La microcriminalità turba la quiete della periferia di Catanzaro Il deputato M5S Paolo Parentela: "Bisogna far avvertire ai cittadini la presenza dello Stato"
«Il Prefetto Cannizzaro si è dimostrato disponibile, per quanto di sua competenza, a perfezionare le contromisure necessarie ad arginare i fenomeni di microcriminalità che stanno falcidiando i quartieri a sud della città di Catanzaro e per far avvertire ai cittadini la presenza dello Stato». Lo afferma il deputato M5S Paolo Parentela a seguito di un incontro avvenuto nella mattinata di oggi presso la Prefettura di Catanzaro su impulso dei cittadini del quartiere Corvo aderenti all’associazione ‘Ovroc – voltare pagina’. «Ci è dispiaciuto – prosegue Parentela – che i cittadini e gli esponenti di altri schieramenti politici, pur presenti, non abbiano potuto partecipare insieme a noi all’incontro con il Prefetto, perchè questa battaglia non ha colore politico. Rimaniamo comunque soddisfatti dell’incontro e della possibilità, suggerita dal Prefetto in persona, di aprire una sorta di comitato che possa far incontrare cittadini ed istituzioni al fine di trovare soluzioni che possano arginare il fenomeno della microcriminalità in città». «Aldilà delle responsabilità politiche – aggiunge il deputato Cinque Stelle – sulla gestione, anche urbanistica, che ha portato alla ghettizzazione ed al completo abbandono delle periferie, è necessario intervenire con immediatezza per evitare che l’emergenza della sicurezza divenga emergenza sociale. La videosorveglianza non invasiva ma strategica (di cui al momento non esiste neanche un censimento degli strumenti effettivamente funzionanti), una maggiore presenza ed un miglior coordinamento delle forza dell’ordine, che pur con mezzi limitati cercano di contrastare il fenomeno malavitoso, non bastano. Servono politiche di carattere sociale, che spettano all’amministrazione comunale. Soprattutto serve che i cittadini rialzino la testa, prendendosi cura del proprio territorio attraverso attività concrete, che risveglino il senso di comunità nei quartieri, proprio come l’associazione ‘Ovroc’ ha dimostrato di voler fare». Parentela conclude: «Le istituzioni politiche cittadine devono smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia ed adottare le necessarie contromisure per garantire ai propri cittadini delle periferie il necessario diritto alla sicurezza. L’emergenza è figlia di errori della politica a cui si deve immediatamente rimediare»