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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 GENNAIO 2025

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La scomparsa delle api potrebbe causare più di 1 mln di decessi all’anno Questo aumento della mortalità risulterebbe dalla combinazione di un aumento di vitamina A e carenze di folati (vitamina B9 o acido folico), vitale per le donne incinte e bambini e un'aumentata incidenza di malattie non trasmissibili

La scomparsa delle api potrebbe causare più di 1 mln di decessi all’anno Questo aumento della mortalità risulterebbe dalla combinazione di un aumento di vitamina A e carenze di folati (vitamina B9 o acido folico), vitale per le donne incinte e bambini e un'aumentata incidenza di malattie non trasmissibili
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Il declino globale dell’impollinatore, per lo più le API e altri insetti, potrebbe
causare morti aggiuntive fino a 1,4 milioni all’anno, un aumento di quasi del 3%
di mortalità globale, secondo i ricercatori. Questo aumento della mortalità risulterebbe
dalla combinazione di un aumento di vitamina A e carenze di folati (vitamina B9 o
acido folico), vitale per le donne incinte e bambini e un’aumentata incidenza di
malattie non trasmissibili, quali malattie cardiache, incidenti vascolari cerebrali
(CVA) e determinati cancri. Questi sono i fenomeni che causano un crollo della popolazione
di impollinatori attraverso modifiche dietetiche. Carenze di vitamina A e di folato
possono colpire gli occhi, che possono causare cecità e malformazioni del sistema
nervoso. Questi effetti sulla salute influirebbe sui paesi sia sviluppati che in
via di sviluppo, secondo l’analisi pubblicata giovedì sulla rivista medica The Lancet.
In uno scenario di completa eliminazione degli impollinatori, 71 milioni di persone
nei paesi a basso reddito potrebbe trovarsi privi di vitamina A e 2,2 miliardi, che
già hanno un’alimentazione inadeguata, vedrebbe i loro apporti vitaminici a essere
ridotti ancora. Infatti, sono 173 milioni persone che si troverebbero carenti di
folati e 1,23 miliardi di persone che vorrebbero vedere il loro consumo insufficiente
deteriorarsi ulteriormente. La perdita del 100% di «servizi di impollinazione»
potrebbe ridurre la produzione globale dei frutti del 22,9%, delle verdure del 16,3%
e del 22,9% dei semi, ma con differenze a seconda del paese. Insomma, questi cambiamenti
dietetici potrebbero aumentare la mortalità annua globale a causa di malattie non
trasmissibili e quelli legati alla malnutrizione con 1,42 milioni di decessi l’anno
(+ 2,7% mortalità globale annua), secondo lo studio condotto dal Dr. Samuel Myers
(Boston, USA, Harvard TH Chan School). Una perdita del 50% i servizi di impollinazione
ammonterebbe a metà (700.000) della mortalità aggiuntiva che comporterebbe la totale
abolizione degli impollinatori, secondo queste stime. Un altro studio, pubblicato
in “The Lancet Global Health”, quantifica una minaccia specifica, fino ad allora
mai misurata per la salute globale da emissioni di anidride carbonica (CO2) dall’attività
umana. Secondo il secondo studio, la riduzione del contenuto di zinco delle colture
alimentari importanti in relazione all’incremento nelle concentrazioni di CO2 nell’atmosfera
esporrà a rischio di carenza di zinco (crescita stentata, problemi al sistema immunitario,
morti premature) 138 milioni più persone nel mondo entro il 2050. Per Giovanni
D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, le api sono patrimonio
di tutti, agricoltori, consumatori e cittadini, e si sono trasformate in uno strumento
per interpretare diversamente il mondo che ci circonda. E così, oltre a dare un
apporto economico quali impollinatori, di produttori di alimenti e di agenti della
conservazione ambientale, sono diventate un simbolo della cultura della non violenza.
L’ape è diventata un soggetto politico, un simbolo di resistenza e di affrancamento
dalle prevaricazioni. Rispettare le api vuol dunque dire rispettare l’ambiente,
quindi tutti gli insetti e le altre forme di vita animali e vegetali. Per queste
ragioni diventa importante agire con consapevolezza, quindi anche scegliere se e
come effettuare un trattamento chimico, assumendosi le responsabilità derivanti
dalle eventuali conseguenze sull’ambiente e sulle altre forme di vita.