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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 GENNAIO 2025

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

| Il 25, Gen 2012

La questione dei conventi dei Cappuccini di Taurianova e Molochio. Vescovo Bux apra le “Chiese chiuse”

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

La questione dei conventi dei Cappuccini di Taurianova e Molochio. Vescovo Bux apra le “Chiese chiuse”

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

 

Mai avrei pensato di prendere le difese di una Chiesa e mai di chi ci abita dentro, forse sto invecchiando e c’è qualcosa che in me non va. Tralasciando tutto, tento di non esagerare ma di dire apertamente che la decisione del Vescovo della diocesi di Oppido-Palmi Luciano Bux non è stata per nulla felice ma inopportuna. Parlo di quella di vietare le celebrazioni della messa per i fedeli, in quanto il Convento dei frati cappuccini sia di Taurianova che di Molochio non sono, a suo dire, “oratori pubblici”. Thomas Eliot si chiedeva nella sua “Rocca” se «È la Chiesa che ha abbandonato l’umanità, o è l’umanità che ha abbandonato la Chiesa?», in questo caso credo che è la prima ipotesi, visto che tali decisioni non fanno altro che allontanare i cosiddetti “fedeli” alla Chiesa. Certo che, leggere l’ultima parte della lettera del Vescovo Bux “…in unione di preghiera”, fa un certo senso perché ci si chiede: con chi? Dato che ai fedeli non è consentito assistere alla celebrazioni? È il caso di dirla che il povero padre Benigno se la canta e se la suona da solo.

Ma “se finora ciò è stato tollerato” perché non tollerare ancora che in queste chiese si celebrino le messe pubbliche? Dobbiamo utilizzare anche il termine di “tolleranza” così come Voltaire ne fece un trattato così meticoloso ed appassionato tanto da far sì che ci imbattessimo in un altro omicidio? In questo caso apparente perché la condanna è canonica e non rispecchia i “canoni” dei fedeli che si trovano spodestati di un momento di preghiera o di una messa nel luogo così caro a tanti in tutti questi anni. Addirittura la chisa di Molochio è stata consacrata nel 1900 dal cardinale Portanova, ma lo stesso cardinale sapeva che era pubblica o privata, certo in un periodo di globalizzazione e di crisi apparente le “privatizzazioni” sono il fiore all’occhiello di ogni soluzione, ma anche le chiese dovevano farne le spese?

Magari il vescovo Bux nell’impegnarsi a lasciare “nella legalità canonica” al suo successore tale eredità si sarà sbagliato, anzi, caro vescovo Bux lei si sarà sicuramente sbagliato. Semmai al suo successore lasci altre cose e non la chiusura dei due conventi, magari gli faccia trovare una cena gustosa o un’altra leccornia, ma non una chiusura di un luogo di culto così caro e così amato che non fa altro che penalizzare i suoi “fedeli”, altrimenti si arriva ad un capovolgimento di fronte perché i fedeli restano fedeli, ma lei cosa sarà ai loro occhi?

Caro (e mi scuso per il “caro”) vescovo Bux, molto probabilmente si sarà sbagliato, magari un attimo di stanchezza, sa la fede gioca a volte brutti scherzi, perché tale è la pesantezza di sopportarla e di supportarla, che il suo peso gravoso tende a rendere poco chiare alcune decisioni, ma so che lei uomo di fede e anche di speranza (almeno lo spero), possa redimersi dalle sue posizioni perché la redenzione fa parte della fede cristiana. Ed allora facciamola questa redenzione non tanto per spirito divino ma per amore soprattutto dei fedeli, che si sono visti in un attimo privati del loro percorso che in questi tantissimi anni hanno affrontato con fede, devozione e speranza, lasciamoglieli questi valori, credo che anche lei ne guadagnerà moltissimo insieme alla sua fede ed al suo Dio.

lalanternadidiogene@approdonews.it