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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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“La politica abbia coraggio: resti fuori dalla sanità” Lo sostiene Rosi Perrone (Cisl Reggio Calabria)

“La politica abbia coraggio: resti fuori dalla sanità” Lo sostiene Rosi Perrone (Cisl Reggio Calabria)
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Si è tenuto nella sede provinciale della Cisl, un incontro per approfondire temi socio-sanitari inerenti alla città metropolitana; quest’ ultimi trattati e discussi attraverso un importante contributo della segretaria regionale CISL politiche socio-sanitarie, Rosaria Miletta, e per discutere la proposta unitaria nazionale per la legge di bilancio del 2019. Un confronto aperto al dibattito per capire meglio la struttura istituzionale e burocratica del sistema sanitario nazionale, e dunque per comprendere criticità e specificità dell’apparato regionale e locale. Si sono gettate le basi per una nuova e più ragionevole visione sulla politica socio-sanitaria da proporre o da sollecitare, al tavolo di contrattazione con il management e l’organismo commissariale della sanità reggina. Una buona sanità avrebbe certamente ricadute positive sul territorio. Non solo in termini di servizi, ma anche dal punto di vista economico ed occupazionale, una buona gestione e soprattutto un’efficiente politica socio-sanitaria potrebbe contribuire a far uscire dalle secche il tessuto sociale della città Metropolitana. Rosi Perrone è convinta che la ricetta – con alte dosi di coraggio – sia a portata di mano: “La politica dovrebbe restare fuori dalla sanità”.

Proprio Rosi Perrone, Segretaria generale UST CISL si è poi soffermata per grandi linee, sulla proposta unitaria, relativa alla finanziaria 2019 che non ha convinto le tre sigle sindacali. Una manovra – attenzionata in alcuni punti durante la giornata di approfondimento voluta dalla CISL di Reggio Calabria – nata senza un confronto con le parti sociali e che non ha tenuto conto delle vere esigenze di crescita del sistema Paese. Al netto di una considerazione diffusa che ha riguardato l’approccio istituzionale ed economico con l’Europa – pilastro fondamentale e soprattutto imprescindibile per la democrazia e per la pace tra gli Stati – si è evidenziato che così com’è, l’Unione europea non va bene. Va’ cambiata e occorre che essa faccia scelte diverse. Meno austerità e più crescita, è questa la strada da seguire. C’è la necessità che lo sviluppo del Paese sia supportato da politiche espansive, in coerenza con le linee espresse dalla Confederazione Europea dei Sindacati, affinché vi sia un reale superamento di politiche restrittive che in Italia, come in Europa, hanno determinato profonde disuguaglianze, aumento della povertà, crescita della disoccupazione, in particolare giovanile e femminile. La manovra – secondo CGIL, CISL e UIL non valorizza investimenti importanti, ma riguarda la spesa corrente, e soprattutto per quanto concerne il Sud, necessita che gli venga riconosciuto il valore strategico di collegamento geopolitico ed economico tra Europa e Mediterraneo.

Un passaggio importante Perrone lo ha dedicato al reddito di cittadinanza, ribadendo cautela nel caso in cui dovesse creare mero assistenzialismo. Ma secondo a proposta, c’è una reale e concreta apertura a trovare strumenti alternativi e risolutivi che possano essere utilizzati come arma contro la povertà. L’avvio del REI (Reddito di inclusione) ha rappresentato un evento molto importante per il nostro Paese che si è finalmente dotato di una misura nazionale, strutturale ed organica di contrasto alla povertà. L’esperienza del REI non può essere disperso anzi deve essere confermata e rafforzata per il suo valore di inclusione anche nell’annunciato reddito di cittadinanza di cui oggi non si conoscono le caratteristiche.

“Il Governo deve assolutamente confrontarsi con i corpi intermedi – ribadisce Perrone – e deve operare secondo un principio di democrazia partecipata. Deve allontanarsi dall’ imbuto virtuale dentro al quale si è infilato. Lo deve per dettame costituzionale, Palazzo Chigi deve dialogare con le rappresentanze; e questa forma di isolamento nuoce all’intero Paese.” E ancora – “Vogliamo capire meglio la quota 100 per quanto riguarda il sistema previdenziale e vogliamo mettere sostenere una forma di pensione contributiva di garanzia per i giovani”. Chiosa Rosi Perrone: “Insomma, mentre negli altri Paesi europei, i giovani e il loro futuro, grandi opere e gli investimenti in innovazione, ricerca, tecnologia e robotica sono in cima alle priorità di governo, questo esecutivo mira a soffocare il progetto TAV; ha cercato di farlo con il TAP e non punta alle reali leve di sviluppo che potrebbero rilanciare l’Italia come quello delle infrastrutture e lavoro”. E’in programma per la fine del mese un’assemblea unitaria CGIL, CISL e UIL.