La Merkel accarezza una UE americanizzata
redazione | Il 19, Mag 2014
Editoriale di Maurizio Compagnone
La Merkel accarezza una UE americanizzata
Editoriale di Maurizio Compagnone
Siamo al momento della verità la Germania è dietro la crisi dell’Europa con lo scopo di salvare il dollaro e l’economia americana, e dar seguito alla federalizzazione dell’Europa.
Ricordate cosa accadde nel 2010 in Grecia?
Le banche tedesche Deutsche Bank, Bayeren LB e LBBW rifiutarono di concedere prestiti alla Grecia, contemporaneamente, altre rifiutarono, stranamente, di acquistare titoli emessi dalla Postbank, non vi è sembrata strana questa coincidenza?
Chi è analista di vicende geopolitiche la risposta la trova, se ad un paese gli si rifiutano prestiti e nello stesso tempo si evita di comprare i titoli di Stato emessi, c’è una sola risposta costringere il paese in questo, caso la Grecia a privatizzare le sue aziende statali, valutate dagli sciacalli della finanza in 50 mld di Euro.
Una commissione fu mandata da Bruxelles ad Atene a stilare la lista delle aziende da mettere sul mercato, naturalmente furono scelte quelle con maggiore appeal, la prima del carnet fu la OPAP azienda statale che gestiva il monopolio del gioco d’azzardo, altra azienda su cui gli speculatori finanziari erano pronti a lanciarsi era Hellenic Petroleum depositaria del monopolio della raffinazione.
Il denaro ricavato fu investito per pagare gli interessi sul debito contratto con l’FMI.
Improvvisamente il debito greco divenne appetibile e come falchi si avventano la Hedge Fund statunitense e la Third Point che si aggiudicano gran parte del debito greco, il solo passaggio dalla banca greca ai fondi statunitensi, permise un guadagno netto di 500 mil di $.
La Germania da squalo, non stette a guardare e si gettò nella mischia, le banche tedesche, guadagnarono immediatamente 400 mil di $, sugli interessi sui crediti verso le banche greche, non solo, ma la Germania costrinse la Grecia ad acquistare le sue armi.
La stessa politica la Germania l’ha usata con la Slovenia, Polonia, Romania, Ungheria, Slovacchia.
Pronta è arrivata la spada delle agenzie di Rating che guarda caso hanno declassificato l’Europa da “AAA” a “AA+”, ma stranamente non hanno inciso sul rating della Germania che è rimasto a “AAA”.
Le decisioni delle agenzie di rating hanno evidenziato che esistono 2 Europa una debole (Spagna, Italia, Grecia, ecc ecc) e una forte (Germania, Francia, Olanda), quest’ultima, per iniziativa della Merkel costituì il Transatlantico del Commercio dell’Unione Economica (TTEU) con gli Stati Uniti.
La funzione del TTEU è quella di distribuire in Europa i prodotti statunitensi.
Dalla nascita dell’organismo, il TTEU diventa sempre meno europeo e più statunitense dando seguito ad una crescente americanizzazione dell’Europa, attacco ai welfare nazionali, riduzione dei salari.
La German-Europa aveva necessità di aprire a nuovi mercati e quale miglior occasione poteva essere quello offerto dal potenziale mercato ucraino?
Avete notato che le autorità ucraine sono sponsorizzate da CDU e CSU, oltre ad un sostegno finanziario erogato dalla Germania all’Ucraina senza passare per l’Europa.
Anche se in Europa c’e resistenza all’egocentrismo europeo della triade capeggiata dalla Germania, i paesi deboli afflitti da proteste sociali, disoccupazione, crescita del debito, speculazione, corruzione non hanno i mezzi per fermare il panzer tedesco. L’Europa si avvia al suo declino e questo può essere molto pericoloso in quanto stanno venendo fuori partiti nazionalisti che si coalizzano tra loro.
Costoro chiedono la riforma dell’Unione Europea e lo fanno anche con atti violenti, ma sembra che alla german-europa non interessi, sanno che i paesi da cui provengono le rivolte hanno seri problemi al loro interno che non permette di pensare a cosa viene deciso in Europa.
I movimenti nazionalisti uniti chiedono il ritorno alla sovranità finanziaria e un Euro a 2 velocità. In paesi dell’ex blocco sovietico dove è molto sentito il nazionalismo, ci si tutela nazionalizzando le Banche di stato come è accaduto in Ungheria. Gli Stati che hanno aderito all’Associazione UE, esclusa la Gran Bretagna, non vogliono che i loro bilanci debbano essere approvati dalla commissione Europea, in parole povere è la Germania a decidere entrate e uscite, dove e quando spendere. Chi si rifiuta sarà sanzionato, se l’Europa dovesse frantumarsi la Germania ha accumulato tante di quelle riserve per avanzo di bilancio che sarà l’unico paese a beneficiare dal crollo.
Non solo ma tornando al Marco, che segretamente continua a stampare, ne trarrebbe grossi vantaggi.
La moneta Euro non rappresenta solo un progetto economico dei paesi associati, è sopratutto un progetto politico e nessun politico tedesco, a partire dalla Merkel, è disposto a proteggerlo anche se è servito a riempire i forzieri delle banche tedesche.
La Merkel grazie all’Euro ha rafforzato il suo paese e ha indebolito i paesi concorrenti.
Ma la Germania dimentica un piccolo particolare, che ad un buon analista non sfugge.
Cosa accadrebbe se l’Europa venisse investita da una seconda e da una terza ondata di crisi?
La Merkel continuerà a rimanere con la sua politica forte all’interno della UE e con una moneta ormai cadavere rischiando di portarsi all’obitorio le banche tedesche, oppure sceglierà di ripiegherà su una politica subalterna e salvare l’Euro a scapito dell’economia tedesca?
Un bel rompicapo Maresciallo Merkel.
Maurizio Compagnone
Opinionista de “La Gazzetta italo brasiliana”