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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 09 GENNAIO 2025

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La Russa: “Comando operazione alla Nato”

La Russa: “Comando operazione alla Nato”

| Il 21, Mar 2011

Ministro Difesa: “Non ci sotttrarremo al voto”. Maroni: “C’e’ il rischio di terroristi infiltrati”

La Russa: “Comando operazione alla Nato”

Ministro Difesa: “Non ci sotttrarremo al voto”. Maroni: “C’e’ il rischio di terroristi infiltrati”

 

(ANSA) ROMA – Mentre i caccia italiani partecipano alla missione Odissey Dawn, il dibattito politico è aperto. E mentre il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli si dice contrario ad un’operazione neo-colonialista, quello della Difesa La Russa assicura che la Lega non ha posto alcun ostacolo all’intervento. Diplomazia e non bombe per il cessate il fuoco sollecita da Repubblica il governatore pugliese Nichi Vendola, che ipotizza una forza di interposizione di pace.

LA RUSSA, INTERVENTO PASSI SOTTO COMANDO NATO – ”Noi riteniamo che il comando delle operazioni in Libia sia opportuno che passi alla Nato e altri la pensano come noi, perche’ la linea di comando della Nato e’ collaudata e perche’ il controllo di qualita’ degli interventi avverrebbe in modo piu’ chiaro e trasparente”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al termine del Consiglio dei ministri.

LA RUSSA, VOTO IN AULA? SI’, NON CI SOTTRARREMO – ”Si’, non e’ ancora stato fissato ma non intendiamo sottrarci alla valutazione delle Camere. Dal punto di vista giuridico e’ sufficiente il voto delle Commissioni, ma dal punto di vista politico riteniamo che il Parlamento non solo debba essere informato ma debba anche esprimersi”. Risponde cosi’ il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi rispondendo a chi gli chiede se ci sara’ un voto parlamentare sulla missione in Libia.

LA RUSSA, DA LEGA NO OSTACOLI – ”La Lega non ha frapposto ostacoli”, ”non vedo grandi divisioni nella maggioranza”. Lo ha assicurato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, entrando a Palazzo Chigi per il Consiglio dei Ministri straordinario dedicato alla Libia.

LA RUSSA,RISCHI NON MINORI SE NON AVESSIMO PARTECIPATO – I rischi di possibili ritorsioni per l’Italia non sarebbero stati minori se non ci fosse stata una partecipazione attiva all’operazione, anche perche’ – comunque – non sarebbe stato possibile non mettere a disposizione della coalizione internazionale le basi. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a Mattino Cinque. ”Certo che il rischio e’ stato messo in conto – ha detto La Russa – anche se noi abbiamo notizie, che io ritengo esatte, della inadeguatezza delle armi in dotazione all’esercito libico di colpire il territorio italiano. Ma ci possono essere altri modi, il rischio c’e’: come c’e’ in Afghanistan, come c’e’ per quanto riguarda tutto cio’ che si muove intorno all’oltranzismo islamico, cosi’ ci puo’ essere anche con la Libia, ma non sarebbe stato minore se non avessimo partecipato all’operazione”. ”Tranne immaginare – ha proseguito il ministro – che non avessimo messo a disposizione neanche le nostre basi, cioe’ che ci fossimo schierati nettamente contro la comunita internazionale, contro l’Onu, contro l’America, contro l’Inghilterra, la Francia, la Spagna, la stessa Germania che si e’ astenuta, contro la Russia e la Cina, che avrebbero potuto bloccare con un voto contrario la risoluzione Onu e non l’hanno fatto. Mi sembra – ha continuato La Russa – una visione assolutamente impossibile e quindi, poiche’ in ogni caso le nostre basi sarebbero state messe a disposizione, avremmo avuto da un lato lo stesso rischio, forse maggiore, e dall’altro non avremmo partecipato, come conviene ad una nazione come l’Italia, ad un’opera umanitaria che e’ quella di proteggere il popolo libico”. Riguardo al missile che venne lanciato contro Lampedusa, La Russa ha ricordato che ”non ci arrivo’, arrivo’ a poche centinaia di metri, e comunque non dovrebbe essere piu’ nella disponibilita’ di Gheddafi”.

MARONI, MONITORAGGIO SU FONDAMENTALISTI ISLAMICI – In seguito alla crisi libica, e’ stato deciso di intensificare l’attivita’ informativa e investigativa per proteggere gli obiettivi sensibili, e’ stato convocato permanentemente il Comitato strategico di analisi antiterrorismo ed e’ stato intensificato il monitoraggio di soggetti che in passato hanno evidenziato contatti con il fondamentalismo islamico. Lo ha detto il ministro del’Interno, Roberto Maroni, al termine del Consiglio dei ministri. Il rischio di terroristi o criminali ”infiltrati” tra i libici in fuga esiste: cosi’ ha risposto il ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. ”Abbiamo avuto segnalazioni da servizi europei su rischi di questo tipo e quindi l’attenzione e’ molto alta” perche’ esiste ”la possibilita’ che dalla Tunisia arrivi qualcuno legato al mondo della criminalita’ o, peggio, del terrorismo”. Per questo motivo ”i controlli sono stati elevati” e hanno ”durata maggiore che in passato”.

redazione@approdonews.it