La salute nasce da un sano tessuto adiposo
Il dottore Amuso sottolinea: “Vivere bene se non si verificano eventi avversi si può”
La salute nasce da un sano tessuto adiposo
Il dottore Amuso sottolinea: “Vivere bene se non si verificano eventi avversi si può”
Avere un peso forma è una scelta di medicina preventiva ad ogni età. Il numero di persone il cui peso corporeo è elevato, è in continuo aumento. In Italia il 27% delle persone è in sovrappeso, il 37% degli uomini e il 19% delle donne, mentre l’8% risulta essere obeso, il 9% tra uomini e il 6% tra le donne. Abbiamo percentuali più elevate di persone sovrappeso o obese tra gli adulti con più di 45 anni, sia uomini che donne. E’ stato rilevato che al Sud e nelle Isole c’è una più elevata percentuale di persone in sovrappeso e obese rispetto alle altre macroaree del territorio italiano.
Negli Stati Uniti gli obesi sono più del 30% della popolazione e nel Regno Unito più del 20%. In Europa, secondo previsioni recentissime, ci si aspetta che, a partire dal 2010, ci siano 150 milioni di adulti e 15 milioni di bambini obesi. L’obesità è una vera e propria epidemia e come tale è un problema di salute pubblica. La definizione della World Health Organization (WHO) identifica l’obesità come “un eccessivo accumulo di grasso tale da alterare lo stato di salute dell’individuo”. L’obesità è definita proprio dall’espansione del tessuto adiposo e dalla sua topografia corporea, non solo dall’aumento del peso corporeo. E’ infatti in questa direzione che la ricerca si è andata orientando nell’ultimo decennio, focalizzandosi proprio sul “tessuto adiposo”, a lungo precedentemente ignorato.
Se fino a poco tempo fa, esso era considerato un deposito di lipidi, una riserva energetica, con le uniche funzioni di accumulo, sintesi e degradazione di lipidi, oggi, numerosi studi hanno dimostrato che è un organo estremamente complesso, nella sua istologia e nelle sue funzioni metaboliche.
La obesità è una condizione patologica generata dagli effetti dell’accumulo del tessuto adiposo sull’intero organismo maschile e femminile, ad ogni età.
Il controllo dell’apporto energetico giornaliero è una condizione necessaria per la gestione della massa adiposa corporea, ma non è sufficiente a recuperare e mantenere il miglior peso corporeo. Ridurre la dose giornaliera di lipidi e di carboidrati contribuisce ad una progressiva riduzione del volume degli adipociti costituenti il tessuto adiposo, ma la fisiologica rimozione degli acidi grassi è condizionata e garantita in continuità anche dallo stato dei capillari e della matrice extra cellulare: tessuto connettivo posto tra cellula e cellula adiposa. Il tessuto connettivo è la cornice di sostegno e di accoglienza delle singole cellule adipose, “connesse” tra loro da fibre collagene. Guardare solo all’adipocita é riduttivo, e la sola dieta ipocalorica giornaliera non è sufficiente a recuperare e mantenere il giusto peso forma e soprattutto a ridurre l’eccesso di adipe accumulato.
Occorre che il tessuto adiposo possa recuperare appieno le sue naturali funzioni metaboliche.
Scopo primario di questo contributo scritto è di offrire una riflessione scientifica aggiornata alle più recenti ricerche scientifiche sul ruolo metabolico che il tessuto adiposo ha per l’intero organismo umano.
La salute del nostro corpo ad ogni età nasce da un tessuto adiposo sano in una giusta proporzione con le restanti masse corporee. Un tessuto adiposo in eccesso è un tessuto infiammato, “malato”, che non permette il recupero del peso forma ed è causa di malattie degenerative, funzionali ed estetiche dell’intero organismo.
– La salute del tessuto adiposo si pone al centro del peso corporeo, della prevenzione delle patologie degenerative ed estetiche.
Il peso corporeo letto sulla bilancia è la risultante di massa grassa, massa magra muscolare, acqua corporea (intracellulare ed extracellulare) e massa ossea.
Il rapporto tra muscolo ed adipe è un indicatore di efficienza metabolica e di salute di un organismo. La massa magra muscolare, ad ogni età e senza distinzione di sesso, deve quantitativamente essere superiore alla massa adiposa. Il processo di decadenza fisica, estetica, funzionale di un corpo umano è caratterizzato da una progressiva riduzione della massa muscolare con un parallelo incremento della massa adiposa.
In particolare il metabolismo corporeo, cioè la capacità di “bruciare” i nutrienti introdotti con la alimentazione giornaliera è direttamente proporzionale alla massa magra muscolare ed inversamente proporzionale alla massa adiposa.
Con il passare degli anni il corpo umano, maschile e femminile, va incontro alla sarcopenia, condizione patologica caratterizzata da una netta riduzione di massa magra muscolare, accompagnata da una progressiva espansione di massa grassa. Una persona può avere lo stesso peso corporeo in età diverse, ma il suo organismo con il passare degli anni va incontro ad una progressiva perdita di muscolo, ossa, acqua, con accumulo di grasso nell’addome e nella parte superiore dell’organismo. Quindi si ha una variazione della composizione corporea.
Non è solo importante il peso, ma soprattutto conoscere il rapporto tra muscolo e adipe.
La sarcopenia unita ad un eccessivo introito alimentare giornaliero genera obesità, stato infiammatorio cronico, patologie correlate all’obesità: ipertensione arteriosa, malattie cardio-vascolari, diabete mellito tipo 2, aterosclerosi, dislipidemie con alti livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue, sindrome metabolica. Un eccesso di adipe, localizzato a livello sottocutaneo addominale (circonferenza vita) e all’interno della cavità addominale “grasso viscerale” è un fattore di rischio patologico, degenerativo. Oltre alla quantità di grasso corporeo, è davvero rilevante per la salute la sua topografia corporea. Il grasso addominale (viscerale e sottocutaneo) è il più “pericoloso” per la salute, efficienza metabolica e longevità rispetto al grasso sottocutaneo dei fianchi e arti inferiori. Il tessuto adiposo bianco addominale è capace di secernere proteine infiammatorie (citochine) e ormoni.
La topografia adiposa e l’eccesso di massa grassa condizionano la qualità di vita, la salute, la longevità di ciascuna persona. La gestione del proprio peso corporeo, la localizzazione della propria massa adiposa sono scelte personali che hanno valenza primaria per il benessere psico-fisico da non “chiudere” solo in una cornice estetica.
Dimagrire è ridurre “solo” massa grassa, senza intaccare massa magra muscolare e ed acqua corporea. Conoscere solo il peso corporeo non basta più per la salute, occorre conoscere la composizione corporea, in particolare il peso e la sede della massa grassa. Per vivere in salute, nel benessere psico-fisico, per recuperare e mantenere il giusto peso forma occorre riscoprire di avere un corpo. Un sano narcisismo aiuta a vivere a lungo in salute.
L’indice più utilizzato per la misura dell’obesità è l’indice di massa corporea (BMI = Body Mass Index, secondo la definizione americana) che si ottiene dividendo il peso corporeo (espresso in Kg) per l’altezza al quadrato (espressa in metri) e fornisce indicazioni sulla presenza di eventuali alterazioni del peso corporeo (sottopeso, normopeso, sovrappeso od obesità).
Un soggetto normopeso ha un BMI compreso tra 18 e 25 kg/m2, un individuo sovrappeso invece si colloca nell’intervallo compreso tra 25 e 30 kg/m2, l’obesità si osserva invece quando il BMI supera i 30 kg/m2. Questo indice ha il limite di considerare il peso corporeo globale senza distinzione tra massa magra muscolare e massa grassa. Pertanto un soggetto con notevole sviluppo di massa magra muscolare potrebbe essere classificato in sovrappeso oppure obeso.
La distribuzione della massa grassa può essere stimata sulla base del rapporto vita-fianchi (WHR, Waist to Hip Ratio), individui con un basso valore di WHR (distribuzione principale a livello gluteo femorale) possiedono un basso rischio di complicanze metaboliche e cardiovascolari, al contrario individui con un alto WHR (distribuzione dell’adipe a livello distretti superiori, principalmente a livello viscerale) mostrano un’aumentata mortalità ed un rischio superiore per le patologie sistemiche associate all’obesità.
E’ opportuno sottolineare che l’accumulo di grasso in sede viscerale (addominale) è un importante fattore di rischio metabolico e cardiovascolare. Vale a dire che gli individui che accumulano grasso in questa sede hanno un maggior rischio di sviluppare diabete, ipercolesterolemia, infarti cardiaci o ictus cerebri rispetto a soggetti che accumulano grasso in altre sedi (per esempio nelle gambe).
Una scelta prioritaria per chi vuol stare in salute anche se è in condizione normopeso oppure per chi programma di recuperare un sano peso forma, occorre procedere alla diagnosi della composizione corporea, cioè conoscere la ripartizione tra massa grassa, massa magra, ossa e acqua corporea. Fermarsi al solo peso corporeo letto sulla bilancia non basta per stare in salute.
Dimagrire vuol dire ridurre solo massa grassa, senza intaccare muscolo e acqua corporea totale. Ogni perdita di peso va realizzata solo nella parte grassa, ma se non si conosce il peso dell’adipe corporeo prima di iniziare la salutare scelta di riduzione dell’eccesso di peso corporeo, non si può mai sapere “dove” è stato perso peso. Perdere massa adiposa senza intaccare massa muscolare permette di “alzare” il metabolismo cellulare, condizione favorente il mantenimento del miglior peso raggiunto.
Per conoscere la propria individuale composizione corporea occorrono precise metodiche e tecniche di diagnostica nutrizionale.
Esame per conoscere i valori della resistenza del corpo umano al passaggio di una corrente elettrica di valore costante ad alta frequenza e indotta tramite due elettrodi di iniezione posti nella superficie dorsale della mano e due elettrodi posti nel dorso del piede omolaterale.
Misura lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo in zone anatomiche definite: tricipitale, bicipitale, sottoscapolare, sovrailiaca, pettorale, addominale, anteriore coscia; le pliche indicano nel tempo le modifiche loco-regionali della adiposità
Densitometria assiale a raggi X a doppia energia, strumento diagnostico capace di misurare il comparto osseo, muscolare, adiposo dell’intero organismo e di specifiche aree anatomiche.
Tutte queste metodiche e tecniche vengono utilizzate per una stima della quantità totale di grasso presente nell’organismo; tuttavia la quantità effettiva di grasso dipende sia dal numero (iperplasia) che dalle dimensioni (ipertrofia) degli adipociti, cellule costituenti l’organo adiposo. L’iperalimentazione tende a far incrementare sia l’ipertrofia che l’iperplasia del tessuto adiposo. L’obesità o il sovrappeso dipendono dal grasso corporeo in eccesso, costituito dall’aumento del volume e del numero degli adipociti bianchi. Occorre conoscere l’anatomia e istologia degli adipociti bianchi e bruni per programmare interventi dietetici e di integrazione nutrizionale.
Da una lezione del Prof P.L.Rossi.
Un attenta informazione su come preservare più a lungo possibile la salute.