“La società Lamezia Multiservizi è fuori controllo” Ad affermarlo Francesco Grandinetti, componente del partito lametino Fdi-An
La società Lamezia Multiservizi è fuori controllo, ad affermarlo l’avv. Francesco Grandinetti, componente del partito lametino Fdi-An, il quale evidenzia come il Comune di Lamezia Terme non sia in grado di dare indirizzi alla società in house anche su quelle procedure che trovano origine in cogenti norme di legge. Se da un lato non è lontano il ricordo di un concorso per la selezione di personale, affidato ad una società esterna, di fatto neutralizzato dai vincoli finanziari per il reclutamento di personale, di cui la società non aveva tenuto conto, dall’altro, ad oggi, persiste un’anomalia nelle procedure della società controllata – solo con le nomine – dal Comune, tanto da rendere la stessa quasi una indisturbata isola felice o addirittura una zona franca, fuori controllo.
Da quando si è insediata la nuova amministrazione che ha rinnovato gli organi di rappresentanza, lo studio legale, precedentemente affidatario (per onesta intellettuale e amor del vero neanche questo con procedure trasparenti) della rappresentanza in giudizio e della consulenza, è stato sostituito con nomine fiduciarie di singoli avvocati, peraltro, nella maggior parte dei casi, riconducibili, a tace d’altro, ad un certo credo politico vicino alla nuova dirigenza.
Ma come è noto, il nuovo codice degli appalti (D.lgs 50/2016), come interpretato dalle pronunce dell’ANAC qualifica il patrocinio legale come appalto di servizi e, pertanto, gli affidamenti degli incarichi legali devono rispettare i principi generali che informano l’affidamento degli appalti pubblici, con conseguente impossibilità di procedere attraverso affidamenti fiduciari. Tanto, poi, confermato dal Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (D.lgs 175/2016) che obbliga le società in house al rispetto del codice dei contratti.
Non vi è quindi dubbio che la società (non) controllata del Comune sia una zona franca dove non si applica il codice dei contratti ed il codice delle società partecipate. Mentre, quindi, il Comune ha affidato il proprio servizio legale con avviso pubblico, la società – sulla quale è tenuto al controllo – dispensa, liberamente, a prescindere dalla legge e dalle deliberazioni dell’Anac, in totale solitudine ed in assenza di pubblicità, incarichi di patrocinio legale senza criteri e senza trasparenza. Ed infatti, sul sito della società, nella parte dedicata alla trasparenza, l’aggiornamento è terminato proprio con l’insediamento della nuova ed attuale amministrazione. Non è dato sapere il numero, i nomi e l’entità dei compensi ai legali fiduciari. Insomma, in attesa dell’operazione verità, l’operazione trasparenza non è ancora nell’agenda della società in house.
FRANCESCO GRANDINETTI