La Reggina Tradita: Una Vergogna che Non Dimenticheremo In un'estate fitta di tensioni e aspettative, la Reggina e i suoi sostenitori sono diventati mere pedine in una partita giocata a tavoli alti
di Clemente Corvo
La notizia è ormai ufficiale e il verdetto irreversibile: il Consiglio di Stato ha tranciato ogni speranza della Reggina Calcio, escludendola definitivamente dal campionato di Serie B. Questo non è un semplice verdetto giuridico: è un affronto che ha mortificato un’intera comunità, rappresentando una ferita all’orgoglio di squadra, tifoseria, città e provincia.
In un’estate fitta di tensioni e aspettative, la Reggina e i suoi sostenitori sono diventati mere pedine in una partita giocata a tavoli alti. E mentre ci si chiedeva dove fossero i nostri RAPPRESENTANTI POLITICI nel momento del bisogno, la reazione post-verdetto dell’ex presidente della Reggina ha colpito profondamente. Dopo aver guidato la squadra in queste acque tumultuose, ha scelto di scomparire, rimandando ogni dichiarazione, evocando in molti l’immagine di un comandante che abbandona la nave. Il suo comportamento evoca l’immagine del comandante Schettino, che abbandona la nave dopo averla fatta affondare.
Ma almeno il mister Pippo Inzaghi e il Direttore Sportivo Massimo Taibi hanno rappresentato un faro nel buio, dimostrando vera passione e dedizione, proteggendo con cuore l’onore della squadra. Proprio loro, in contrapposizione ad altri, sono le figure che meriterebbero riconoscimenti come la cittadinanza onoraria.
Mentre il silenzio della politica locale era assordante, emergono figure come i sindaci ad interim, Paolo Brunetti e Carmelo Versace. Versace, in particolare, primo cittadino pro tempore della METROCITY, ha dimostrato una vicinanza incondizionata ai tifosi e ai mezzi d’informazione. E, in questi tempi tumultuosi, la rete di Antenna Febea e l’impeccabile lavoro di Tonino Massara hanno offerto un punto di riferimento, ospitando dibattiti critici e costruttivi.
L’oltraggio non si ferma allo sport., e mentre la squadra e i suoi tifosi vengono umiliati, i politici sembrano girarsi dall’altra parte. Persino attacchi esterni che riteniamo oltraggiosi, come quelli della leghista di Brescia, che osa criticare un giudice di Reggio Calabria. Eppure, rimangono oscure situazioni come i faldoni bruciati dal presidente del Brescia, che se ne vanta. Una riflessione si impone: forse, se l’esito della sfida tra Brescia e Cosenza fosse stato diverso, certe meschinità non avrebbero trovato spazio.
Il discorso si estende Oltre al calcio, le esigenze fondamentali della nostra infrastruttura come la strada 106, la superstrada Jonio Tirreno e l’alta velocità ferroviaria, rimangono trascurate. Il ponte sullo stretto rimane una promessa, ma le necessità concrete vengono dimenticate. È ora di finirla con le promesse vuote e le rappresentazioni teatrali.
In questo panorama, il cuore dei tifosi della Reggina continua a battere forte, mostrando sportività, civiltà e una cultura profonda. Non meritano di essere ridotti a burattini, ma riconosciuti come cittadini che incarnano valori onesti e principi elevati.
Guardando al futuro, la Reggina aspira ora alla Serie D, con la speranza di un gruppo di imprenditori visionari al timone.
È ora di alzarsi e lottare per il rispetto che meritiamo. Non siamo soli in questa battaglia, e insieme possiamo rivendicare ciò che è giustamente nostro.