La “Lettera Morta” di Salvatore Ielo Per non dimenticare…non sia mai!
Prefazione “Odio gli indifferenti…”
Ogni tanto risvegliarsi dai lunghi letarghi fa bene a capire (e soprattutto riflettere), cos’è che gira intorno alla società in cui viviamo. Sui modi, le azioni e i silenzi. Quest’ultimi praticati in modo continuo e con fedele frequenza, come un’abulia in metastasi. Certi silenzi sono salutari, altri creano sospetti, ignavia, malessere, imbarazzo e infine, mortificazione!
Ho riletto varie volte la “lettera aperta” al Sindaco di Salvatore Ielo, l’ultimo vicesindaco che la città ricordi, perché da allora ai giorni nostri nemmeno l’oracolo della Sibilla Cumana ha saputo dirci (e darci) altro. Ho percepito in quelle righe un grido di “indignazione” mista a “mortificazione”, in quella triste vigilia di Natale. Una voce che cercava altre voci, e che alla fine, ahimè, si è rivelata non solo (e sola) fuori dal coro, ma in mezzo a un deserto invaso dall’indifferenza.
Quando un ingegnere (o architetto, o geologo) di Taurianova che ambisce solo “a sbarcare il lunario”, in un clima di forte austerità per la professione, vede affidare degli incarichi a tecnici provenienti da altre realtà (finanche del Nord), viene mortificato nella sua professione. Quando su circa 180 mila euro di affidamenti tra tecnici e geologi (ai quali basta solo l’iscrizione all’Albo e senza “specializzazioni varie”), solo 4.800 euro (ai due geologi), sulle “verifiche sismiche” di sette edifici scolastici restano a Taurianova, la prima cosa che verrebbe da chiedere, per impeto e a gran voce, sarebbero le dimissioni immediate del Sindaco per incapacità a gestire la cosa pubblica. Motivo per il quale è stato eletto a dare degli “indirizzi”, altrimenti non avrebbe alcun senso svolgere delle elezioni ed eleggere un sindaco; se non aiuta quel “popolo” fatto anche dai tecnici professionisti. A questi si aggiungono anche gli avvocati, se pensiamo che i due legali di fiducia sono “esterni” alla città, così come i Tecnici, è piena di bravi professionisti. In virtù di ciò, ho deciso di rileggere il programma di “Taurianova Cambia” del 2015, se ci fosse qualcosa in merito. A pagina 4, oltre alla proposta di “normalità” c’è scritto così, “(…) i diritti di ciascuno dei suoi abitanti non siano calpestati, dove ognuno possa ritrovare la ‘bellezza’ di vivere a Taurianova (…)”. Belle parole. Ma se diamo gli incarichi professionali ai forestieri, qual è il concetto di “bellezza” per il Sindaco che si dovrebbe avere per rimanere a Taurianova? Quello di fare la fame in “bellezza”? E scorrendo si legge di “coesione, tenuta e sviluppo sociale”…tant’è…che, sempre nella stessa pagina si legge, “La creazione di condizione economiche e sociali che offrono opportunità di lavoro” (sic!). Verba volant, scripta manent oppure “Carta canta e villan dorme”!
Come ha già scritto Ielo la legge è stata rispettata pienamente con l’ausilio del MePA (mercato elettronico della Pubblica Amministrazione, il quale è uno strumento facoltativo, art. 36 comma 6, dove “possono” e non “obbligatoriamente”). Si è preferito all’affidamento ordinario, consentito per incarichi fino a 40 mila euro (art 31 comma 8 e 36 comma 2 del Codice, Dlgs 50/2016). E che in merito a tale questione, alcuni tribunali amministrativi, uno tra tutti il Tar Molise con la sentenza n. 533/2018, oltre alle linee guida Anac 4/2016, avallano la praticità dell’affidamento diretto. Il quale rispetta l’intenzione primaria del legislatore per uno “smaltimento” veloce di attuazione negli affidamenti sotto soglia, specie nei Comuni (anche comparando due o più preventivi, ma sempre senza obbligatorietà).
In queste ore è in corso il Civico Consesso, e si apprende che il Sindaco Scionti alla domanda del consigliere Sposato su delucidazioni in merito, risponde che siccome i sette tecnici “forestieri” erano iscritti al MePA, non si poteva fare altrimenti per i tecnici locali perché non iscritti. Ma siamo amministrati da “fake” o cosa? Di diverso avviso è la Città Metropolitana, la quale adotta il sistema dell’affidamento diretto (una determina tra tutte, la n. 3555/2018), e lo dico perché il “nostro” Sindaco è anche Consigliere Metropolitano, e per ribadire il concetto che non è un’eresia l’affidamento diretto, in quanto si rispetta ugualmente il Codice (sic!). E non sarebbe stato un azzardo affermare che, volendo, si poteva eseguire un “indirizzo di affidamento” a un numero maggiore di professionisti locali, rispetto ai sette aggiudicatari in proporzione al valore dell’importo di ogni singolo edificio scolastico. Tutti sarebbero rimasti soddisfatti, i soldi rimanevano a Taurianova e con qualche “poglia” di torrone in più venduta, perché anche questo è fondamentale ai fini della “normalità”.
La nuova finanziaria, fino al 31 dicembre del 2019, estende quella soglia con la stessa condizione di affidamento a 150 mila euro. Ma bando alle ciance, la lezione è servita o ci ritroveremo nuovamente in futuro a dibattere sulle stesse cose? Cambierà qualcosa sui criteri d’indirizzo politico? Ma visto l’andazzo, quei petti non sgonfieranno così facilmente.
Quando Ielo scrive, “io invoco la Politica, sperando che ancora ci sia, che possa rispondere e che abbia Amore per la nostra città…!!!”, ci si chiede, a distanza di quasi venti giorni, dov’è la politica? E ancora, quella “Sana Politica che deve aiutare una Comunità allo sbando e che sta morendo…!!!”, dov’è? E quella “Sana Politica che deve attivarsi per far uscire dal pantano le forze pulite, quelle che hanno il coraggio di battersi per difendere il nostro territorio…!!!”, dov’è? Non certo nel totale silenzio imbarazzante che ha seguito quella lettera (tranne Rocco Sposato e qualcun altro con un timido accenno). Com’è possibile che la stessa lettera abbia avuto una eco non indifferente nell’opinione pubblica, ma ha subito il freddo silenzio dell’indifferenza da parte di chi invece doveva essere il primo a rispondere? C’è da pensare che ci sia una spaccatura tra il palazzo e la città o non c’è proprio il “palazzo”? Se fosse così, affidiamoci anche in questo caso al MePA.
Chiudo con una nota simpatica per stemperare le amarezze, consiglio ai nostri Tecnici di iscriversi al MePA “servizi, hotel e ristoro”, così saranno abilitati a fornire pasti caldi e pernottamenti ai tecnici venuti da fuori. Perché adesso si presenta il in merito all’accoglienza solidale, così fornendo un punto di appoggio, uno “studio tecnico” con annessi servizi di pernottamento e ristorazione per i colleghi che arrivano da Modena, Pescara, Afragola e dalla Sicilia. Altrimenti che figura facciamo?