La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 28, Giu 2011
“Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che gli interessi del bestiame e i suoi sono gli stessi”
La lanterna di Diogene
“Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che gli interessi del bestiame e i suoi sono gli stessi”
«Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te porta all’isola che non c’è». Iniziare con le parole di una famosa canzone di Bennato per contribuire a dare un accenno, insieme ad una speranza, di risveglio alla situazione politica italiana. Che, in questo momento è un verminaio senza via di uscita ed in cui la condizione precaria del Belpaese ci sta portando ad una deriva senza nessuna via di ritorno. Ci sono le questioni della Lega, i cui attriti interni potrebbero creare una scossa negativa e distruttiva a questo Governo, il tutto condito ai mille dubbi ed alle tante difficoltà del Ministro Tremonti, di cercare una stabilità economica, e per ultimo la questione Bisignani con le conseguenze della cosiddetta “P4” e di quello che sta venendo fuori, siano essi o no fatti penalmente rilevanti. Silvio Berlusconi in questo istante è come il protagonista del romanzo di Isherwood “Un uomo solo”, dove resta il desiderio di un corpo giovane appena intravisto, ma che forse è già troppo tardi per toccare, come anche di una vita inutile in cui servi a ben poco e che nessuno ti considera come una volta.
Tra “bordelli” casalinghi con escort (mignotte), che per compiacere il “drago” fingono persino orgasmi e piaceri dei sensi misti con rantoli e pettegolezzi, deridendo (dietro le quinte del bordello) il drago che dal canto suo, per amor proprio si sente soddisfatto delle sue prestazioni sessuali tanto che se ne vanta con estrema compiacenza e ripaga questa sua orgasmo mania con bigliettoni da centinaia di euro, ma che dico, migliaia di euro ben confezionati e consegnati con estrema cura. Ma cosa c’è dall’altra parte? Ecco, qui viene il bello. C’è una persona che dell’antiberlusconismo ha fatto le sue fortune politiche, Antonio Di Pietro, leader di Idv, che si siede a dialogare con Berlusconi stesso e che intima e avvisa i suoi alleati dell’opposizione di andare oltre il berlusconismo (sic!). C’è un leader (in servizio effettivo ma non permanente), il Governatore della Puglia e appunto leader di Sel, Nichi Vendola, che un giorno sì e l’altro pure ha le doglie perché un presagio che lui sogna tutte le notti, gli ha detto che deve fare a tutti i costi il presidente del consiglio nel 2013, speriamo si svegli prestissimo da questo sogno, più che altro per il suo bene.
Le illusioni hanno un sapore molto amaro quasi come il veleno e come il suo effetto misto, quasi ad un colpo apoplettico. Entrambi litigano per svariati motivi, anche se quello predominate è la loro battaglia vicendevole a discapito dell’alleato più forte che è il Partito democratico di Pierluigi Bersani, a mio avviso il più legittimato sia per forza che per consistenza a guidare il paese nel prossimo e quasi imminente dopo Berlusconi. Tra questi tre “leader” c’è qualcosa che assomiglia alla famosa “cristallizzazione dell’amore” di Stendhal, nelle prime fasi di innamoramento varie scintille scattate all’ennesimo passo falso del “cavaliere sultano”, in cui ogni amore comincia con la loro propria ammirazione, seguita da una grande gioia per la caduta del sultano e di colpo la gioia insorge nella speranza di un futuro. Speranza che alimentano tutti assieme in un unico afflato ed in un’unica aspettativa: ognuno nel suo sogno di fare il Premier. A questo punto inizia il proprio piacere fisico, il massimo, ed il contagio di vedere sempre più vicino l’obiettivo si fa sempre più reale ed ecco che si accendono gli occhi bramosi di illuminazione, come se fossero delle grosse lanterne alla ricerca di uno scranno che, pur consapevoli che solo uno arriverà alla fine, nell’estasi delle loro illusioni pensano, ognuno per proprio conto, di sedersi e fare la forma del proprio deretano.
Ed è così che nasce l’amore. Gli amanti di colpo non hanno più amici, tra di loro nemmeno si guardano, e di colpo arriva la prima “cristallizzazione” e con essa il dubbio. Ed è qui che viene il bello. Iniziano a fare le prime domande, “Ci riuscirò? Mi amerà? Sarò bravo e felice?” e poi con il superamento del dubbio e la sicurezza (personale) di amare e di essere amati e corrisposti iniziano i guai, qui parte la seconda cristallizzazione stendaliana e si comincia a vedere una luce più reale e vicina alla loro attuale posizione. Pur capendo che l’uomo più forte resta sempre il buon (oh!) Pierluigi, che alla fine riuscirà a raggiungere l’intento di essere il candidato ideale alla guida del paese per i prossimi cinque anni di Governo nell’era post Berlusconi. Si spera e lo si cerca di scongiurare di battere il record che fu di “Uolter” Veltroni, quando si trovò anche lui nelle stesse condizioni con Romano Prodi a capo del Governo, Berlusconi finito e deluso nel pieno delle sue amarezze e di colpo Uolter fece il più grande miracolo della sua storia politica, imitando persino Gesù di Nazareth con Lazzaro, resuscitando il Caimano facendolo diventare nuovamente presidente del consiglio italiano. Prego ai tre leader cristallizzati di non misurarsi con tali miracoli in quanto la storia ha già condannato con i fatti le intercessioni (pseudo) divine. In quanto è giusto che si sappia come disse Stendhal “l’amore è pura fantasia”, non prendetevi sul serio in merito, vi prego!
lalanternadidiogene@approdonews.it