La mancata nomina di Gratteri a Ministro, è stata voluta dal “sistema correntizio”. L’influenza di Palamara, Pignatone e Grasso L'ex presidente del consiglio Matteo Renzi rivela alcuni particolari ieri sera nella trasmissione di Formigli "Piazza Pulita"
Ieri sera Matteo Renzi, l’ex premier rivela alcuni particolari quando consegnò la lista dei ministri all’allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano il quale escluse il nome del Procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri come Ministro della Giustizia, “Quando io divento presidente del Consiglio, voglio mettere come ministro della Giustizia una persona slegata dalle correnti. Uno totalmente fuori dal giro della correnti, perché ritengo le correnti il male assoluto della magistratura”.
Renzi inizia a rivelare quel mistero, nei fatti un po’ noto a tutti, in merito alla mancata nomina di Gratteri, affermando che quando si reca al Quirinale, “Lascio una mail al Presidente con una determinata lista. Ma la lista non è la mia lista ed io non posso controfirmarla, si chiama in questo modo perché andava controfirmata da Napolitano”.
Matteo Renzi dietro insistenze sia del conduttore Formigli che del giornalista del “Fatto Quotidiano” Padellaro, rivela ancora, “Io posso avere le mie opinioni, l’ho scritto nel libro e l’ho detto a Nicola Gratteri che l’ha raccontato anche da voi. Credo che ci sia stata un’ampia sollevazione da parte di tanti magistrati che hanno fatto pressione in quelle ore su Napolitano – ed ancora alla domanda su un’influenza dell’ex procuratore di Reggio Calabria e di Roma Giuseppe Pignatone – Renzi afferma decisamente, “Certamente sì, ma questa è un’ipotesi che fa Palamara. Ma Palamara era il più scatenato contro Gratteri. Luca Palamara, che oggi è stato vittima di quel sistema, in quel momento era il capo di quel sistema”. Ma non si ferma qua l’ex premier, facendo un altro nome, “Faccio un altro nome, non ho elementi di certezza, perché non ne ha mai parlato con me. Ma nel libro parlo di Piero Grasso come di un magistrato che in quel momento faceva il presidente del Senato”.