La Piana di Gioia Tauro sommersa di rifiuti
redazione | Il 29, Feb 2012
La protesta di lavoratori di Piana Ambiente, senza stipendio da mesi, provoca enormi disagi
di DANILO LORIA
La Piana di Gioia Tauro sommersa di rifiuti
La protesta di lavoratori di Piana Ambiente, senza stipendio da mesi, provoca enormi disagi
di Danilo Loria
CINQUEFRONDI (RC) – L’emergenza rifiuti nel nostro territorio non si arresta. Dopo le problematiche relative al blocco dei tir con il conseguente blocco dell’inceneritore di contrada Cicerna a Gioia Tauro con l’impossibilità di togliere i rifiuti dalle strade, nuova emergenza immondizia stavolta causata dalla protesta dei lavoratori di Piana Ambiente, i quali non ricevono gli stipendi da mesi. La contestazione ha provocato nuovamente il blocco della raccolta dei rifiuti in quasi tutti i comuni della Piana di Gioia Tauro, provocando numerosi disagi. Da costatare situazione al limite nei comuni di Cinquefrondi, Polistena, Anoia e Cittanova, con cumuli di immondizia soprattutto nelle periferie. Per tentare di risolvere il “dramma” di Piana Ambiente si sono incontrati, più volte negli ultimi giorni, le varie parti in causa: sindaci, il presidente della società Domenico Mallamaci ed i sindacati dei lavoratori, i quali stanno discutendo su un nuovo piano di rientro dal forte debito. Vi sono essenzialmente tre urgenze da risolvere: trovare i soldi per pagare gli stipendi ai lavoratori, ammodernizzare i mezzi e la loro manutenzione. E’ utile ricordare, inoltre, come gli enti comunali sono titolari di quote azionarie della società mista che si occupa della raccolta dei rifiuti. In attesa di positivi riscontri, il servizio di raccolta dell’immondizia dovrebbe riprendere con la speranza che i comuni saldino il loro conto con Piana Ambiente. Anche se la situazione è alquanto difficile per le casse dei comuni: con le varie manovre economiche governative degli ultimi anni si è sempre di più tirata la corda e i soldi sono sempre di meno. E’
chiaro che il pagamento del debito a Piana Ambiente farà si che qualche comune rinunci ad un altro servizio interno, vista l’esiguità del denaro a disposizione. Sarebbe forse più utile, ripensare al sistema rifiuti con un progetto di raccolta differenziata e sciogliere tutte le società miste, che non vivono un momento economicamente d’oro.
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