La Locride e la sua classe dirigente
redazione | Il 27, Lug 2011
Oreste Romeo, coordinatore provinciale della lista Scopelliti presidente, elenca gli interventi promossi dalla Regione e critica il comportamento degli amministratori della zona
La Locride e la sua classe dirigente
Oreste Romeo, coordinatore provinciale della lista Scopelliti presidente, elenca gli interventi promossi dalla Regione e critica il comportamento degli amministratori della zona
Riceviamo e pubblichiamo:
Lo scorso sabato 23 luglio, il presidente Giuseppe Scopelliti ha dato notizia di un intervento senza precedenti messo in campo dall’amministrazione regionale in vista dell’auspicato superamento delle criticità connesse alla mancata piena attuazione del Servizio Idrico Integrato da parte delle Autorità d’Ambito e degli Enti Locali competenti in materia di depurazione. Nel dare notizia del Piano Operativo di Intervento, nel cui novero sono comprese attività di completamento, adeguamento, riefficientamento ed ottimizzazione delle reti fognarie esistenti e dei depuratori, il Governatore Scopelliti ha illustrato in dettaglio un impegno economico straordinario dell’ammontare di oltre 38 milioni di euro. L’obiettivo era ed è di risolutiva e primaria importanza per i nostri territori, trattandosi di apprestare effettiva tutela alla balneazione in una Regione come la Calabria che non può prescindere dal Turismo quale serio volano di sviluppo, anche in vista dei riflessi destinati ad interessare positivamente il versante occupazionale e quello dell’economia locale.
A tale annuncio sono seguite le indiscriminate ed incontrollate reazioni di alcuni amministratori della Locride, quasi che il Governatore Scopelliti, da un anno e mezzo circa quotidianamente impegnato ad assicurare coesione ed omogeneità all’intera comunità regionale, avesse chissà quale conto da regolare con la fascia jonica reggina, nonostante i fatti dicano che la scelta dell’esterno da indicare quale Assessore Provinciale della Lista Scopelliti Presidente è caduta sul locrese dott. Giovanni Calabrese, la cui importante delega, quando si dice il caso, comprende anche la tutela delle fasce costiere e portuali. L’Assessore Regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano, intervenendo sulla situazione relativa al sistema di depurazione della Locride, ha inteso puntualizzare alcuni aspetti della vicenda sui quali l’opinione pubblica è chiamata ad operare una seria ed approfondita riflessione: la Regione ha assicurato per tempo il coinvolgimento dell’Assemblea dei Sindaci del comprensorio locrideo, al fine di concertare una celere soluzione delle difficoltà emerse; Il Direttore Generale dell’Assessorato all’Ambiente ha sollecitato i Sindaci a calendarizzare una serie di incontri che interessassero l’intera area, proprio per ottenere la maggior condivisione possibile in ordine agli interventi da apprestare; Sono rimasti disattesi tanto gli inviti quanto la disponibilità dell’Amministrazione Regionale, e ciò ha fatto sì che il Piano Operativo di Intervento contemplasse le sole azioni da porre in essere secondo le priorità indicate dall’ArpaCal.
Chiarito che le superiori puntualizzazioni vanno cronologicamente collocate in epoca anteriore alle consultazioni che hanno rinnovato alcuni Consigli Comunali della Locride, e tra essi quelli di Casignana, Locri e Siderno, quest’ultimo, come è noto, in gestione commissariale, l’Assessore Regionale Pugliano, informando l’opinione pubblica sulla vicenda, ha anche posto nel dovuto risalto ciò che avevano omesso di rammentare gli amministratori abbandonatisi chi alle dimissioni, chi alla protesta: l’ulteriore, considerevole importo di € 26 milioni destinato dal Piano per il Sud al sistema depurativo dell’area jonica che si estende da Palizzi a Monasterace. Il che, a ben guardare, non mette solo a nudo i limiti della protesta di amministratori locali insensibili alla tensione sociale che sarebbe potuta derivare, ma rende plausibile l’idea che quella stessa, improvvida iniziativa potesse tradire una particolare predilezione dei suoi artefici per la fin troppo agevole e nota pratica dello “scaricabarile”. Sono state annunciate dimissioni, ai più apparse ridondanti e funzionali solo ad una sterile esigenza di teatrale platealità; come se non bastasse, è seguita la formulazione di richieste di incontri con il Prefetto, ormai nulla di più di una ripetitiva quanto sterile litania.
Di più: si è dato incredibile sfogo alla non altrimenti tollerabile pretesa di utilizzare una volta di più l’opinione pubblica, ritenendo addirittura di poterla agitare alla stregua di una clava, ovviamente dopo aver pianificato una vera e propria attività di disinformazione. Ma un interrogativo è d’obbligo porselo, con onestà intellettuale: può riconoscersi coerenza agli amministratori locridei che oggi protestano nonostante fossero essi stessi i primi soggetti istituzionali tenuti al controllo dei territori devastati da dissennati comportamenti dei singoli che nel corso degli anni hanno creato scarichi abusivi ad elevata capacità inquinante? La Locride ha tutta la necessità di una classe dirigente attenta e credibile: non esiste più spazio per amministratori preoccupati di coltivare solo l’orticello, magari volgendo altrove lo sguardo per non assistere in presa diretta allo scempio ambientale che vede quali primi protagonisti i soggetti ai quali si sa bene di dover chiedere il voto in vista di una riconferma che peraltro non costituisce per alcuno oggetto di prescrizione medica. La Comunità va servita incanalando energie ed idee in rete, per conferire maggiore vigore alle une ed alle altre, non già facendo prevalere all’interno di organismi collegiali piegati alla autoreferenzialità l’istintiva esigenza di non fare emergere responsabilità politiche figlie di evidenti omissioni miste a “capacità” amministrative segnate da limiti oltremodo eloquenti delle reali cause dello stato in cui versa l’importantissimo Distretto della Locride, e con esso buona parte della sua classe dirigente. Il recente voto in Provincia di Reggio Calabria è stato di una chiarezza estrema, anche sulla Locride, e se è vero che si è tutti utili, è del pari vero che nessuno è indispensabile.
Le esigenze di riposizionamento del singolo amministratore locale, per fatto “culturale” avvezzo al sistema della “scorciatoia” che il Governo Regionale nei fatti ha dimostrato di ripudiare con forza, non a caso a partire dalla Sanità, non possono e non devono sacrificare né il mandato popolare conferito, né tantomeno la pubblica opinione, il cui interesse ad essere correttamente informata su tematiche di indiscutibile importanza deve essere tutelato da personalismo ed autoreferenzialità che ispirano queste approssimative e disinvolte “strategie” mirate a delegittimare il Governo Regionale, che invece ha il diritto-dovere di assolvere al compito affidatogli dalla sacralità di un ampio consenso popolare. Dalla parte di Scopelliti, i provvedimenti amministrativi già assunti e quelli che la sua squadra adotterà per realizzare sui nostri territori le condizioni di un progressivo superamento delle deficitarie politiche del passato, in vista del Cambiamento dal quale i Calabresi hanno dimostrato con forza e convinzione di non voler prescindere in occasione delle recenti consultazioni elettorali.
Oreste Romeo
Coordinatore Provinciale di Reggio Calabria della lista “Scopelliti Presidente”
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