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TAURIANOVA (RC), VENERDì 10 GENNAIO 2025

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La rete delle grandi macchine a spalla italiane al salone del libro di Torino

| Il 26, Mag 2013

I Gigli di Nola, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo

La rete delle grandi macchine a spalla italiane al salone del libro di Torino

I Gigli di Nola, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo

 

 

Grande successo per le iniziative della Rete delle grandi Macchine a spalla italiane al Salone Internazionale del Libro di Torino, dove nel contesto della programmazione culturale del Padiglione Calabria Regione Ospite d’Onore, è stata presentata la candidatura della Varia di Palmi, dei Gigli di Nola, dei Candelieri di Sassari e della Macchina di Santa Rosa di Viterbo a Patrimonio dell’Umanità, unica candidatura italiana del patrimonio immateriale prevista per il 2013. Alla presenza di un folto pubblico proveniente anche dalle città della Rete, sono stati presentati “Intangibili Tesori. Il Patrimonio culturale immateriale della Calabria” e ” Dal Festival Internazionale della Musica UNESCO a Suoni d’Aspromonte” in un viaggio che è passato, con la Varia di Palmi, attraverso il patrimonio rappresentato dalle feste della Rete, oggi ad uno stadio maturo di salvaguardia e promozione nel contesto nazionale ed internazionale per approdare a contesti calabresi di valorizzazione, concreti relativamente ai percorsi che coinvolgeranno nell’immediato futuro le Minoranze linguistiche arbereshe, grecaniche e occitane – per le quali è in fase di avvio la pratica di candidatura UNESCO-, meno definiti rispetto a molte altre espressioni del patrimonio culturale calabrese che meritano attenzione e cura, come il mondo e la musica della tradizione dei pastori d’Aspromonte, di antichissima origine ma a rischio di sparizione.
“A Torino – ha detto Patrizia Nardi, coordinatrice della Rete e responsabile della candidatura UNESCO- in un contesto cosi prestigioso sia per l’altissimo profilo dell’offerta culturale del Salone che per la varietà di pubblico che ne è stato fruitore, abbiamo cercato di comunicare la Rete attraverso le immagini del trailer che accompagna il dossier di candidatura e soprattutto la sua vera forza, il “modello” che offre e che potrebbe cambiare la grammatica di presentazione delle candidature UNESCO, sempre più concepite all’interno di sistemi di rete atti ad incoraggiare forme di integrazione e di scambio tra comunità”. Un modello che, per quanto riguarda la Rete delle Macchine, si rinnova da sei anni tra le comunità festive che ne fanno parte e che sono intervenute a Torino per condividere un momento importante di comunicazione, alla presenza delle più alte rappresentanze dei soggetti ministeriali competenti, il prof. Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO che ha parlato di “fantastica candidatura della Rete” e il dott Gianni Bonazzi, Segretariato Generale del MiBac-Ufficio Patrimonio UNESCO, che si è dimostrato molto sensibile rispetto anche alla possibilità di avviare con la Regione Calabria e con la Commissione Cultura della Conferenza Stato-Regioni, coordinata dall’Assessore Caligiuri, uno scambio più intenso rispetto alle future politiche di salvaguardia del patrimonio immateriale. “Un successo per la Rete, che non si limita a valorizzare le feste che rappresenta, ma veicola il patrimonio già riconosciuto e cerca di incidere sul futuro del patrimonio culturale immateriale del Paese: già nel 2012 avevamo presentato un’istanza alla Commissione Cultura delle Regioni italiane che andava nella direzione di istituire un tavolo condiviso istituzioni-comunità-contesto scientifico nazionale sui temi del patrimonio immateriale e della sua salvaguardia”.
Nell’applicazione del Piano di salvaguardia condiviso che prevede anche la divulgazione delle politiche unescane di valorizzazione , sottoscritto dalle comunità della Rete, si colloca l’organizzazione del primo Festival Internazionale della Musica UNESCO riconosciuta, patrocinato dalla Commissione nazionale UNESCO, dal MiBac e dalla Farnesina e che si terrà a Palmi dal 12 al 23 agosto, realizzato da AMA Calabria-Ass. Amici della Musica di Palmi e il coordinamento tecnico-scientifico della Rete che organizza in collaborazione con le Ambasciate di Spagna, Argentina, Portogallo e Messico una mostra sulle eccellenze di questi Paesi che hanno sostenuto le candidature del Flamenco, del Tango argentino, della Musica Mariachi e del Fado, oggi Patrimonio dell’Umanità
“Un input che viene dalla comunità palmese, al servizio della candidatura e della Rete, che mi riempie di soddisfazione, per l’alta qualità dell’offerta e per l’interesse e le adesioni che il progetto sta producendo sia nel contesto ministeriale italiano, che presso le rappresentanze straniere in Italia che abbiamo coinvolto. L’occasione torinese, che ci dava la possibilità di presentare il festival, era troppo importante per non richiamare, in chiaroscuro ,come mi è piaciuto sottolineare, un elemento della musica della tradizione popolare calabrese con lo stesso fascino, la stessa storia radicata e antica, la stessa capacità di coinvolgimento dei generi musicali che ho prima richiamato, la musica e il mondo dei pastori d’Aspromonte -che non hanno avuto però né la stessa cura da parte delle comunità né l’attenzione da parte dei soggetti istituzionali- oggi a rischio di sparizione. Il trailer del film di Nino Cannatà, “Suoni in Aspromonte”, proiettato a Torino, con la forza della musica e la magia dei paesaggi e dei silenzi d’Aspromonte, ci dice che è un patrimonio che ha bisogno di salvaguardia urgente”. All’evento UNESCO della Rete a Torino ha partecipato l’Istituto Einaudi-Ferraris di Palmi, una delle sette scuole entrate nel Programma Scuole della Commissione Nazionale per l’UNESCO in seguito alla partecipazione, nello scorso novembre, alla “Settimana UNESCO per lo Sviluppo Sostenibile” organizzata a palmi da Patrizia Nardi in sinergia con la Commissione UNESCO, La Regione Calabria, il Comune di Palmi, l’Archivio di Stato di Reggio Calabria e le scuole del territorio. “Penso che per i ragazzi, che sono stati omaggiati dell’ingresso gratuito direttamente dal Settore Scuola e ragazzi del Salone, che ho molto ringraziato, sia stata un’esperienza entusiasmante, perché si sono sentiti parte di un qualcosa che anche per me ha ancora dello straordinario. Ho molto apprezzato, in particolare, che i ragazi egiziani del progetto Pitagora, ospiti della scuola, siano stati “associati” dai Mbuttaturi della Varia.. E’ una bella forma di integrazione, nel rispetto della religione e della diversità culturale di ognuno: una piccola cellula, Palmi, che riesce concretamente a mettere in atto quello che l’UNESCO persegue attraverso le sue Convenzioni, la soluzione dei conflitti, facendo dialogare, nel rispetto reciproco, cristiani e musulmani. Un bel risultato, mi pare”.

redazione@approdonews.it