La mamma di Sarah chiede aiuto
redazione | Il 06, Set 2010
Il Tgcom pubblica un tema della ragazzina: «Non vedo l’ora di andarmene da Avetrana»
La mamma di Sarah chiede aiuto al Presidente della Repubblica
Il Tgcom pubblica un tema della ragazzina: «Non vedo l’ora di andarmene da Avetrana»
«Rivolgo una accorato appello al presidente della Repubblica affinchè invii ulteriori aiuti alle forze dell’ordine: sono una mamma disperata». È l’appello che Concetta Ferrano Spagnolo, mamma di Sara, la ragazza di Avetrana scomparsa, ha rivolto questa mattina nella sua casa al presidente della Repubblica perchè sia incrementato il numero delle forze dell’ordine che da 12 giorni cercano sua figlia scomparsa nel nulla. «Ringrazio tutte le forze dell’ordine – ha detto leggendo il testo dell’appello davanti ai giornalisti – e tutti i volontari che si stanno impegnando a trovare mia figlia Sara».
I TEMI DI SARAH – “Non vado molto daccordo con i miei genitori, specialmente con mia madre. Ci litigo ogni giorno, anche per stupidaggini”. Pensieri e parole di Sarah Scazzi, la 15enne scomparsa ad Avetrana, nei suoi temi di scuola, pubblicati integralmente dal Tgcom. “Io ho un carattere molto lunatico e con i miei genitori sono aggressiva. Con mio fratello invece sono molto dolce – scrive Sarah nel tema sulla famiglia – Mia madre è testimone di Geova perciò non vuole che io faccia religione a scuola. A me non dà molto fastidio visto che ascolto ugualmente ciò che dice linsegnante”. Oltre al tema sulla famiglia, il Tgcom è venuto in possesso anche del test attitudinale di Sarah, nel quale parla ancora del rapporto con i suoi genitori. La ragazza definisce “conflittuale” il rapporto con sua madre, mentre per quanto riguarda il padre, “anche se non parlo di tutto, sto bene con lui”. Problematiche normali per un’adolescente come Sarah, la cui età non è certo la più facile. Una frase in particolare, però, colpisce tantissimo: alla domanda “per me vivere ad Avetrana è”, Sarah scrive “non vedo l’ora di andare via”. Amici e familiari sperano, paradossalmente, che quella frase sia un presagio: una eventuale fuga sarebbe certamente una notizia migliore rispetto ad un presunto rapimento.
MODELLO ERA IL FRATELLO Il desiderio di Sara di andare via da Avetrana, era emerso in un test socio-affettivo cui l’anno scorso la ragazza, così come tutti gli studenti del primo anno dell’istituto alberghiero che frequentava, era stata sottoposta. Dal test, dice il vice preside della scuola Maurizio Schirone, emergeva «una difficoltà a relazionarsi con la madre, e una certa aggressività nei suoi confronti. Sara aveva invece come modello di riferimento il fratello (che da anni vive a Milano per lavoro, ndr) perchè era da anni che aveva lasciato il paese di origine». Schirone racconta anche di un compito in classe che Sara aveva fatto. Si trattava di redigere un articolo di giornale su un tema libero: lei scrisse di un omicidio nel quale una madre veniva uccisa e inizialmente veniva incolpato il figlio, ma in realtà il responsabile era il marito. (
VIMINALE SEGUE VICENDA Il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse ha immediatamente attivato tutti i canali necessari alla ricerca di Sara, la ragazza comparsa da Avetrana (Taranto) nel pomeriggio del 26 agosto scorso, mantenendo, sin dal momento della denuncia, strettissimi contatti con le Forze di polizia e con il magistrato incaricato di coordinare le indagini. Lo riferisce il Viminale secondo cui il Commissario ha tenuto contatti anche con il prefetto di Taranto. L’ufficio del Commissario continua dunque a fungere da raccordo operativo di tutti i soggetti coinvolti nelle indagini e nella massiccia attività di ricerca della minore scomparsa.
ANNO COMINCIA SENZA DI LEI È cominciato puntuale l’anno scolastico dell’Istituto alberghiero ‘Mediterraneò di Maruggio (comune del tarantino vicino ad Avetrana), ma all’appello manca una studentessa. Sara Scazzi, la quindicenne di Avetrana, scomparsa nel nulla il 26 agosto, avrebbe dovuto da oggi frequentare la classe II A. Ma all’appello fatto dal vicepreside nel cortile della scuola per raggruppare le classi, quando è stato pronunciato il suo nome nessuno si è mosso ed è seguito solo il silenzio. Sui volti e nella parole dei professori e dei compagni di scuola si leggevano il dolore, lo stupore e l’angoscia per la scomparsa di un’amica, di una compagna di banco, di una ragazza come tante altre che oggi tra sorrisi e abbracci assaporano il rimpianto delle vacanze finite e il piacere di ritrovare i compagni di studio. Sara è scomparsa mentre nel primo pomeriggio del 26 agosto scorso andava a piedi da casa sua a quella vicina della cugina Sabrina con la quale aveva appuntamento per andare al mare. Sono ormai dodici giorni che di lei non si trova alcuna traccia malgrado le ricerche a tappeto che ancora oggi sono in corso ad Avetrana e nelle zone vicine. Nemmeno l’inchiesta che privilegia la pista del rapimento è servita a raccogliere elementi utili per ricostruire cosa sia successo in quel pomeriggio tra le 14.30 e le 14.42, che sono gli ultimi segnali lasciati dal telefonino di Sara prima che venisse spento.
POSTO VUOTO AL PRIMO BANCO C’è un posto vuoto al primo banco della II A dell’Istituto alberghiero di Maruggio, la classe che Sara Scazzi avrebbe dovuto cominciare a frequentare da oggi nel paese vicino ad Avetrana (Taranto) da dove è scomparsa ormai da 12 giorni. Nel primo giorno di scuola i compagni di classe della quindicenne hanno preso posto ma le ore di lezione sono state dedicate a parlare di lei. Tutti si interrogano su cosa possa esserle successo. Alunni e professori la descrivono come una ragazza tranquilla, normale. Nessuno pensa che possa essere scappata. Una sua compagna, Antonietta, racconta di averla vista l’ultima volta qualche settimana fa: lei lavorava in un supermercato a Torre Colimena e Sara era andata a trovarla. «Non vedeva l’ora di cominciare la scuola per ritrovare i suoi amici – dice Antonietta – non può essere scappata, forse si è fidata di qualcuno che conosceva e che l’ha ingannata». «Quando ho saputo che era scomparsa – aggiunge – ho provato a chiamarla tante volte, ma il suo cellulare era spento». «Secondo me è molto vicina – dice un altro compagno, Andrea – me lo sento, è nella zona di Avetrana, non può essere più lontana». Nella classe di Sara ci sono 11 ragazzi, è il primo giorno di scuola e avrebbero dovuto fare lezione di italiano, tedesco e laboratorio di cucina, ma di studiare al momento non se ne parla. I professori cercano di tranquillizzarli e di far venir fuori l’angoscia per quanto accaduto. «È una ragazza normale – racconta Francesco De Santis, che è stato professore di Sara l’anno scorso – in certi momenti introversa, in certi molto socievole, così come tutte le ragazze della sua età». «Ho conosciuto la madre – aggiunge – era lei che veniva agli incontri con i professori e si mostrava interessata all’andamento scolastico della figlia». De Santis parla di una ragazza «seguita dalla famiglia con un buon rendimento scolastico e molto motivata ad imparare». «Era sempre seduta al primo banco, e seguiva con attenzione le lezioni – dice ancora – partecipava alle attività scolastiche perchè era molto interessata alla professione».
SENSIBILIZZAZIONE A SCUOLA Si sta pensando ad organizzare una manifestazione di sensibilizzazione nell’Istituto alberghiero di Maruggio, dove da oggi Sara Scazzi avrebbe dovuto cominciare a frequentare la II A. Ad annunciarlo è il vicepreside, Maurizio Schirone, che pensa di organizzare con gli studenti dell’istituto un corteo per sollecitare chiunque sappia qualcosa della scomparsa di Sara a parlare. Schirone, come gli altri professori e i compagni di classe della quindicenne, non crede ad una sparizione volontaria, anche se il desiderio di andare via da Avetrana, era emerso anche in un test socio-affettivo cui l’anno scorso la ragazza, così come tutti gli studenti del primo anno, era stata sottoposta.