La Migrazione biblica dalla Grecia verso l’Europa L'analisi di Maurizio Compagnone
Confine pedonale Grecia – Albania: Sono finiti i tempi delle parole,
bisogna muoversi presto per organizzare un tavolo aperto anche alla Lega
Araba per discutere la gravissima questione migrazione. La fila della
processione è lunghissima e non sappiamo cosa possa accadere senza
sostegno dell’Europa e dell’ONU. La Serbia è allo stremo, scuole,
caserme vecchi ospedali sono stati trasformati in luoghi di ricovero per
i rifugiati. La temperatura notturna non è più stabile, nei balcani il
clima è soggetto a cambi repentini senza preavviso. La Polizia presente
in Macedonia non riesce più a contenere gli arrivi, i treni sono
stracolmi ci sono giovani che viaggiano appesi ai finestrini, altri a
cavalcioni sui finestrini a bascula, con il rischio di finire stritolati
nell’attrito al passaggio del treno nel fornice. Dall’Ungheria arrivano
notizie drammatiche, la polizia e l’esercito non riesce a presidiare le
centinaia di Km di confine con la Serbia nonostante rotoli di recinzione
messa in seconda e terza fila, i migranti passano lo stesso procurando
terribile ferite lacero contuse. Quello che prima era un persorso
scontato e quindi prevedibile, ora grazie ai capi “Boy Scout”
contrabbandierie trafficanti di droga ex membri dell’UCK diventa
difficile. Solo loro conoscono viottoli, percorsi invisibili da cielo e
terra che si inerpicano tra valli e montagne che permettono dopo ore e
ore di cammino a piedi di attraversare la frontiera con l’Albania senza
essere visti. Il persorso non è più così scontato, quello che prima era
di uso comune Grecia-Macedonia-Serbia-Ungheria, con variante
Ungheria-Croazi
a, si modifica a seconda le variabili che entrano in gioco. I Capi Scout
in cambio di denaro si mettono alla guida di gruppi di migranti danarosi
disposti a tutto pur di raggiungere il nord Europa. I contrabbandieri
hanno spostato il loro business dalle sigarette, farmaci e droga in
quello degli esseri umani. Se si apre come pensiamo il corridoio Albania
i fronti verso il nord Europa si allargano, il nuovo fronte ha varie
varianti
Grecia-Albania-Macedonia-Kosovo-Serbia-Bosnia-Croazia-Slovenia-Austria
oppure altra alternativa
Grecia-Albania-Macedonia-Kosovo-Montenegro-Bosnia-Croazia-Slovenia-Austria,
ma le alternative per chi conosce il territorio sono tante
Grecia-Bulgaria-Macedonia-Kosovo-Serbia-Romania-Ungheria-Austria, ancora
un’altra allernativa possibile può essere
Grecia-Bulgaria-Serbia-Kosovo-Montenegro-Bosnia-Croazia-Slovenia. La
Slovenia si troverà al centro di questi persorsi a zig zag e non potra
gestire gli arrivi che premeranno alle sue frontiere da Ungheria,
Croazia, e neppure potrà impedire la deviazione sull’Italia. Tra
Slovenia e Italia esistono molti varchi clandestini usati dagli sherpa
titini per far transitare merce di contrabbando. Sappiamo che in Bosnia
operano contrabbandieri mussulmani collegati a comunità mussulmane in
Croazia e Slovenia che in cambio di denaro sono disposti a condurre i
migranti su questi percorsi di montagna. Dalla Slovenia attraverso dei
sentieri impraticabili incontrollati nel Carso è facile raggiungere
l’Italia dopo ore di cammino. I sentieri più battuti saranno quelli di
Ratece da cui è facile raggiungere l’Austria direttamente oppure
entrando in Italia dalla Slovenia attraverso il sentiero pedonale di
Strmec Na Predelu o quello di alta montagna di Mangart. Non tutti sanno
però che al confine con l’Italia sono stati ingaggiati dei Contractors
internazionali dotati di immunità con licenza di uccidere, ci risulta
che sono nascosti tra le gole del Carso. Che accadrà appena si
metterranno in moto 4 milioni che a breve potranno invadere la Turchia
per raggiungere l’Europa?
Maurizio Compagnone