La magia di Chianalea di Scilla e i Carabinieri Nella pagina ufficiale di Facebook, la foto con due militari che percorrono le vie magiche della perla del Tirreno
Di GiLar
La magia di Chianalea di Scilla, quegli scorci che fanno respirare l’anima di aria nitida e intrisa di leggende, l’inebriante sensazione di sentirsi protagonisti della scena di un film quando in quei vicoli cala la notte e si accendono le luci di un proscenio dove le favole si trasformano in realtà.
I Carabinieri hanno scelto come immagine nella pagina ufficiale social di Facebook dell’Arma, la bellezza della Costa Viola, quella perla marinara di ombre e bellezza. Una foto nello sfondo due militari in servizio tra i vicoli incantati che parlano tra di loro e con gli hashtag “#Carabinieri #PossiamoAiutarvi”-
Scilla che nell’Odissea di Omero è descritta come un mostro marino che terrorizzava i naviganti, azzannandoli con le sue fauci. Scilla vittima della gelosia della maga Circe che la trasformò in un mostro, quando lei era una bella ninfa figlia di “Trieno o di Forco, il dio marino, e di una dea, Crateide, oppure di Forbante e di Ecate, fu trasformata da Circe, gelosa di Glauco che ne era innamorato, o da Anfitrite gelosa di Poseidone, in un mostro orribile dalla testa e il corpo di donna che terminava in un’appendice pisciforme da cui sporgevano teste di cani voraci. Questi al passaggio della nave di Ulisse divorarono sei compagni dell’eroe. L’uccisione di S. era attribuita a Eracle, che lottò con lei perché gli aveva fagocitato alcuni buoi di Gerione. In seguito Forco con la magia avrebbe reso la vita alla figlia”. Ma che allo stesso tempo la perfida Circe nell’Odissea consiglia ad Ulisse di navigare più vicino a Scilla e non a Cariddi (altro mostro marino), suggerendo dopo il vile gesto di parlare con la madre (Crateide) per impedire alla figlia di affondarlo, ma alla fine Ulisse si salva, mentre sei dei suoi marinai vengono divorati vivi da Scilla.
Così come Virgilio nella sua Eneide parla di Scilla come “dentro le sue buie caverne” di quella bellissima ninfa che respinse Glauco, quel Dio mezzo uomo e mezzo pesce e che per tale scelta le toccò un destino amaro e terribile.
I Carabinieri ieri hanno reso omaggio ad una delle più belle località calabresi amata in tutto il mondo per i suoi angoli che profumano di storia e leggenda.