La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 06, Ott 2011
Taurianova qualsiasi o qualunque? Stare seduto dalla parte del torto perchè gli altri posti sono occupati
La lanterna di Diogene
Taurianova qualsiasi o qualunque? Stare seduto dalla parte del torto perchè gli altri posti sono occupati
Alessandro Morandotti che è stato un grande storico dell’arte italiana, per chi non lo conoscesse, disse una volta che «Il Padreterno, per compensare l’uomo delle enormi carenze fisiche nei confronti degli animali, lo ha dotato della ragione ma ha purtroppo omesso di fornirlo della combinazione esatta per servirsene».
Perché ho voluto iniziare con questa frase? Il motivo semplicemente sta nella diatriba che di solito si utilizza quando c’è da porre in essere degli argomenti in merito alle maggioranze ed alle opposizioni di una “qualunque” amministrazione, e poniamo il caso che si parli anche, dato il termine opposizione, di un “qualsiasi” consiglio comunale. Ci sono dei punti fermi che a volte non hanno bisogno di spiegazioni, uno tra questi è la trasparenza degli atti pubblici, così come le assegnazioni di incarichi, così come le revoche che in alcuni casi collimano anche con l’inopportunità del momento e così come, infine, il diritto di sapere “pesare” bene le parole. E poniamo anche il caso che “qualunque” e “qualsiasi” abbiano una connotazione geografica e magari tale si trovi a Taurianova. Come la mettiamo?
Sono tutti componenti di una stessa minestra, quella fatta di polemiche, di diatribe gratuite ma soprattutto di contesti aromatizzati con il veleno ed il livore per una tornata elettorale dagli esiti ancora non digeriti del tutto, in cui lo spirito di rassegnazione tende sempre a scontrarsi con la consapevolezza della ragione.
L’ultimo consiglio comunale è stata la prova provata di quanto tempo si tende a perdere inutilmente con luridi e stupidi attacchi, quando poi basta solo una manciata di buon senso per dare una condizione di trasparenza amministrativa e morale, senza ricorrere ad inutili sotterfugi da bottega del sorriso (e del pianto).
C’è una maggioranza sempre più “carica ( e/o caricata)” che respinge ogni qualcosa che possa indurre ad un dialogo critico, vedendo fantasmi e spettri ovunque nonché demoni vaganti in cerca di dimora cui vegetare per costruire il non costruibile. E c’è un’opposizione uscita con le ossa rotte che, pur non accettando il responso delle urne perché a loro detta “viziato” da stranezze e da collusioni, tende a rialzarsi con qualsiasi metodo per porre in essere una costante fissa di difficoltà contro l’attuale amministrazione guidata da Domenico Romeo. Ma c’è anche un’opposizione che non si oppone come c’è anche un’opposizione che non sa nemmeno come opporsi. Ed allora si utilizzano schermaglie su social network per dire cavolate e parole inutili, inveendo contro qualche consigliere (donna), avvocato e “massaia” Loredana Pileggi e qualche consigliere (uomo) come Peppe Rigoli, che non fanno altro che il loro dovere di opposizione, specie quando pongono in evidenza una sorta di rappresentanze di idee che potrebbero anche dare fastidio, ma che sono assolutamente condivisibili. Ad esempio quando si parla di assunzione non in regola, qualsiasi siano i soggetti che ne vengono beneficiati (senza costruire personaggi inutili come se ci trovassimo quasi in un programma della De Filippi dove imperano i “tronisti”) o quando non piace la revoca (assurda e strana) degli atti di indirizzo dei commissari prefettizi (in primis la dott.ssa Latella), sulla costituzione di parte civile dell’Ente per poi non dare una spiegazione plausibile e seria, oltretutto senza uno stralcio di Regolamento che dia un’impronta ed un perché, come di un metodo alla questione. Condivisibile anche quell’opposizione responsabile guidata da Salvatore Zucco, che si preoccupa delle sempre più precarie condizioni igienico-sanitarie di un paese allo sbando, messo in ginocchio dall’immondizia. E si preoccupa anche di vedere un assessore “menefreghista” come quello dei lavori pubblici (esistente sulla carta e su questo ne siamo certi) che non è capace di dare una risoluzione ad un problema grave al limite del rischio igienico, che grava come una spada di Damocle sulla città.
Certo, non si può e non si deve nascondere il passato, che ha distrutto ed ha portato in queste condizioni una città che tarda a trovare una sua identità propria ed una sua vera condizione di civiltà, dove magari il confronto potrebbe essere motivo di risoluzione dei problemi e non di scontro, a volte anche verbale e personale. Magari allontanando ogni velleità di “pseudo-cesarismo” da quattro soldi, nel senso che chi vince le elezioni non è un padrone ma solo un amministratore.
Lasciando perdere i vari “copia ed incolla” che in un certo qual modo possono sicuramente creare imbarazzo, alla fine la cosa più grave sarebbe vedere le linee programmatiche non rispettate. Credo che un buon senso e qualche “museruola” di troppo farebbe bene a chiunque…..e a Taurianova!
lalanternadidiogene@approdonews.it