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La lanterna di Diogene

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Dopo gli attentati a Biasi e Rigoli. Ma ci troviamo davvero di fronte ad un fenomeno di “tessuto sociale” infettato? Oppure si tratta di casi isolati che nulla hanno a che vedere con il contesto politico in cui viviamo?

A cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

Dopo gli attentati a Biasi e Rigoli. Ma ci troviamo davvero di fronte ad un fenomeno di “tessuto sociale” infettato? Oppure si tratta di casi isolati che nulla hanno a che vedere con il contesto politico in cui viviamo?

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

 

Nemmeno il tempo di dire “Adesso basta” che un’altra minaccia è arrivata ad un altro esponente politico taurianovese, l’ex sindaco ed attuale coordinatore provinciale del PdL Rocco Biasi, che si è aggiunta al consigliere comunale Giuseppe Rigoli.

ho atteso e a dire il vero non volevo, anzi speravo di non ritornare più sui contesti taurianovesi e di guardare avanti, ma ciò non è stato consentito per diversi motivi, il primo motivo è stato già citato ampiamente e riguarda l’ennesimo atto intimidatorio, mentre il secondo motivo sta nel contenuto dei vari attestati di solidarietà per i politici minacciati insieme a quanto hanno dichiarato sia Rigoli che Biasi a caldo dai microfoni di Approdonews.

Alla luce di tutto quanto occorre fare una riflessione seria quando Giuseppe Rigoli asserisce che “Sono sicuro che questa intimidazione sia da ricondursi alla sfera politica perché non ho alcun problema né in ambito professionale né tantomeno in quello personale. L’unica pista possibile da seguire, a mio avviso è quella politica, perché guarda caso, gli atti intimidatori sono coincisi proprio con il mio fare politica (…)” e così come quando si leggono intereventi come quello dell’esponente di Fli Aldo Spanò asserisce che “Per sanare il tessuto sociale infettato occorre l’energico e sinergico intervento della Magistratura e delle Forze dell’ordine. E fino a quando ciò non accadrà la nostra amata città non riuscirà ad uscire dal vorticoso turbine in cui è caduta, a causa di non meglio definiti gruppi di potere il cui unico ed esclusivo interesse è quello di ottenere vantaggi personali a scapito dell’intera collettività”.

“Cosa si nasconde dietro questi fatti? Si vuole colpire Rigoli per il ruolo di opposizione che esercita dentro il consiglio Comunale? O si vuole colpire il Sindaco Romeo, come lui sostiene perché estremo difensore della trasparenza e legalità per avere eretto una barriera invalicabile alla criminalità? Si vuole colpire entrambi per destabilizzare la democrazia a Taurianova?”, è questo quello che chiede l’esponente del Partito Democratico Maurizio Cannata ponendo in essere interessanti interrogativi.

Ma ci troviamo davvero di fronte ad un fenomeno di “tessuto sociale” infettato? Oppure si tratta di casi isolati che nulla hanno a che vedere con il contesto politico in cui viviamo?

Due buste di cartucce non sono una cosa da poco. Rappresentano una reale minaccia per la libertà e la sicurezza di una società civile e democratica. E tutto questo Taurianova non può più permetterselo perché non bisogna dimenticare, e questo lo faremo finchè avremo fiato, è stata depredata e martirizzata con l’onta di ben due scioglimenti comunali per infiltrazioni mafiose. È un dato incontrovertibile non discutibile. L’ex sindaco Biasi a differenza di Rigoli è stato “meno allarmante” aprendo ipotesi tutte da verificare ma nel contesto asserisce che “non si spiega il perché”, in quanto, oltre a non avere problemi nella sua vita come anche nella sua professione aggiunge che “manco dalla politica taurianovese ormai da parecchio tempo, pertanto non so proprio spiegarmi a cosa possa essere dovuto questo gesto. Sono molto staccato dall’ambiente politico locale, non sono più sindaco da sette anni e non mi occupo della politica taurianovese”, ponendo in essere però un’ipotesi che “non è da escludere che mi possano vedere come l’ispiratore del consigliere di minoranza Loredana Pileggi”. Quest’ultima citata anche dal Rigoli quando ha asserito che “Ormai tutto il suo entourage ci odia, addirittura se ci rechiamo in alcuni uffici rischiamo fisicamente”. Oltre ad affermare sia alla nostra redazione che alle forze dell’ordine che ci sono dei “mandanti morali”, che lo stesso Rigoli, attribuisce all’attuale maggioranza per “il clima di odio che fomentano”. Giuseppe Rigoli si prenderà le sue responsabilità di quello che afferma, ma siamo altresì certi che anche il Sindaco Domenico Romeo – anche lui, non dimentichiamolo, fatto oggetto di una gravissima intimidazione – non si tirerà indietro e finalmente agirà in tutti i modi con il potere e le competenze attribuitegli dalla legge per cercare di svelenire questo clima di odio che non fa bene a nessuno. Di questo ne siamo (e speriamo di esserne) più che certi.

lalanternadidiogene@approdonews.it