La parabola discendente degli “Innamorati” Dopo gli addii di due consiglieri, il gruppo guidato da Roy Biasi è alla ricerca di nuovi punti di riferimento
TAURIANOVA – Da polo aggregante a polo disgregato. È la lenta parabola discendente del gruppo consiliare di minoranza “Innamorati di Taurianova” guidati da Roy Biasi, leader indiscusso del centrodestra taurianovese che negli ultimi tempi sta subendo abbandoni, a volte prevedibili, ma altre volte imprevisti. Ad inizio consiliatura erano quattro i consiglieri: Maria Teresa Perri, Raffaele Scarfò, Nino Caridi e lo stesso Biasi. Poco dopo dalle file della maggioranza si è sfilata la consigliera Marianna Versace che in polemica con sindaco, amministrazione e gruppo di appartenenza, A Testa Alta, è approdata nei banchi degli “Innamorati”.
È stato il momento in cui il gruppo, capeggiato dall’ex sindaco, ha fatto sentire la voce grossa in aula. Un momento difficile per la maggioranza. Sfilacciata e dilaniata da lotte interne si è trovata in grave difficoltà per la perdita di altre due pedine importanti. Senza una maggioranza numerica in consiglio, il rischio di caduta per Scionti è stato concreto. Ma il provvidenziale soccorso del consigliere Rocco Sposato ha tolto “le castagne dal fuoco” al primo cittadino accerchiato dai suoi ex consiglieri.
Eppure in poche settimane il quadro politico è cambiato a favore del sindaco e a pagarne il conto, questa volta, è stato lo schieramento di minoranza più importante in consiglio. Prima sono iniziati i distinguo. Caridi (prevedibile) dà il ben servito agli “Innamorati” sfilandosi dal gruppo e aderendo all’Ncd, trasformato poi dai centristi di Alfano in Alternativa popolare. In seguito, con una strategia mirata, fatta di riunioni, incontri e trattative, il consigliere centrista è passato con “nonchalance” in seno alla maggioranza di centrosinistra ottenendo anche un posto in giunta. Uno schiaffo per gli “Innamorati” con strascichi polemici che hanno trovato spazio nell’ultimo consiglio quando Caridi è stato tacciato di «traditore».
Per nulla intimorito dalle provocazioni, il consigliere di Ap ha risposto facendo emergere tutto il malessere di questi mesi: « Le strade si sono divise anche perché non c’era più dialogo tra di noi dovevo soltanto firmare e non sono la firma di nessuno». Ma non è stata l’ultima pugnalata per Biasi & Co. perché, nel giro di qualche giorno, è arrivato un altro addio. La Versace, dopo esser stata accolta, ha voluto cambiare un vestito che cominciava ad andarle troppo stretto. Un cambio di casacca non “previsto”. «Ho aderito agli “Innamorati” condividendo con loro tante battaglie- scriveva la consigliera nel suo commiato – ma sento la necessità e la voglia di rapportarmi con un partito strutturato e presente su tutto il territorio nazionale».
Un partito che risponde al nome di Forza Italia. Un “uno-due”, stile boxeur, che ha lasciato tramortiti gli “Innamorati”. Da monolitico a gruppo sgretolato. Ridotto a tre consiglieri. Ma il sentore che qualcosa stava cambiando lo si è avvertito dall’atteggiamento di distacco di Biasi. Un distacco fatto di silenzi e lontananza verso gli avvenimenti politici locali. Un silenzio rotto nell’ultimo consiglio, quello post attentato al sindaco, in cui Biasi è riapparso con la stessa “verve”, quella che lo ha sempre contraddistinto, battuta pronta e oratoria politica da vecchia scuola, quella che piace ascoltarla anche quando la si pensa in modo diverso. Ma nelle sue movenze si percepiva che qualcosa era cambiato.
Gli abbandoni, forse, hanno dato il la a questo mutamento sostenuto dalla consapevolezza che l’avversario del ballottaggio, il sindaco Scionti, non è stato disarcionato anzi, abbracciando una politica trasformista, ha trovato numeri e nuova linfa. Un momento di stanca, di bonaccia, tanto da portare il leader degli “Innamorati” a chiudere le vele e uscire in anticipo dall’aula nell’ultima seduta consiliare. Certo la scelta di aderire al progetto dell’eurodeputato Raffaele Fitto con la sua “Direzione Italia” probabilmente non gli ha giovato. Proprio perché al partito di Fitto sta mancando quel respiro lungo nella politica nazionale.
La formazione dell’ex governatore pugliese, nonostante gli sforzi, non riesce ad avere quella visibilità che sperava di ottenere nello schieramento di centrodestra grazie anche alla presenza di partiti più organizzati come Fratelli d’Italia e Lega Nord. Forze che rischiano di far cadere nell’anonimato il movimento di Fitto con le elezioni politiche alle porte. Forse il richiamo di qualche partito più organizzato potrebbe rinvigorire in un prossimo futuro il gruppo degli “Innamorati”. Chissà se qualcuno al suo interno lo sta già pensando o sta agendo? (F.M)