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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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La mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva

Il nostro medico ci parla di uno degli interventi più richiesti dalle donne di tutto il mondo, l’aumento del seno

La mastoplastica additiva

Il nostro medico ci parla di uno degli interventi più richiesti dalle donne di tutto il mondo, l’aumento del seno


 

Gentili lettori di Approdonews vorrei condividere con voi l’orgoglio e la felicità di vedere che nell’ultimo congresso mondiale della bellezza e benessere e cosmetica, il COSMOPROF di Bologna, un’imprenditrice calabrese ma soprattutto, taurianovese che esponeva i suoi prodotti.

I miei personalissimi complimenti alla Signora Caterina Zavaglia e alla sua famiglia che hanno organizzato un eccellente stand in questa importante manifestazione.

Detto questo gentili lettori, vi vorrei parlare dell’intervento chirurgico più eseguito nel mondo della chirurgia plastica ed estetica.

La mastoplastica additiva, o meglio l’ingrandimento delle tette.

Lo scopo dell’intervento di mastoplastica additiva è quello di aumentare le dimensioni del seno , pertanto il chirurgo procede nel correggere forma, proporzioni e simmetria, Ciò avviene mediante un rimodellamento con l’inserimento di protesi mammarie.

La mastoplastica oggi punta soprattutto al controllo della forma e delle proporzioni del seno, più che al solo aumento di volume, per un risultato naturale alla vista ed al tatto.

Secondo la ricerca Doxapharma “Comportamenti, atteggiamenti e vissuti della Chirurgia plastica ed estetica in Italia” per la Fondazione Italiana per la Medicina e Chirurgia estetica

il 47% degli uomini italiani intervistati identifica la femminilità con il seno.

Per le donne italiane, il seno ideale deve essere innanzitutto sodo, quindi pieno ed alto.

Il 25% degli uomini italiani vuole una compagna dal seno prosperoso.

La misura ideale di seno è la terza (65%), seguita dalla quarta (25%); almeno il 32% degli uomini però desidera la quarta; l’84% dei chirurghi plastici italiani punta alla terza.

Si consiglia il trattamento chirurgico di mastoplastica additiva quando si osserva alla valutazione obiettiva:

• seno piccolo (ipotrofia mammaria)

• riduzione del volume del seno o della tonicità dopo perdite di peso/figli

• seno dal volume molto diverso uno dall’altro, asimmetria mammaria, mammelle dalla forma e proporzioni non soddisfacenti

• svuotamento accompagnato da un lieve rilassamento (ptosi) del seno, a causa di repentino dimagrimento, gravidanza, allattamento, od invecchiamento

• sensazione di disagio, perché senti i vestiti della tua taglia larghi al seno

• mancata soddisfazione delle dimensioni fornite da un precedente intervento di chirurgia plastica.

Quando si esegue una mastoplastica, si fa attenzione anche alle asimmetrie tra una mammella e l’altra, oppure un seno cadente , importante è ricordare che una paziente che si trova in allattamento, bisogna che aspetti almeno 9 mesi dalla fine prima di effettuare un intervento di mastoplastica, per evitare interferenze negative con la ghiandola mammaria.

È opportuno inoltre che il seno si assesti e si stabilizzi dopo l’allattamento.

L’intervento è consigliato dopo che è avvenuta la normale maturazione fisica, mai prima di aver compiuto la maggiore età.

Il divieto di protesi al seno per ragazze con età inferiore ai 18 anni è legge dal 30/07/2010, con disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri che istituisce il registro nazionale e regionale delle protesi mammarie ed introduce l’assoluto impedimento di ritocco, con finalità estetiche, per le minorenni.

L’intervento , ha una durata di circa 60-90 minuti, in day hospital.

Bisogna diffidare da tutte quelle pubblicità soprattutto nelle rete che dichiarano che esistono chirurghi che sono gli unici ad essere perfezionati nelle tecniche di 24hr Fast Recovery (ritorno alle normali attività in 24 ore dopo la mastoplastica), sostenendo periodici workshop magari all’estero magari in america e magari in università prestigiose.

Diffidate anche da chi, in modo assoluto e prescindendo dall’evoluzione dell’intervento, procederà a non posizionare drenaggi.

L’utilizzo dei drenaggi, seppur un po’ fastidioso nell’immediato, consente di prevenire e scongiurare diverse comuni complicanze post operatorie.

Eseguito l’intervento, il percorso post-operatorio, prevede, obbligatoriamente una prima medicazione dopo 2 o 5 giorni dal trattamento chirurgico.

Successive medicazioni dopo una settimana.

Utilizzo del reggiseno contenitivo individualizzato per 1 mese.

Riposo a letto, raccomandato per il primo giorno.

Rimozione delle suture dopo 14 giorni; tutti i punti della mastoplastica saranno tolti entro questo periodo.

Lieve gonfiore ed ematomi per 1-2 settimane, con possibile dolore (ciò dipende anche dalla tecnica usata) al petto e nei movimenti delle braccia.

In media, chi si sottopone alla mastoplastica, rientra al lavoro dopo 2-7 giorni.

In genere , il percorso di medicazioni e visite di controllo con il chirurgo plastico è personalizzato sulla base delle esigenze della tecnica operatoria scelta e della risposta del proprio organismo, con prestazioni che devono essere gratuite per almeno 1 anno dall’intervento.

Scegliere protesi sempre di ultima generazione clinicamente testate.

Evitare di programmare un eventuale aumento del seno con riempitivi qualunque essi siano.

Le percentuali di successo con filler, lipofilling etc. etc. sono molto scarse, solo il lipofilling ha una percentuale di attecchimento del 30%.

Una piccola digressione su un filler un po’ migliore di altri.

L’acido ialuronico.

L’acido ialuronico con i proteoglicani e le fibre collagene, sono i principali componenti della matrice extracellulare (una sostanza fondamentale a livello di scambi metabolici cellulari).

L’acido ialuronico è costituito da unità alternate di acido glicuronico e di acetilglicosamina che si ripetono in una lunga catena lineare flessibile di alto peso molecolare .

Karl Meyer ricercatore e un suo assistente scoprirono la molecola naturalmente presente nell’uomo.

Nel 1934 isolarono dal corpo vitreo dell’occhio di un bovino; il nome , hyaluronic acid, fu scelto dai due ricercatori e deriva da hyaloid (vitreo) e uronic acid (acido uronico, una delle frazioni saccaridiche che compongono l’acido ialuronico).

In seguito si è poi scoperto che l’acido ialuronico oltre che nell’umor vitreo si trova anche nel liquido sinoviale, nella cute, nella cartilagine, nei tendini, nelle pareti aortiche e nel cordone ombelicale.

Nel corpo umano la concentrazione media di acido ialuronico è di circa 200 mg per kg di peso.

Chimicamente l’acido ialuronico, è definibile come un glicosaminoglicano dalla catena polisaccaridica non ramificata prodotta dalla condensazione di migliaia di unità disaccaridiche formate a loro volta da residui di acido glucuronico e N-acetilglucosamina, legati tra di loro, alternativamente, da legami glicosidici β1→4 e β1→3, nonché da legami ad idrogeno intramolecolari, che ne stabilizzano le conformazioni.

A pH fisiologico i gruppi carbossilici delle unità glucuroniche sono ionizzati, conferendo alla molecola di ialuronato elevata polarità, e di conseguenza una elevata solubilità in acqua.

Grazie a questa sua proprietà lo ialuronato è in grado di complessarsi con moltissime molecole di acqua raggiungendo un elevato grado di idratazione.

Gli ialuronati sono macromolecole di massa superiore a 1000 kDa che danno luogo a soluzioni chiare di elevata viscosità.

Il peso molecolare dell’acido ialuronico varia a seconda degli interventi chimici che si fanno , ma a questo punto non si parla più di acido ialuronico ma di suoi derivati.