Una storia mostruosa: 117 anni di abusi commessi, dal 1880 al 1997, ai danni di povera gente nel luogo in cui patologie fisiche e mentali si confondevano a quelle amministrative. Un grande patrimonio artistico-architettonico – quello del Convento e della Chiesa dei Cappuccini – relegato nell’oblio dal disinteresse istituzionale.
È lo sfondo della “prigione degli inutili”, l’Umberto I, luogo oscuro dal quale la luce della verità a stento è filtrata.
Oggi, grazie alla ricerca di Matteo Dalena e Alessandra Carelli, con l’ausilio di testimonianze dirette e documenti inediti, la verità riprende forma attraverso il volume “Ricovero Umberto I. La prigione degli inutili” (Falco editore).
Il libro verrà presentato, alla presenza degli autori, giovedì 2 luglio alle 18,30 nella sala conferenze della casa editrice Falco (corso Telesio 59). Interverranno – dopo i saluti dell’editore Michele Falco – i docenti universitari Giap Parini e Massimo Veltri. A moderare sarà l’addetto stampa della casa editrice Carlo Minervini. Testimonianze inedite saranno offerte da Tonino Napoli, ex amministratore dell’Umberto I.
“Con l’apertura di questo Asilo veniva assicurato un ricovero agli sventurati storpi, ciechi e mutilati, che ingombravano le vie di questa città e che con dolore dovevamo osservare tutti i giorni stendendo la mano”.