La replica. Il sindaco di Taurianova Biasi, “si può in nome di una strategia politica miope che la Città sta condannando gettare fango su Taurianova?” "Sono confortato dallo scarsissimo seguito, anzi nullo, che tale strategia sta generando in Città, proprio perché non si sono ben capite fin qui le reali doglianze di quei pochi che tentano di offenderci anche personalmente"
redazione | Il 18, Set 2024
«Sento il dovere di difendere Taurianova, lasciando al consueto chiacchiericcio della bassa politica il resto degli attacchi strampalati e sguaiati che gli amministratori ricevono, che si ha difficoltà a capire fino in fondo proprio perché privi di senso, e che, come sempre per il rispetto che nutro verso il Consiglio Comunale, caso mai affronterò solo in quella sede».
E’ quanto dichiara il sindaco Roy Basi a proposito delle critiche che l’organizzazione di “Taurianova capitale italiana del libro” sta ricevendo, a metà del suo percorso annuale.
«E’ normale – prosegue il sindaco Biasi – che non a tutti possa piacere il grande programma fin qui messo in piedi.
Ciò che non è normale, ed è anzi da respingere per la continua allusione ad opacità che non esistono, la confusione che si fa tra gusti culturali personali e moralità degli assessori della città. E se per il contenuto del programma continuiamo a fidarci quotidianamente dei 25 partner sottoscrittori del Patto per la Lettura, che con le loro proposte per l’ organizzazione di eventi si stanno rivelando veri campioni della compartecipazione, valore in cui abbiamo scelto di investire, non è superfluo ricordare che per un Comune come il nostro afflitto da storiche carenze di organico e uscito recentemente dal dissesto, quello fin qui ottenuto, con appuntamenti che si susseguono da maggio a volte due al giorno, è stato anche uno straordinario risultato operativo oltre che di qualità. Certo, anche a me piacerebbe trovare una intelligenza artificiale che con un semplice tasto aiuta il Comune a montare i palchi, spostare le sedie, rispondere al telefono per dare riscontro alle centinaia e centinaia di proposte di partecipazione che continuiamo a ricevere, ben oltre i due bandi pubblici che abbiamo lanciato, ma in assenza di tale comodità tocca vedere, come stiamo vedendo, persone molto fattive che non badano agli orari e ai ruoli pur di esaltare la città in questo grande programma. Abbiamo voluto per questo creare una rete culturalmente trasversale, geograficamente radicata in tutta la regione, e molto larga, alla base di questa Organizzazione la cui Direzione artistica abbiamo voluto tenere nelle mani dell’Amministrazione Comunale proprio perché sentiamo la responsabilità di portare a termine un investimento in cultura che la nostra partecipazione al bando ministeriale ha favorito, e a nessuno è consentito di far volteggiare nel dibattito insinuazioni su competenze e titoli, in una squadra che – anche coinvolgendo professionisti taurianovesi dalla notoria e indiscussa capacità – continua a riservarci costanti miglioramenti in un programma ancora molto lungo fino al maggio prossimo. Si può in nome di una strategia politica miope che la Città sta condannando gettare fango su Taurianova con l’effetto di rischiare di far desistere visitatori e operatori culturali dallo sceglierci ancora?
La risposta è no, senza se e senza ma, non è tollerabile e tutti – al di là dell’appartenenza politica – dobbiamo fare in modo che questi attacchi non fiacchino la forza propulsiva che il Titolo nazionale ci sta dando. Anzi, credo che proprio questo distorcimento molesto e autolesionistico sia l’aspetto più grave che l’isolata campagna di odio politico orchestrata possa generare, ripeto, nel mentre ci prepariamo a dare nella sede massima deputata le risposte tecniche che eventualmente ci verranno chieste. Uso il condizionale, nel momento in cui sono confortato dallo scarsissimo seguito, anzi nullo, che tale strategia sta generando in Città, proprio perché non si sono ben capite fin qui le reali doglianze di quei pochi che tentano di offenderci anche personalmente. Mossi dalla spasmodica ricerca di un titolo di giornale, oppure nel frenetico tentativo di giustificare la loro schizofrenia politica – mentre la città si prepara ad ospitare un grande della Repubblica come Giuliano Amato, peraltro proposto dagli stessi ambienti associativi che annoverano alcuni di questi campioni del disfattismo – costoro devono sapere che la Città sta facendo argine, continuerà ad erigere barriere contro il fango lanciato, non per grazia politica ricevuta dal Governo ma perché capisce che sta partecipando alla stesura di una nuova storia collettiva, in cui finalmente la reputazione conquistata è fonte di sviluppo culturale ed economico di Taurianova, venendo conosciuta e apprezzata anche fuori dai confini regionali. Proprio questa separatezza cognitiva – conclude il sindaco Biasi – tra mondo reale e affreschi mediatici in malafede, in cui nel primo vediamo platee piene, operatori culturali riconoscenti, istituzioni baluardo della legalità continuamente pronte a unirsi all’Organizzazione, mentre nei secondi scorgiamo solo livore personale di chi non può recitare un ruolo da prima donna, ci fa capire che la strada che abbiamo intrapreso è giusta, come peraltro ci sta confermando l’apprezzamento unanime e al di là dei colori politici che registriamo in ogni angolo della Calabria e del Paese in cui ci chiamano anche a rappresentare l’orgoglio di un Sud che sa fare».