La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 20, Apr 2012
Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere. Storia di ordinaria povertà: aiutiamo Biagio
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere. Storia di ordinaria povertà: aiutiamo Biagio
a cura di Giuseppe Larosa
Da queste pagine alcuni giorni fa il direttore Salvatore Lazzaro, denunciò un fatto gravissimo, di inaudita gravità sociale, un dramma della povertà. Quello di una famiglia di San Ferdinando composta di ben quattro persone, costretta a vivere di stenti con un misero di assegno di 220 euro al mese (sic!).
A questa famiglia come se non bastasse c’è un componente costretto alla dialisi perché gravemente malato, ma questo non è sufficiente per l’Inps che gli ha revocato l’indennità di accompagnamento e oltre a questo in quella casa non c’è la corrente elettrica perche gli è stata staccata in quanto morosi.
La vita si sa, a volte è crudele, lo stesso Oscar Wilde ci disse che essa è fatta di un “brutto quarto d’ora composto di momenti squisiti”. Ma in questa famiglia, in questo dramma, quali sono i “momenti squisiti”?
Quali sono questi momenti quando si apre un frigorifero e non si trova niente dentro? E magari anche ammesso che ci sia qualche misera cosa, cosa ci fa dentro un elettrodomestico spento?
La crisi economica è straordinaria, non ha eguali se non come nell’immediato dopoguerra quando un Paese privo di mezzi e uscito malconcio dopo un conflitto bellico, tentava di rialzarsi con i propri mezzi che non erano poi così virtuosi se non ci fosse l’apporto dei nostri liberatori americani. Ma questa famiglia l’America non sa nemmeno dove si trova. Quell’America nel senso di progresso, di civiltà e di benessere.
Ci troviamo alle porte del terzo millennio e mai avremmo immaginato che tali episodi potessero accadere, in una Regione, quella calabrese con il più alto tasso di disoccupazione dove però tutti quanti hanno un telefonino di ultima generazione e dove tutti si “piangono” ma allo stesso tempo sfrecciano sulle strade con auto lussuose di svariate migliaia di euro. Dove anche i ragazzini vestono con abiti griffati e affollano ristoranti in tutti i fine settimana. Sembrerebbero luoghi comuni, ma che invece sono realtà facilmente dimostrabili con una constatazione da semplici osservatori stando seduti su una panchina, magari al centro di un qualsiasi paese della nostra regione.
Mentre c’è molta gente, triste realtà che combattano ogni giorno in una lotta per la sopravvivenza e rappresentano i cosiddetti “invisibili sociali”, quelli che nessuno li considera e che magari restano sordi ed impassibili alla loro condizione anzi alle loro disgrazie quotidiane. Questa non è vita anzi non è proprio possibile vivere così.
L’uomo, il dramma che vive lo condivide con una moglie malata e con i suoi tre figli (tra cui un ragazzino di 9 anni). Tutti sulle spalle di un uomo a sua volta gravemente malato. Il suo nome? Lo faccio perché è stato già riportato nel pezzo di Salvatore Lazzaro, si chiama Biagio Archi ed abita in una contrada di San Ferdinando. Un uomo cui grava un peso enorme oltre a quello della povertà anche il sentirsi umiliato dalle istituzioni che prima gli erogava un’indennità di accompagnamento e magari poteva fare qualche scorta alimentare e pagare le bollette, il Comune aveva concesso un contributo, ma si sa gli enti comunali fanno quel che possono e già tanto se riescono a contribuire a sussidi di povertà visti i tagli che il governo centrale gli ha imposto. Ma che poi di colpo, inspiegabilmente, l’Inps gli decurta gran parte di quanto percepiva lasciandolo solo, povero e senza dignità. Sì, la dignità umana quella che miserabilmente abbiamo tutti e quella che in un certo qual modo cerchiamo di porla in essere nella nostra esistenza. Biagio è solo e va aiutato. Biagio è al buio in tutti i sensi, vive nelle tenebre insieme alla sua famiglia in un mondo senza luce ma pieno di stenti.
Ho voluto dedicare questa mia riflessione in questa rubrica che è seguita da moltissima gente per cercare di dare anche io un apporto fattivo alla causa di Biagio per sollecitare le coscienze di qualcuno e per far sentire meno solo Biagio e la sua famiglia.
La vita è straordinaria ed è fatta di emozioni come di sogni, tutti ne abbiamo diritto anche Biagio.
lalanternadidiogene@approdonews.it