizione elettorale ma che questa lezione possa servire alla costruzione di un progetto che guardi al futuro.

lalanternadidiogene@approdonews.it